Senza curarsi del prossimo
di Claudio Montini
©2015 Immagine di Augusta Belloni
Senza curarsi del prossimo
NATALE CON UN MESE DI ANTICIPO:
SONO... COSE CHE CAPITANO AI VIVI!!
L'autore e Davide Zardo |
COSE CHE CAPITANO AI VIVI
(2023) Gemini Grafica Editrice
Collana: La nuova generazione
ISBN 9788897742890
Non si recinge l'anima
di Claudio Montini
L'immagine mi arrivata tramite messenger di Facebook per gentile interessamento di Gabriele Prinelli: dire che sono felice, credo che sia poco. Quando lo avrò tra le mani, toccherò il cielo con un dito!
Claudio Montini
LUPO SENZA BANDIERA
ASIN B0CLYMMN3J (mobi) amazon.it + amazon.com
ISBN 1230007003424 (epub2) kobo.com
Paperback/cartaceo
ISBN 9798865651222 solo su amazon.it + amazon.com
Anno di edizione 2023
IL DAZIO DELLA BENEVOLENZA
GLI ATOMI micro-romanzi per chi va di fretta - Volume 17 - ed. 2023
ASIN B0CLH2PS6C (mobi) amazon.it + amazon.com
ISBN 1230006978495 (epub2) kobo.com
Paperback/cartaceo ISBN 9798864998892
Independent Published su amazon.it + amazon.com
I miracoli avvengono anche quando non ce li aspettiamo più, proprio
perchè lassù Qualcuno ci ama nonostante gli eventuali scherzi del
destino.
Chi non si rassegna alla malasorte e vende cara la propria pelle
adattandosi alle situazioni, improvvisando senza millanteria ma
contando su ciò che ha disposizione e sulle sue forze, prima o poi,
riesce a conquistare la quota e anche la salvezza.
Siamo nella parte finale del Secondo Conflitto Mondiale, nel secolo
XX: Giuseppe scappa dal treno destinato al campo di prigionia in
Germania e, a piedi e a tappe forzate, raggiunge una piccola valle
isolata della Confederazione Elvetica dove trova riparo fino al
termine della guerra, quando farà rientro in territorio italiano
unendosi a sbandati e reduci appena liberati dai vincitori alleati
anglo-nordamericani.
Per il resto della sua vita, si ritenne fortunato più di tanti altri
e devotamente grato alla Provvidenza Divina d'aver avuto e vissuto
l'opportunità di essere un nonno felice.
Forse è in questa veste e per motivi di stima nei miei confronti,
ancora oggi a me incogniti, che un giorno mi raccontò questa sua
esperienza di vita vissuta, durante una pausa del lavoro che stavamo
portando avanti insieme.
L'ho tenuta a lungo con me, come se fosse una lezione di vita, come
un regalo da uno sconosciuto che ha visto del buono in me e ha voluto
premiare la mia condotta. Soltanto quando è mancato ho cominciato a pensarla come una storia
da raccontare, da elaborare, da addobbare e confezionare a futura
memoria, affinché riverberasse del bene anche a tutti coloro che la
leggeranno e non si perdesse nell'oblio.
Disponibile in elettronico e in carta stampata sui mercati amazon e kobo: buona lettura!!
©2023 Testo di Claudio Montini
©2023 Immagine di Orazio Nullo
©2023 Testo di Claudio Montini - all rights reserved
©2020 Immagine di Orazio Nullo "Vanity fair" per Atelier Des Pixels
Claudio Montini
UN GESTO INSANO
LE SCINTILLE tracce per sogni elettrici
Volume 8 (2023)
disponibile in ebook MOBI e EPUB2
amazon: ASIN B0CKH89N48
kobo: ISBN 1230006923594
di Claudio Montini
Darsi la morte è un'atto di ribellione contro il corso delle cose,
contro le persone cui si imputa la maggioranza dei guai, contro
l'Entità Spirituale che regge le fila e tesse le trame dell'intero
universo, destino compreso.
Non è mai un'atto di forza: è un'atto di resa, una sconfitta senza
possibilità di appello.
