giovedì 29 dicembre 2022

Edson Arantes do Nascimiento detto Pelè (1940-2022): che bel gioco, il calcio!!

Meglio Pelè, meglio O Rey do Brasil!

di Claudio Montini
 Io non amo il calcio, preferisco il basket; tuttavia, quando penso a questo sport, la prima faccia che mi viene alla mente è quella di Edson Arantes do Nascimiento, non quella di Maradona. Probabilmente perchè amo l'antiquariato, prediligo il calcio di una volta, quello che si giocava di domenica e di mercoledì in notturna, quello della televisione in bianco e nero, le persone misurate, educate e non gli sbruffoni o i piantagrane per principio. Di vaccate ne avrà fatte anche il brasiliano, non dico di no, ma mi dispiace un poco di più che se lo sia mangiato da dentro il cancro, piuttosto che essersi perduto per mano propria, come ha fatto l'argentino. Ora riposeranno, finalmente, in pace e a noi resteranno migliaia di ore di immagini per struggerci di nostalgia o saudade, se preferite.

©2022 testo di Claudio Montini
©2018 Immagine di Orazio Nullo "Lonely stars club label" -  Atelier Des Pixels 

lunedì 26 dicembre 2022

LE SCINTILLE Volume 7: tracce per sogni elettrici - SPIRALE MORTIFERA

 

Claudio Montini

Spirale mortifera

***LE SCINTILLE***
 tracce per sogni elettrici - volume 7
2022


ISBN 1230006003050 (epub2) www.kobo.com
ASIN B0BQLJSWR8 (mobi) www.amazon.com+ amazon.it

Il sogno della malavita è quello di mettere giacca e cravatta per operare alla luce del sole, magari con la benedizione dello Stato e di creare una dinastia. Sempre con lo stesso metodo, dopo tutto: ciò che non ha e ciò che vuole, se non suo, se lo prende con le armi e con le riunioni nelle segrete stanze che, a loro volta, danno luogo a operazioni lontane da occhi indiscreti. Come si converrebbe che accadesse ad ogni vendetta, dal momento che è noto quanto essa sia un piatto da servire freddo; tuttavia, essa si rivela sempre essere una vittoria di Pirro, effimera e inutile poiché si finisce sempre per rimetterci la vita, il regno e la serenità guadagnando solo un mesto oblio. Specialmente se altri, a un livello superiore, hanno già tracciato la rotta degli eventi, scritto il copione e distribuito le parti: e il mondo continua a girare...

©2022 Testo di Claudio Montini
©2022 Immagini di Orazio Nullo

sabato 24 dicembre 2022

Nuvole 2018

 
Vanno e vengono come i sogni, dalla notte al mattino: in fondo, è Dio che gioca a rimpiattino mentre il sole ride come un bambino. Sono nuvole, inquiline del cielo messe a guardia della terra affinchè il sole non le bruci.

domenica 18 dicembre 2022

La geografia della vita - Notturno, seconda stagione - puntata n. 4

La geografia dell'anima


L'anima la trovi lì, tra la punta del cuore e la bocca dello stomaco.
La fortuna è in fondo alla schiena, se ci credi ancora seriamente. 
La memoria vaga nei labirinti grigi stipati nella scatola cranica. 
Lascia perdere il fegato: da lì non caverai una goccia di coraggio, mentre il piacere, che non si può dire senza arrossire, proromperà sbocciando una spanna sotto alla cintura. 
Questa è la geografia della vita e tutto il resto non è noia, ma neppure gioia: è sangue da perdere o da sputare, sudore o lacrime da grondare, fatica e fame e paura da morire per poter dire, anche un giorno soltanto, d'avercela fatta o d'aver vinto o d'esserci riuscito. 
Fosse ben l'ultima cosa prima di cedere il passo e congedarsi da questo universo tridimensionale. 
Qualunque cosa tu voglia fare, qualunque sogno tu possa immaginare, comincia a fare e a sognare. L'audacia reca in sé genialità, magia e forza. Comincia ora, adesso, subito: i fiori crescono senza fare rumore ma i sogni svaniscono più in fretta.

