mercoledì 15 giugno 2022

Nel vuoto a volteggiare .... ooops! Mi è scappata una poesia!!!

Nel vuoto a volteggiare

di Claudio Montini


Il bello del tempo è che passa
se ne va e non torna mai uguale,
come veleno che sfibra e rilassa
beffando ogni energia vitale

Allora, ieri, qui e ora, forse domani,
nemmeno le parole sanno determinare
chi ti abbia invitato prendendoti le mani,
mentre ti trovi nel vuoto a volteggiare.

Il pensiero non è veloce come la luce,
ma non cede all'attrazione gravitazionale,
sfugge alla logica, si divincola e si riduce
alla poesia, alla teoria meccanica razionale.

Ma il tempo è giudice implacabile:
decide da sé quando la memoria 
debba rimanere ricordo indelebile
o si perda nei meandri della Storia.

©2022 Testo di Claudio Montini
©2018 foto di Claudio Montini


domenica 12 giugno 2022

Letti & piaciuti: Enrico Pandiani "LONTANO DA CASA" - Adriano Salani Editore (2021)

 

Enrico Pandiani

LONTANO DA CASA

collana Le Stanze

Adriano Salani Editore (2021)


IL MOTO FRENETICO DEL MONDO

di Claudio Montini

Cosa fanno i grandi narratori per essere tali? Osservano, studiano e assorbono l'intera realtà senza sconti e senza remore; elaborano le informazioni, anche quelle sgradevoli, filtrandole attraverso la logica e la fantasia e l'immaginazione affinchè tutti possano vedere, rendersi conto, conoscere ciò che si nasconde dietro le medaglie, le ricche vetrine e le rutilanti cartoline con cui l'occidente ostenta la propria civiltà democratica. 
I narratori, i creatori di storie di finzione e dei personaggi immaginari che le animano, sono le sentinelle della nostra coscienza drogata e stordita dal fracasso dei mezzi d'informazione perchè, attraverso le parole con cui compongono le storie che producono, pur divertendoci e distraendoci, ci costringono a vedere quanto male ci sia intorno a noi e quanta fatica faccia il bene a farsi strada per affermarsi e restituire dignità agli esseri umani. 
Enrico Pandiani appartiene a questa schiera e lo dimostra, una volta di più, con LONTANO DA CASA (Salani Editore, collana LE STANZE, 2021) in cui ci propone una storia di periferia torinese che non termina quando si esaurisce la scorta di proiettili ma, come in una tragedia greca o una shakespeariana, viene ristabilito l'equilibrio tra giustizia e destino con la sconfitta dei malvagi e l'onore postumo alle vittime che, a vario titolo, hanno contribuito al buon esito della vicenda e alla salvezza dell'involontario eroe o protagonista o perno e motore degli eventi. 
L'ex capitale italiana dell'industria pesante e dell'automobile in particolare svela, attraverso le parole misurate e semplici ed eleganti di Pandiani, il magma umano che si muove e si arrangia e si ostina a cercare la propria fortuna o, al più, un francobollo di terra dove piantare radici, che sopravvive lontano da piazza Statuto o la Gran Madre o la Mole, cioè nella periferia post industriale e dismessa della Barriera, coacervo di etnie e culture e lingue e disperazioni e varie altre povertà. 
In questo teatro, va in scena una storia da cronaca nera che più nera non si può ma che fin dagli esordi non lascia indifferenti perchè incide la soglia dell'orrore e reclama, istintivamente, giustizia per la vittima mandando a quel paese ogni stereotipo e ogni preconcetto ideologico: un uomo di colore, certamente africano e quasi sicuramente immigrato, viene rinvenuto privo di vita e di vestiti e martoriato di ferite quanto San Sebastiano; a riconoscerlo viene chiamata una giovane di origini iraniane che insegna italiano agli immigrati e il resto della giornata lo spende a favore di chiunque abbia bisogno, anche solo di una parola di conforto. 
Quella è la punta dell'iceberg che sconvolgerà la sua esistenza e porterà il lettore a scoprire un mondo che telecamere e microfoni e riflettori difficilmente e rarissimamente intercettano: Pandiani è magistrale a puntare lo sguardo asciutto, apparentemente distaccato perchè spietato, chirurgico nella sua precisione e nella scelta di concedersi caratterizzazioni linguistiche da cinema neorealista che non scadono mai nella macchietta ma completano la caratura dei personaggi, sull'intera vicenda ottenendo una felice scorrevolezza narrativa. 
Non c'è una parola fuori posto, non una di troppo, non una ripetizione: che lo si legga tutto d'un fiato o che ne si centellini la fruizione, compatibilmente coi propri impegni e le proprie forze, ad ogni ripresa si è immediatamente nel cuore dell'azione e tutto il quadro torna perfettamente a fuoco, volando da un capitolo all'altro come Tarzan faceva nella jungla atterrando sempre nel punto giusto. 
Riecheggia, in LONTANO DA CASA di Enrico Pandiani per i tipi di Salani Editore (collana LE STANZE, 2021), la medesima domanda cui Primo Levi ha cercato risposta per i sommersi e per i salvati ponendola a noi, posteri contemporanei dalla memoria corta: come si fa a rendere giustizia a qualcuno che per la società non esiste? 
Ovverosia, quanto è difficile nella nostra società contemporanea chiedere e ottenere rispetto, avere diritto ad un'opportunità o, persino, riuscire a farsi ascoltare per dare luogo a un dialogo tra esseri senzienti e alleviare la solitudine specialmente quando si è lontani, non solo da casa, ma da tutta quella rete di affetti e relazioni che rendono la vita un bene da non sprecare? 
Non è una questione di tolleranza o di integrazione o di elemosina: è una questione di umanità, di tornare ad essere umani, sebbene sia difficile riuscire a immaginare quanto in basso possano arrivare i nostri simili; invece di tendere una mano, la si serra intorno a un arma, a un sasso, a pugno per avventarsi e urlare contro qualcuno, finendo per costruire muri e sancire alleanze con cui battere e umiliare il nemico, isolandolo fino alla fine dei sui giorni o cacciandolo come selvaggina. 
Questa è la domanda, il messaggio, il pungolo alle nostre coscienze che Enrico Pandiani pone nel cuore di LONTANO DA CASA edito nel 2021 da Salani nella collana Le Stanze
La risposta è lì, sotto gli occhi di chi avrà la gioia e la fortuna di leggere per intero quest'opera d'arte in cui lo scrittore torinese lascia in panchina i suoi personaggi storici ( Pierre Mordenti, con Les Italiens, o Zara Bosdaves con il suo tulipano nero, un po' amante e un po' angelo custode). 
Essa è più vicina al nichilismo di Hemingway che al razionalismo di Kant; vale a dire che, un dio buono e giusto potrebbe spazzare via tutto il male e chi lo pratica, ma poi anche l'esistenza del bene non avrebbe più alcun senso: dunque, ammesso e non concesso che esista, Dio rimanga pure dov'è ad osservare il moto frenetico di questo mondo.

