giovedì 29 dicembre 2022

Edson Arantes do Nascimiento detto Pelè (1940-2022): che bel gioco, il calcio!!

Meglio Pelè, meglio O Rey do Brasil!

di Claudio Montini
 Io non amo il calcio, preferisco il basket; tuttavia, quando penso a questo sport, la prima faccia che mi viene alla mente è quella di Edson Arantes do Nascimiento, non quella di Maradona. Probabilmente perchè amo l'antiquariato, prediligo il calcio di una volta, quello che si giocava di domenica e di mercoledì in notturna, quello della televisione in bianco e nero, le persone misurate, educate e non gli sbruffoni o i piantagrane per principio. Di vaccate ne avrà fatte anche il brasiliano, non dico di no, ma mi dispiace un poco di più che se lo sia mangiato da dentro il cancro, piuttosto che essersi perduto per mano propria, come ha fatto l'argentino. Ora riposeranno, finalmente, in pace e a noi resteranno migliaia di ore di immagini per struggerci di nostalgia o saudade, se preferite.

©2022 testo di Claudio Montini
©2018 Immagine di Orazio Nullo "Lonely stars club label" -  Atelier Des Pixels 

lunedì 26 dicembre 2022

LE SCINTILLE Volume 7: tracce per sogni elettrici - SPIRALE MORTIFERA

 

Claudio Montini

Spirale mortifera

***LE SCINTILLE***
 tracce per sogni elettrici - volume 7
2022


ISBN 1230006003050 (epub2) www.kobo.com
ASIN B0BQLJSWR8 (mobi) www.amazon.com+ amazon.it

Il sogno della malavita è quello di mettere giacca e cravatta per operare alla luce del sole, magari con la benedizione dello Stato e di creare una dinastia. Sempre con lo stesso metodo, dopo tutto: ciò che non ha e ciò che vuole, se non suo, se lo prende con le armi e con le riunioni nelle segrete stanze che, a loro volta, danno luogo a operazioni lontane da occhi indiscreti. Come si converrebbe che accadesse ad ogni vendetta, dal momento che è noto quanto essa sia un piatto da servire freddo; tuttavia, essa si rivela sempre essere una vittoria di Pirro, effimera e inutile poiché si finisce sempre per rimetterci la vita, il regno e la serenità guadagnando solo un mesto oblio. Specialmente se altri, a un livello superiore, hanno già tracciato la rotta degli eventi, scritto il copione e distribuito le parti: e il mondo continua a girare...

©2022 Testo di Claudio Montini
©2022 Immagini di Orazio Nullo

sabato 24 dicembre 2022

Nuvole 2018

 
Vanno e vengono come i sogni, dalla notte al mattino: in fondo, è Dio che gioca a rimpiattino mentre il sole ride come un bambino. Sono nuvole, inquiline del cielo messe a guardia della terra affinchè il sole non le bruci.

domenica 18 dicembre 2022

La geografia della vita - Notturno, seconda stagione - puntata n. 4

La geografia dell'anima


L'anima la trovi lì, tra la punta del cuore e la bocca dello stomaco.
La fortuna è in fondo alla schiena, se ci credi ancora seriamente. 
La memoria vaga nei labirinti grigi stipati nella scatola cranica. 
Lascia perdere il fegato: da lì non caverai una goccia di coraggio, mentre il piacere, che non si può dire senza arrossire, proromperà sbocciando una spanna sotto alla cintura. 
Questa è la geografia della vita e tutto il resto non è noia, ma neppure gioia: è sangue da perdere o da sputare, sudore o lacrime da grondare, fatica e fame e paura da morire per poter dire, anche un giorno soltanto, d'avercela fatta o d'aver vinto o d'esserci riuscito. 
Fosse ben l'ultima cosa prima di cedere il passo e congedarsi da questo universo tridimensionale. 
Qualunque cosa tu voglia fare, qualunque sogno tu possa immaginare, comincia a fare e a sognare. L'audacia reca in sé genialità, magia e forza. Comincia ora, adesso, subito: i fiori crescono senza fare rumore ma i sogni svaniscono più in fretta.

©2022 Testo di Claudio Montini
©2014 Immagine di Augusta Belloni


Diciotto Dicembre 1986- Diciotto Dicembre 2022

Un giorno particolare

di Claudio Montini
 Sono passati cinquantaquattro anni da quando ci scattarono questa foto, papà. Già: io ne avevo due e tu trentanove. Avevamo tutto il futuro davanti, tu sognavi un dottore in famiglia e io soltanto di essere forte e grande e bravo come te in ogni cosa che facevi.
Se ci penso, oggi, come in quella vecchia canzone cantata da Bruno Lauzi, rivedo il mare di Celle Ligure (SV) e quella giornata col sole che andava e veniva, col mare lievemente mosso tanto da non poterci fare il bagno. Che disdetta, allora: ci tenevo a farti vedere che le onde non mi facevano alcuna paura!
Nessuno dei due immaginava la piega che avrebbero preso gli eventi diciotto anni dopo, nessuno dei due immaginava l'epilogo inevitabile.
Oggi, proprio oggi, sono qui a contare trentasei anni da quel giovedì 18 Dicembre 1986 che hai faticosamente chiuso il sipario dello spettacolo cui non volevi che io assistessi: ci fu solo mamma con te e tutti i parenti già andati che erano venuti a prenderti.
Me lo ricordo bene e, se avessi saputo ciò che ora so, sarei rimasto senza dire nulla o forse avrei cominciato a preparare le valigie per andarmene, per fuggire via il più lontano possibile e provare a ricominciare altrove, per riscrivere da capo il copione di una nuova vita: invece sono rimasto fermo, in piedi nella tempesta, lasciandomi scorrere il tempo e i giorni addosso come un ciottolo di fiume o un ramo spezzato qualsiasi, illudendomi di essere in grado di gestire l'emergenza ma senza avere alcuna idea concreta circa il futuro. Probabilmente questo è il mio karma perchè in tutti questi anni, da quando sei morto e sei nato indelebilmente nel mio cuore, non ho fatto altro che ripetere sempre gli stessi errori: amare a oltranza, faticare, accontentarmi di poco e inseguire illusioni di gloria artistica come da ragazzino inseguivo le lucciole nel buio e le libellule nel sole.
Qualcuno, da ragazzino, mi disse che non ero tagliato per il football bensì per fare il teatro: non fosti tu a dirlo ed io non gli detti ascolto, perchè mi avevi insegnato che bisogna ascoltare tutti e poi fare quello che più ci sembra giusto avendo il coraggio di pagarne, sempre, le conseguenze.
Forse è per questo che mi sono messa a scrivere storie e poesie: in una delle mie storie, ho messo dentro anche te e ho provato a fare pace con la mia coscienza.
Sono per strada, non sto correndo: quando arriverò, a tempo debito, vienimi incontro altrimenti mi perdo nella nebbia dei ricordi e dei rimorsi.  

