martedì 28 febbraio 2023

Gli aviatori (Matteo Melzi e Andrea Stefanet - 2023)

Ascoltati e piaciuti: un commento a orecchio caldo.
di Claudio Montini


Ascoltatela ad occhi bene aperti e poi socchiudeteli al termine: poi, rilanciatela e riascoltatela con gli occhi chiusi: sarete anche voi in cabina con Andrea e Matteo. 
Tutti i vostri guai, per almeno quattro minuti, resteranno a terra e non potranno angustiarvi in alcun modo. Una dolce e corroborante pausa in mezzo al baccano privo di logica e di gusto e di buon senso musicale che ci circonda, che cercano di spacciare per trasgressione e novità e bellezza. 
Questa è musica e non rumore organizzato da bambini egoisti e incapaci, spronati da manager ancora più ignoranti di loro. 
Certo i modelli cui Mezi e Stefanet si ispirano sono evidenti: ma altrettanto evidente è il sapiente e corretto e magistrale modo in cui da essi si affrancano per liberare i suoni, la voce, la ritmica e l'immaginifico testo che si amalgama con essi come un vestito di ottimo taglio sartoriale e superbamente eccellente tessitura, come il miglior Ron degli ultimi dieci anni, come il maestro dei maestri Ivano Fossati o Mauro Pagani, altro monumento nazionale. C'è l'eco della west coast e degli ultimi CSN&Y (Crosby, Stills, Nash and Young): ma c'è anche il gusto tutto italiano e mai banale per il bel canto a gola piena e pulita, le parole belle e cariche di senso (come un bilancio della propria esistenza accompagnata dalla passione per la musica e la poesia), la rigorosa precisione nel fraseggio degli strumenti (voce compresa) mai invadenti o stucchevoli in cui, da Battisti e Mogol in primis e in poi, la musica leggera italiana ha saputo evoluire.

©2023 testo di Claudio Montini
©2023 Video condiviso da youtube.com/Teo's toys 

domenica 26 febbraio 2023

Il lupo senza bandiera - episodio 1

 

Un peculiare e immutabile cerchio della vita

di Claudio Montini

Vivevo ai margini del bosco, dove gli alti fusti non riuscivano ad attecchire più perché troppo vicini al cielo, al vento e alle nuvole. 
La montagna non li voleva lì: essa ammetteva la sola presenza di rocce, muschio, fiori ed erba di contorno a questi perché tutti loro resistevano meglio alla neve e al gelo e, se morivano, si rendevano utili come nutrimento per la terra così come per i sopravvissuti. 
Questo valeva fino alla vetta, alla cima, alla punta più alta: quella dove ogni lupo, che si rispetti, si deve recare per chiedere consiglio alla luna.
Quella dove ogni lupo, che abbia un briciolo di orgoglio, conosce e accetta il suo destino.
Quella dove ogni lupo impara ad annusare l'aria che tira, a distinguere gli afrori e a commettere il minor numero di errori per campare fino all'alba successiva. 
Anche se, alla fine, l'ultima parola tocca all'istinto oltre che al fato.
Come è accaduto quando io e Beniamino incrociammo i nostri sguardi.
Gli umani se lo sono dimenticato, si credono i padroni del mondo perché si illudono di controllare il fulmine e il fuoco e l'acqua che corre giù per i fianchi della montagna, ma anche loro sono soltanto di passaggio sotto alle mie stelle medesime, confinati entro un peculiare e immutabile cerchio della vita.

©2023 Testo di Claudio Montini
©2016 Immagine di Orazio Nullo "Tomorrow compass"

domenica 19 febbraio 2023

La Domenica del Claut...

A Carnevale ogni pensiero vale

 Ora so che la strada è quella giusta, un po' più lunga e difficile di quanto mai possa immaginare: non mi resta che proseguire e andare e tornare per trovare, dietro una curva, improvvisamente il mare...

©2023 Testo di Claudio Montini
©2016 Immagine di Orazio Nullo "Life different prospects"

domenica 12 febbraio 2023

Ho vinto il "mio" festival di Sanremo!

ILLUSIONI A STELLE E STRISCE, 10 Febbraio 2023 in Lomello (PV)
di Claudio Montini 

 A Lomello era un venerdì freddo e vuoto come solo a Febbraio si può vivere. Eppure, un manipolo di appassionati potenziali lettori, sfidando i rigori di un inverno particolarmente asciutto, hanno cercato e trovato conforto nell'antica chiesa oratorio di San Rocco, nei pressi di piazza della Repubblica. Sono stati attirati dalla curiosità di conoscere chi ha racchiuso l'America in tre romanzi brevi e ne ha fatto una antologia che, a breve, si potrà anche richiedere alla Biblioteca Comunale "Opicino de' Canistris" in Lomello, la quale si è presa la briga di organizzare la serata.
Grazie alla conduzione di Gabriele Prinelli, magistrale nel formulare le domande e nel dettare i tempi delle risposte e delle puntualizzazioni, nessuno ha sbadigliato ma ha seguito con interesse le argomentazioni dell'autore e buona parte dei presenti si è anche procurata una copia, debitamente dedicata e autografata, del libro stesso, per non farsi mancare alcuna prova dell'esistenza della vita nell'universo.
L'appuntamento era fissato per le 21 del 10 Febbraio: di quelli che c'erano, non mancava nessuno...
«Erano presenti tutti coloro che ho amato, che amo e che non smetterò di amare unitamente a facce sconosciute e facce amiche, in maniera frettolosa e superficiale: era presente tutto il pubblico che ho sognato e voluto che ci fosse e che, al termine, mi è sembrato soddisfatto per aver scelto di spendere un'oretta  del proprio tempo in nostra compagnia, mia e di Gabriele, parlando di un prodotto della mia fantasia e dei molti che compongono il mio repertorio. Sono riuscito anche a ricordare un caro amico recentemente scomparso, poeta e scrittore a sua volta, col quale avevo preparato un progetto comune che probabilmente non vedrà mai la luce, ma la cui composizione e costruzione ha inciso sul mio stile produttivo, migliorandolo sicuramente.»
Per tutti questi motivi, l'autore ha ulteriormente dichiarato di aver vinto il "suo" personale festival di Sanremo.


