giovedì 25 aprile 2024

Venticinque aprile 2024: festa nazionale italiana della Liberazione

Alla libertà e alla democrazia

di Claudio Montini

Volenti o nolenti, tutti quanti noi italiani del terzo millennio abbiamo dedicato un pensiero in questa giornata a coloro che SI SONO UNITI e SI SONO SACRIFICATI ( non ho scritto in stampatello a caso) perché la sorte e il futuro dell'Italia INTERA fossero migliori e più giusti per tutti.
Il 25 aprile quegli italiani hanno ucciso e appeso per i piedi una menzogna per credere in un sogno, appena nato dal sangue dei fratelli e delle sorelle, affinché nipoti e pronipoti non ripetessero gli errori appena commessi dai padri, dagli zii e dai nonni.
Ci siamo cullati nell'illusione che non potesse accadere di nuovo, per ben oltre settant'anni, nessuna generazione successiva esclusa.
Se adesso non apriamo gli occhi immediatamente, se non ricominciamo a ricordare con rigore e lealtà tutti i fatti di quel periodo, finiremo per ripetere esattamente gli stessi sbagli commessi nei primi vent'anni del secolo breve, quello scorso, il ventesimo: le condizioni politiche e morali ed economiche, pur con tutte le debite proporzioni calcolate, affatto edificanti né confortanti sono pericolosamente simili e i sintomi di derive malsane e malate sono, purtroppo, già evidenti.
Buon anniversario della liberazione dal nazifascismo, buon anniversario alla libertà e alla democrazia.

©2024 testo di Claudio Montini
©2021 Immagine di Orazio Nullo "Partnership" - Atelier Des Pixels collection

domenica 14 aprile 2024

Lettera aperta - Notturno, seconda stagione - puntata 15

Per sé stessi e per gli altri

di Claudio Montini

Caro Massimo P., poeta,

ti ho scritto quando non potevi più rispondermi e poi ho sognato di noi, una notte sul far dell'alba.
Sì, ho sognato che mi chiamavi col telefono cellulare, io rispondevo riconoscendo il tuo numero e la tua voce inconfondibile, carica di entusiasmo come ai tempi belli in cui si discuteva d'arte e di letteratura, di idee e di progetti, si congratulava con me per qualcosa che non sapevo o non ricordavo di aver fatto, detto o scritto, qualcosa di cui tu sapevi già tutto.
Ero soltanto felice di sentire che la traversata fosse andata bene, che tu fossi riuscito ad arrivare al di là del fiume e che tu avessi trovato trovato il sentiero tra gli alberi dei boschi eterni, senza troppa fatica: vale a dire che, almeno tu, fossi libero al di là del bene e del male.
Non è mai così scontato che accada e lo faccia tanto in fretta: ci sono molti fattori che trascuriamo da qui, che sottovalutiamo e che volentieri dimentichiamo fino a un istante prima di quel momento.
Tempo fa, trovai il coraggio di dipingere un quadro coi colori e i soggetti che mi avevi dato tu, affinché essi fossero le staffette del tuo viaggio d'addio e divenissero i riverberi di tutta una vita, oltre la sua naturale fine: ma non sono arrivato a terminarlo in tempo utile a mostrartelo.
L'ho tenuto prigioniero e nascosto nella mia memoria ma, ora, ho capito che avrei dovuto predisporre una cornice fatta a regola dell'arte mia per mostrare, esporre, manifestare il frutto della nostra amicizia, quella tra un poeta e un narratore, sicuramente più forte della morte di uno dei due.
Non è più tempo di trattenere, di celare, di nascondere: la bellezza in arte è come l'acqua, come il vento, come l'amore poiché essi trovano, da soli e contro ogni probabilità, ostinatamente la via per palesarsi alle donne, agli uomini, alle genti di buona volontà. 
Così è stato per noi sconosciuti e differenti ma affini.
Così sia per coloro i quali si imbatteranno nelle nostre facce e nelle nostre opere.
Così sarà per tutti quanti amino fare qualcosa di bello per sé stessi e per gli altri.

Claudio M., narratore

©2024 Testo di Claudio Montini
©2015 Immagine di Augusta Belloni
 

lunedì 1 aprile 2024

Non solo pesce d'Aprile...

 Abbiamo chiuso il primo trimestre del 2024, ma non ho ancora intenzione di fare bilanci né di darmi pagelle: mica mi voglio deprimere subito! Non ho il tempo per farlo e, poi, sarebbe la solita voce che grida nel deserto: la depressione è come la colpa, non la vuole nessuno e nessuno la vede come propria.
Passerà anche questa volta, come tutte le altre: basterà trovare il modo di riderci sopra.
Astenetevi dai suggerimenti: di solito, li scarto a priori perché adoro sbagliare di testa mia.
Ora mi disconnetto dalla rete e vado avanti a scrivere altri racconti, altre storie di gente piccola, poco eroica, aspirante al quieto vivere che ha un sacco di dubbi e una sporta di sogni da vivere e da amare.
Prima tolgo il pane dal forno, dovrebbe essere quasi pronto, a cottura: lo metterò sopra una graticola avvolto da un tovagliolo di cotone, a raffreddare e, nel frattempo, finirò il fondello della precedente pagnotta con olio e sale (le alici le ho finite..!!). Hai visto mai che si rinfocoli il buon umore o, almeno l'ispirazione??? 

© 2024 Testo e immagine di Claudio Montini