Per molti è un gesto incomprensibile, inconsulto, inutile; per tutti
gli altri, è una disgrazia come tante altre che accadono nel mondo
quotidianamente: come l'acqua di un fiume che passa e se ne va, mai
uguale a sè stessa.
Il protagonista risalirà la corrente della vita, suo malgrado, fino
alla fonte da cui era partito e la restituirà a chi di dovere prima
che se la riprenda, stanco di ricevere limoni e di farne limonata:
anche questa, prima o poi, viene a noia e risulta indigesta.
"[...]la
libertà di cui tutti si riempiono la bocca, in attesa del terzo
millennio, è la schiava cieca dell'egoismo peculiare di ogni
individuo e, brandita come una clava o come un ariete, non si è mai
fermata sulla soglia di quella altrui.
Con
quel pensiero lucido e acido nato spontaneamente, con quella
consapevolezza, con la pace che derivò da essa per i suoi nervi, si
accinse a chiudere il sipario e liberare il camerino.
Ho detto la mia come
ho potuto, ho dato più di quanto abbia ricevuto ma ho amato durante
ogni singolo istante vissuto.
Non
ho più radici, non ho più amici, non ho più paura.[...]"
Buona lettura e buona navigazione!
©2023 testo di Claudio Montini
©2023 Immagine di copertina di Orazio Nullo per Atelier Des Pixels
Tu non cerchi l'amore: vuoi sazietà,
agio, sicurezza e comodità
a portata di mano in continuità.
Tu non cerchi l'amore: vuoi l'esclusiva,
il centro dell'attenzione senza trattativa,
senza rispetto per l'altrui prerogativa.
Abbi la paziente pietà di non lamentarti
dei derelitti ignari che osano corteggiarti,
avallando i tuoi stessi temi per affascinarti,
illusi di risultare vincenti al gioco delle parti.
Io, invece, l'ho visto e vissuto, consumato e perduto
perchè nella gioventù non ero maturo e compiuto,
non l'avevo apprezzato, non l'avevo riconosciuto.
Io, poi, mi sono buttato a capofitto
nel dimenticarlo, con apparente profitto,
sicuro d'avere la terra promessa in affitto.
Povero illuso, sciocco guitto e mentecatto!
L'amore se ne infischia di qualsiasi patto:
bussa alla porta nel momento meno adatto!
Così dilaga la nostalgia e il danno è fatto.
Spegni la luce adesso,
chiudi gli occhi e la bocca,
respira la notte lentamente,
nelle sfumature del buio:
non ti serve altro che aspettare.
Se lo vorranno davvero,
saranno loro a venire da te:
porteranno ombre e nuvole,
giorni di sole e sorrisi e risate,
volti sconosciuti o amati o perduti.
Sono già al lavoro per te,
sono già pronti ad agire,
sono attenti ai dettagli,
sono informati dei fatti:
sono desideri e timori che covi.
Spegni la luce adesso,
chiudi gli occhi e la bocca,
respira la notte lentamente,
nelle sfumature del buio:
non ti serve altro che aspettare.
Sulle dita di una mano
si contano gli amici per la vita
sui palmi solo i calli e i solchi
scavati dal bulino del destino:
chi ci vede altro è un ciarlatano!
La sabbia scivola senza sosta
e si svuota l'ampolla superiore,
inesorabilmente e senza appello
la clessidra fa il suo mestiere:
non ci resta altro che sognare.
Spegni la luce adesso,
chiudi gli occhi e la bocca,
respira la notte lentamente,
nelle sfumature del buio:
non ti serve altro che aspettare.
©2023 Testo di Claudio Montini
©2019 Immagine di Orazio Nullo
Sessanta secondi sospesi
GLI ATOMI micro-romanzi per chi va di fretta
Volume 16 (2023)
disponibile in e-book e cartaceo
kobo.com ISBN 1230006530594 (epub2)
amazon.com - amazon .it ASIN B0C7Y8WT2J (mobi)
amazon.com - amazon. it ISBN 9798398247640 (cartaceo)
In un teatro improbabile,
va in scena una favola tragica con sei protagonisti impossibili,
inesistenti e immaginari che recano in loro molti aspetti tipici del
genere umano: ma lo spettacolo dovrebbe essere appannaggio del solo
regista e organizzatore dell'universo, un'apertura di credito in
misericordia per chi crede in Lui.