©2023 Testo di Claudio Montini
©2023 Fotografie di Davide Zardo (gentilmente concesse dal profilo Facebook)




lunedì 6 febbraio 2023

Lo scopriremo solo vivendo.

Alla mia bella addormentata...


di Claudio Montini

Vorrei bussare alla porta buia dei tuoi sogni e illuminare la tua stanza con un sorriso pieno di colori come l'arcobaleno.
Vorrei essere un fazzoletto di cotone e di lino bianco e morbido per asciugare tutte quelle lacrime spese invano.
Vorrei prenderti per mano e volare via con te sopra una nuvola soffice, per guardare il sole salire dal mare mentre la luna sbadiglia e se ne va a dormire.
Vorrei tornare bambino e incontrarti all'asilo: mi bloccherei in mezzo al cortile, smetterei di giocare con la sabbia e le macchinine, ti correrei incontro perchè finalmente sei arrivata tu, unica, a rendere un paradiso questo posto pieno di suore antipatiche.
Ma la vita non è un romanzo e neppure una passeggiata di salute: tutto ciò lo posso soltanto sognare perchè un sogno è un'aquilone che non so governare, il cui filo si spezza facilmente ferendo, però, i palmi delle mani.
Si mescola così il sangue col sudore e brucia la ferita fino a domani, quando finalmente tornerò a sognare di te, di me , della felicità che ci spetta di ricevere da chi ha scritto le nostre parti, le nostre trame, i nostri copioni sebbene noi si sia convinti di recitare a braccio e a soggetto.
Improvvisando: come io ho fatto adesso scrivendo tutto questo per te soltanto, per dirti che ti stavo pensando, per dirti che vali quanto l'oro del mondo. 
Forse un po' di più: ma lo scopriremo solo vivendo.

©2023 Testo di Claudio Montini 
©2019 Immagine di Orazio Nullo "Wishful thinking" - Atelier Des Pixels Collection

mercoledì 1 febbraio 2023

E' di nuovo febbraio - Notturno: seconda stagione - puntata numero 5

 

Il mio ideale anno dovrebbe cominciare a Febbraio...

di Claudio Montini

Quest'anno ho realizzato che mi sarebbe sempre piaciuto che l'anno non finisse il Trentuno Dicembre, ma il Trentuno Gennaio e dal Primo Febbraio si potesse dare corso a tutti i buoni propositi, ai bei progetti, ai sogni ad occhi aperti fatti nelle vacanze di Natale. 
Ci vuole un mese per disintossicarsi da certe feste, per riprendere il passo e il ritmo e il fiato per mettersi a correre incontro all'estate, l'unico momento in cui sarebbe lecito sperare di riposarsi e lasciarsi scottare dal sole oppure vivere torride storie d'amore.
Mi guardo indietro molto raramente, ora come ora: prima di adesso, lo facevo molto più spesso perchè ero circondato, quando non assediato o tormentato, da persone che dicevano di volere il mio bene e mi spingevano a farlo affinchè non mi adagiassi sugli allori...
Ma quali allori e allori? Mi sono dannato l'anima per compiacerli, per fare in modo di non avere nulla da farmi rimproverare: mi sono fatto un mazzo tanto per potermi ritagliare scampoli di beata solitudine in cui coltivare i miei sogni impossibili e le mie velleità artistiche, senza rischiare di essere esposto al pubblico ludibrio come uno scemo del villaggio, vittima ideale delle frustrazioni di schiavi delle opinioni altrui.
Mi sono uniformato alla massa, a modo mio: né troppo e nè troppo poco, scavandomi da solo una nicchia in cui collocarmi, con gli occhi bene aperti, la lingua sciolta ma non per leccare piedi, con le orecchie tese come quelle di un segugio pronto a inseguire un suono nuovo, a cercare un nuovo orizzonte cui tendere.
Dopo aver dato tanto a tutti e troppo ai soggetti sbagliati, ho finalmente deciso di pensare a me stesso e di fare ciò che più mi piace: la mia strada è in discesa, ormai. 
Ho perso molti treni e altrettante coincidenze, non mi resta che giocare le ultime carte puntando sulle parole, le sole che non mi hanno mai tradito né abbandonato nel momento del bisogno.
Una volta di più, ricomincio dalla mia capacità di immaginare mondi che esistono solo nella mia fantasia e vivono sogni bellissimi, felicissimi, ricchissimi.

©2023 Testo di Claudio Montini
©2015 Immagine di Augusta Belloni