©2022 Testo di Claudio Montini
©2014 Immagine di Augusta Belloni


Diciotto Dicembre 1986- Diciotto Dicembre 2022

Un giorno particolare

di Claudio Montini
 Sono passati cinquantaquattro anni da quando ci scattarono questa foto, papà. Già: io ne avevo due e tu trentanove. Avevamo tutto il futuro davanti, tu sognavi un dottore in famiglia e io soltanto di essere forte e grande e bravo come te in ogni cosa che facevi.
Se ci penso, oggi, come in quella vecchia canzone cantata da Bruno Lauzi, rivedo il mare di Celle Ligure (SV) e quella giornata col sole che andava e veniva, col mare lievemente mosso tanto da non poterci fare il bagno. Che disdetta, allora: ci tenevo a farti vedere che le onde non mi facevano alcuna paura!
Nessuno dei due immaginava la piega che avrebbero preso gli eventi diciotto anni dopo, nessuno dei due immaginava l'epilogo inevitabile.
Oggi, proprio oggi, sono qui a contare trentasei anni da quel giovedì 18 Dicembre 1986 che hai faticosamente chiuso il sipario dello spettacolo cui non volevi che io assistessi: ci fu solo mamma con te e tutti i parenti già andati che erano venuti a prenderti.
Me lo ricordo bene e, se avessi saputo ciò che ora so, sarei rimasto senza dire nulla o forse avrei cominciato a preparare le valigie per andarmene, per fuggire via il più lontano possibile e provare a ricominciare altrove, per riscrivere da capo il copione di una nuova vita: invece sono rimasto fermo, in piedi nella tempesta, lasciandomi scorrere il tempo e i giorni addosso come un ciottolo di fiume o un ramo spezzato qualsiasi, illudendomi di essere in grado di gestire l'emergenza ma senza avere alcuna idea concreta circa il futuro. Probabilmente questo è il mio karma perchè in tutti questi anni, da quando sei morto e sei nato indelebilmente nel mio cuore, non ho fatto altro che ripetere sempre gli stessi errori: amare a oltranza, faticare, accontentarmi di poco e inseguire illusioni di gloria artistica come da ragazzino inseguivo le lucciole nel buio e le libellule nel sole.
Qualcuno, da ragazzino, mi disse che non ero tagliato per il football bensì per fare il teatro: non fosti tu a dirlo ed io non gli detti ascolto, perchè mi avevi insegnato che bisogna ascoltare tutti e poi fare quello che più ci sembra giusto avendo il coraggio di pagarne, sempre, le conseguenze.
Forse è per questo che mi sono messa a scrivere storie e poesie: in una delle mie storie, ho messo dentro anche te e ho provato a fare pace con la mia coscienza.
Sono per strada, non sto correndo: quando arriverò, a tempo debito, vienimi incontro altrimenti mi perdo nella nebbia dei ricordi e dei rimorsi.  

©2022 Testo di Claudio Montini
©1968 Immagine di Anna Mazzocchi Callegari

lunedì 5 dicembre 2022

Consigli per gli acquisti: GLI ATOMI volume 15: "Foto ricordo Pavia da asporto" di Claudio Montini (2022).

Claudio Montini

Foto ricordo Pavia da Asporto

GLI ATOMI micro romanzi per chi va di fretta
Volume 15 
(2022)

ISBN 1230005944378 (epub2) (kobo.com)

ASIN B0BMZ9JRLB (mobi) (amazon.com, amazon.it)

ISBN 9798364745705 (cartaceo) (amazon.com.amazon.it)


«[…] Avere una sedia vuol dire avere la pazienza di ascoltare la vita, la pazienza di aspettare che la ruota giri per il verso giusto, la pazienza di salutare un treno che va e uno che viene senza chiedere altro in cambio che un giorno in più... 
Mi piaceva pensarla così ma l'aria di Pavia non era più buona come una volta: doveva esserci in giro qualche polvere sottile cui ero allergico a mia insaputa, perchè avevo gli occhi bagnati e le guance rigate mentre l'ospite nella mia testa, dal nome vagamente tedesco, spingeva i miei piedi altrove. 
Verso casa, senza fretta; mi bastava arrivare a casa per l'ora di pranzo: Pavia e il suo fiume avrebbero fatto a meno di me, per oggi, mentre il domani l'avremmo lasciato nelle mani di Dio.[...]»

Maurizio, portalettere in pensione, è consapevole di essere affetto dalla malattia di Alzheimer, sebbene essa sia ancora nella fase iniziale. Per carattere, decide di andarle incontro e non di aspettare che si manifesti in tutta la sua invadenza: sceglie di esercitare la mente e il corpo con impegno costante, convinto di convivere a lungo con questo ospite dal nome vagamente teutonico o, per lo meno, esaurire le proprie energie e spegnersi prima che ci riesca lui. Desidera che la morte lo trovi ancora vivo e non ridotto allo stato vegetativo o incapace di intendere e di volere, nella Pavia che lo ha adottato e che ha plasmato la sua esistenza portando con sé, altresì, qualche foto ricordo impressa nella memoria dell'anima. Il personaggio, semplice ed eccentrico allo stesso tempo, che incrocerà la sua rotta non farà altro che confermare la bontà della sua strategia per battere l'ineluttabile destino, liberandolo da ogni timore circa il futuro.
Per Natale, per l'anno nuovo, per voi e per una buona lettura!

©2022 Testi di Claudio Montini
©2022 Immagine di Orazio Nullo per Atelier Des Pixels