BENVENUTA TEODOLINDA!
©2023 Testo supplementare Claudio Montini
©2023 Immagine c/o profilo Facebook di Pro Loco Lomello A.p.s.
Le sabbie di Marte di Arthur Charles Clarke (1951)
Edizione speciale
Oscar Mondadori 2015
di Claudio Montini
Raccontare una storia è come salire su un'astronave per viaggiare
nel tempo e nello spazio: è lo strumento più inafferrabile, più
inattaccabile, inossidabile di cui l'uomo di ogni epoca storica sia
stato in grado di dotarsi.
Il ragionamento è valido anche nella prospettiva degli ascoltatori o
dei lettori, poichè consente loro di essere contemporaneamente in
due distinti punti dell'universo, reale o virtuale che sia.
Gli ingredienti, le strutture, gli schemi, al netto della lingua
peculiare del narratore stesso, sono i medesimi dagli esordi o, se
preferite, dall'invenzione della necessità di trasmettere alle
generazioni successive la memoria o la testimonianza della propria
esistenza: cambiano i contesti storici, forse gli scenari o i fondali
contro cui recitano la loro parte i vari personaggi ma i temi
rappresentati sono sempre uguali, pur risentendo del gusto o delle
mode contingenti all'epoca in cui le storie mitiche e i poemi e i
romanzi vengono prodotti.
Anche LE SABBIE DI MARTE (1951, prima edizione UK
"The sands of Mars"; 1952 prima edizione italiana per i
tipi di Arnoldo Mondadori Editore in Milano, nella collana Urania)
di Arthur Charles Clarke non sfugge a questo paradigma di massima
sebbene sia stato il titolo che ha inaugurato una fortunatissima
collana di romanzi di fantascienza, o meglio, di narrativa
avventurosa con ambientazione scientifica e tecnologica, I romanzi
di Urania, i quali hanno spesso e volentieri anticipato scenari e
sviluppi determinatisi nei decenni successivi, usando la leva
immaginifica e fantastica sulla mole di dati e scoperte e invenzioni
che la corsa allo spazio e allo sfruttamento dell'energia atomica
mettevano a disposizione di narratori brillanti e ben addestrati da
una solida cultura letteraria classica.
LE SABBIE DI MARTE
non
è soltanto un romanzo di fantascienza, tempietto per appassionati
del genere e dell'inverosimile così come dell'eccezionale ma
impossibile, da relegare a prodotto di serie "B" o a
passatempo da ombrellone in spiaggia: è un romanzo nel senso più
pieno del termine e figlio legittimo dei suoi tempi, con una vicenda
sicuramente calata in un una realtà più lontana nel tempo e nello
spazio (l'azione si svolge in un domani non specificato e addirittura
sulla superficie di un'altro pianeta del sistema solare) che,
tuttavia, si rivela specchio della natura umana così come lo sono
stati i prodotti degli autori britannici e francesi e anche italiani
pubblicati negli ottant'anni che hanno preceduto la sua uscita.
Clarke,
noto ai più per essere l'autore del racconto 2001:
odissea nello spazio
(divenuto romanzo solo alcuni anni dopo la realizzazione dell'omonimo
lungometraggio diretto da Stanley Kubrick), pagina dopo pagina, si
rivela come uno squisito autore britannico ottocentesco poco
vittoriano, privo di sussiego e paludamenti retorici (merito anche
della traduzione di Maria Gallone, per l'edizione speciale del 2014
nel catalogo degli Oscar Mondadori?), cioè ricco di agilità e
freschezza e ritmo incalzante ovvero una scioltezza e scorrevolezza
narrativa invidiabile anche dai narratori moderni e contemporanei,
incapaci (a mio parere) di imitare il suo stile esatto come
un'equazione di Maxwell (con cui aveva dimestichezza dati i suoi
studi universitari compiuti grazie a una borsa di studio per meriti
di guerra: per inciso, Arthur Clarke aveva servito nella RAF come
addetto al radar e aveva anche contribuito al miglioramento
dell'efficienza dello strumento stesso) miscelato alla immediata
fruibilità o sagacia del miglior Dickens o del più ispirato Oscar
Wilde.