©2022 Testo e immagini di Claudio Montini 

domenica 5 giugno 2022

Buon compleanno, Claut!!!

 C I N Q U A N T A S E I ..... PRIMAVERE!!!!!

Domani, sei giugno, è un giorno come gli altri: appunto, un altro giorno. Tranne per me che, da cinquantasei anni a questa parte, mi ostino a illudermi che sia speciale, importante, particolare, da vivere con dolcezza e pienezza e spensieratezza ma anche con fiducia in tutti quelli che lo seguiranno fino al prossimo sei giugno, sicuro di costruire qualcosa di buono e di bello e che sta lì a farsi ammirare e non fa male a nessuno, come un altare di sabbia in riva al mare o un'albero di Natale o l'ultimo abete del bosco prima delle rocce nude e della neve che non si scioglie mai. Non amo i bilanci, non li ho capiti mai né sono mai stato in grado di farne uno corretto: sarà perchè sono sempre stato più bravo a sbagliare e ad affannarmi per recuperare, riuscendoci assai molto di rado. Tuttavia, mi sono imposto di dare tregua alla mia inadeguatezza, alla mia ansia, alla mia cronica insicurezza almeno nel giorno del mio compleanno perchè, nonostante tutto, sono felice di aver chiuso un altro calendario e averlo messo dietro le spalle e poter festeggiare questo, benchè misero, traguardo insieme a tutti quelli che leggono i miei post, comprano i miei libri o semplicemente si ricordano delle "bischerate" che abbiamo combinato insieme. Aveva ragione il maestro Ezio Bosso quando sosteneva che la musica e la vita si possono fare in un solo modo: insieme!

©2022 Testo e fotografia di Claudio Montini

mercoledì 1 giugno 2022

GLI ATOMI volume 14: l'ultima lezione dell'uomo medicina per l'ultima notte in America...

 

Claudio Montini

LA LEZIONE DELL'UOMO MEDICINA

GLI ATOMI: micro-romanzi per chi va di fretta
Volume 14

2022 

ASIN B0B2M76YZD  (amazon.com/.it; mobi)
ISBN 1230005571048 (Kobo/Rakuten; epub)

Formato cartaceo disponibile su amazon.com e altri mercati amazon  come Independently Published
ISBN 9798833677988  ASIN B0B322BH8D


Una gran bella verità è stata scritta in passato: ci sono più cose tra cielo e terra di quante possa indagarne la filosofia e spiegare la tecnologia o la ragione pura. 
In quell'ambito, frequentatissimo da narratori e poeti e mistici, ha luogo il passaggio di consegne tra due spiriti indipendenti e apparentemente distanti, se non antitetici, sebbene essi siano ingranaggi del medesimo meccanismo cosmico. 
Una biologa statunitense e uno sciamano nativo americano si incontrano in una bolla metafisica, scambiandosi informazioni ed energie tali da riverberare sul più distratto lettore ma senza turbare l'equilibrio dell'universo, anzi rinforzandolo. 
Sono due distinti cerchi della vita, uno prossimo alla chiusura e l'altro ormai a un terzo del proprio sviluppo nel tempo e nello spazio, che si tangono e si intersecano secondo una rotta o una traccia determinata sin dalla. notte dei tempi. 
Ora più che mai, è chiaro quanto la vita sia un giro di valzer abbracciati a uno sconosciuto chiamato, di volta in volta, Dio o destino o Grande Spirito o chissà cos'altro: nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma ed è pronto a ricominciare.
Doveva essere "soltanto" la traduzione in italiano di una storia che avevo pensato e scritto in inglese, per pura sfida a me stesso e spregio alla lingua del Grande Bardo di Stratford-upon-Avon. Mi sono reso conto, capoverso dopo capoverso, dei mie limiti nella padronanza della lingua britannica e viceversa della enorme ricchezza di quella cisalpina e italica in genere, la quale mi ha dischiuso gli occhi sulle potenzialità narrative della storia stessa: ho, praticamente, raddoppiato le pagine aumentando anche lo spessore e la nitidezza dei lineamenti dei personaggi, esplorando territori metafisici che non conoscevo. Forse, tutto ciò non vi sembrerà subito chiaro e nemmeno degno di attenzione ma vi garantisco che, se avrete la bontà di leggere il libro, il mio ragionamento vi apparirà lucido e luminoso come l'immagine di copertina creata da Orazio Nullo con un paio di mie vecchie fotografie.

© 2022 Testi di Claudio Montini
© 2022 Immagine di Orazio Nullo