Non si recinge l'anima
di Claudio Montini
Quanto spazio c'è tra carta e matita?
Il cielo infinito, il mare mai quieto, la terra e la vita, il vino e il pane, il grano e l'acqua, il dono e il ringraziamento, l'amore con tutte le sue facce ma anche altrettante maschere: tutto e il suo contrario trova spazio lì, appunto tra carta e matita, senza troppa apparente fatica e nemmeno reciproco fastidio.
Eppure quando si toccano, si muove l'universo alla velocità del pensiero e resta tra le dita per non perdersi mai più o volare via come i giorni della vita.
Sfidano il tempo e l'oblio e basta uno sguardo per ricominciare, per ripartire, per riaccendere la scintilla della magia.
Che, poi, sia detta tutta e fuori dei denti, non è quella ma è la nostra fatica quotidiana dei ritagli di tempo, rubato al sonno e allo svago, quella di noi che siamo poeti e narratori che la fraintendono e la scambiano per un gioco esclusivo, riservato a pochi e foriero di un prestigio effimero, ideale, impalpabile.
Infatti, neppure chi dice di amarci e si limita a viaggiarci accanto, curandosi d'altro, accredita all'urgenza espressiva o artistica la dignità d'un lavoro a tempo pieno, remunerativo, monetizzabile.
Studiare, indagare, illustrare o delineare i contorni e i confini di questo spazio immanente, intangibile e irrilevante per la realtà come per il resto del mondo, è il solo espediente che ci rimane per emergere dalla massa indistinta degli esseri viventi, è il solo modo per sentirci vivi e utili ma non indispensabili allo sviluppo, alla fortuna e alla evoluzione del genere umano: è il solo modo che noi poeti e narratori e raccontatori di belle storie, piene di belle parole, in bella calligrafia, abbiamo per non farci mettere anelli al naso e catene ai polsi o alle caviglie dei pensieri e dell'anima.
Neanche un radiologo riesce a guardarti dentro e vedere chi sei quanto un'artista...
©2023 Testo di Claudio Montini
©2015 Immagine di Augusta Belloni
©2015 Immagine di Augusta Belloni
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