Infatti, l'occhio indagatore o di ripresa non è puntato sulla
macchina o sullo spazio extraterrestre o sulla paura dell'una o
dell'altra cosa, bensì sulla rinata curiosità dell'essere umano e
sulla sua propensione a spostare in avanti il confine e in alto il
limite delle proprie capacità, facendo sì che diventi casa e patria
anche un mondo lontanissimo, totalmente diverso da quello natio,
spesso ostile e ignoto e apparentemente vuoto rispetto ai canoni con
cui si definiscono gli organismi viventi.
In estrema sintesi, questo è anche il compito del protagonista,
giornalista e scrittore di romanzi di fantascienza (quale ironia: non
della sorte ma tipicamente e sottilmente britannica!), incaricato dai
mezzi d'informazione terrestri di documentare i progressi della
colonizzazione marziana e della qualità dei viaggi interplanetari di
linea destinati a collegare stabilmente i due pianeti: infatti egli è
imbarcato sull'astronave a propulsione atomica battezzata col nome
greco del pianeta rosso, Ares.
Viaggio e soggiorno saranno formativi e rivoluzionari per lo
scrittore in questione, poiché riuscirà a fare pace col suo passato
e a intravedere un nuovo futuro per sé proprio lì, lontano dalla
Terra.
Il messaggio di LE SABBIE DI MARTE è quanto mai
esplicito, come si usava in molte opere del romanticismo inglese e
del positivismo francese di fine XIX secolo: il progresso tecnologico
e il radioso futuro che ci attende aiuteranno la specie umana a
superare tutte le difficoltà e le brutture cui è andata incontro
nel recente passato, compresa la II guerra mondiale e il difficile
dopoguerra che ne è seguito sia sul piano economico che politico.
Non si deve dimenticare che il libro esce a soli sei anni dalla fine
degli eventi bellici più devastanti del secolo breve, i quali hanno
stremato l'economia e la popolazione dell'Impero britannico, non solo
quelli dei nemici sconfitti: c'è voglia di riscatto, di libertà, di
benessere da ritrovare insieme a cose nuove da sognare, perchè no?
Come tradizione anglosassone, per cui le opere letterarie degne di
questa etichetta, devono avere una morale, devono insegnare qualcosa,
devono indicare una via d'uscita lecita verso la felicità del genere
umano: questo compito implicito, Arthur C. Clarke lo svolge
egregiamente avvolgendo il lettore, tanto contemporaneo quanto
posteriore a lui stesso, in un una trama avvincente ma anche sobria e
agile al punto che anche il lettore più distratto, o discontinuo,
ritroverà sempre il filo del discorso e inquadrerà la scena in
atto, come se stesse assistendo a teatro a una rappresentazione dai
tempi serrati e gli arredi e le scene essenziali ma funzionali agli
sviluppi della vicenda narrata.
Alla fine, si esce e si uscirà dal teatro e dalle pagine di LE
SABBIE DI MARTE (1951) di Arthur Charles Clarke (1917-2008),
con la netta sensazione di aver capito meglio qualcosa di noi stessi
come elementi della civiltà degli esseri umani più che come
semplici spettatori di una escursione oltre i confini della realtà,
a bordo delle ali della fantasia.
©2023 Testo di Claudio Montini
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©2016 Immagine di Claudio Montini (archivio personale)
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©2019 Immagine di Orazio Nullo "Chief of the last railway station"
Atelier Des Pixels collection
Tra mezz'ora finisce anche il mese di Aprile e comincia Maggio.
di Claudio Montini
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© 2021 Immagine di Orazio Nullo "The Key" per Atelier Des Pixels
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