©2022 Testo di Claudio Montini
©1968 Immagine di Anna Mazzocchi Callegari

lunedì 5 dicembre 2022

Consigli per gli acquisti: GLI ATOMI volume 15: "Foto ricordo Pavia da asporto" di Claudio Montini (2022).

Claudio Montini

Foto ricordo Pavia da Asporto

GLI ATOMI micro romanzi per chi va di fretta
Volume 15 
(2022)

ISBN 1230005944378 (epub2) (kobo.com)

ASIN B0BMZ9JRLB (mobi) (amazon.com, amazon.it)

ISBN 9798364745705 (cartaceo) (amazon.com.amazon.it)


«[…] Avere una sedia vuol dire avere la pazienza di ascoltare la vita, la pazienza di aspettare che la ruota giri per il verso giusto, la pazienza di salutare un treno che va e uno che viene senza chiedere altro in cambio che un giorno in più... 
Mi piaceva pensarla così ma l'aria di Pavia non era più buona come una volta: doveva esserci in giro qualche polvere sottile cui ero allergico a mia insaputa, perchè avevo gli occhi bagnati e le guance rigate mentre l'ospite nella mia testa, dal nome vagamente tedesco, spingeva i miei piedi altrove. 
Verso casa, senza fretta; mi bastava arrivare a casa per l'ora di pranzo: Pavia e il suo fiume avrebbero fatto a meno di me, per oggi, mentre il domani l'avremmo lasciato nelle mani di Dio.[...]»

Maurizio, portalettere in pensione, è consapevole di essere affetto dalla malattia di Alzheimer, sebbene essa sia ancora nella fase iniziale. Per carattere, decide di andarle incontro e non di aspettare che si manifesti in tutta la sua invadenza: sceglie di esercitare la mente e il corpo con impegno costante, convinto di convivere a lungo con questo ospite dal nome vagamente teutonico o, per lo meno, esaurire le proprie energie e spegnersi prima che ci riesca lui. Desidera che la morte lo trovi ancora vivo e non ridotto allo stato vegetativo o incapace di intendere e di volere, nella Pavia che lo ha adottato e che ha plasmato la sua esistenza portando con sé, altresì, qualche foto ricordo impressa nella memoria dell'anima. Il personaggio, semplice ed eccentrico allo stesso tempo, che incrocerà la sua rotta non farà altro che confermare la bontà della sua strategia per battere l'ineluttabile destino, liberandolo da ogni timore circa il futuro.
Per Natale, per l'anno nuovo, per voi e per una buona lettura!

©2022 Testi di Claudio Montini
©2022 Immagine di Orazio Nullo per Atelier Des Pixels

venerdì 25 novembre 2022

Marionette da rottamare - Notturno, seconda stagione - puntata n. 3

Marionette da rottamare


 La storia la fanno i vincenti e a loro basta che, del proprio trionfo, perduri la memoria indipendentemente dal fatto che la sequenza degli eventi e dei discorsi sia esatta e corretta e reale.
I perdenti la raccontano e la scrivono ad esclusivo uso e consumo proprio, facendo affidamento al potere lenitivo e consolatorio delle parole che vorrebbero ascoltare, tant'è che queste vengono scelte e pesate e studiate appositamente, accuratamente, attentamente.
Patire in silenzio non è mai accaduto, non è mai riuscito ad alcun essere vivente: né come stratagemma per la sopravvivenza, né tanto meno come miracolo utile alla beatificazione e alla salita agli onori degli altari.
L'illusione di sapere come siano andate le cose, di chi sia il merito o la colpa, quali siano stati i costi contro quali benefici, giustifica ma non spiega quella di ostinarsi a immaginare una processione alternativa degli eventi e la relativa teoria di esiti differenti dalla realtà contingente, apparecchiata e servita sotto il naso e davanti agli occhi. 
La fuga nel sonno della ragione e nel sogno irrazionale sono le sole vie d'uscita dallo stallo dell'esibizione di pregi e difetti, talmente opinabili da essere simili a banderuole mosse dal vento dell'opportunità.
Lasciate un messaggio dopo qualsiasi segnale acustico, se ci riuscite, tanto non sarete mai richiamati né interpellati: il mondo sarà già passato di lì e il nastro sarà già stato cancellato o sovrascritto, lasciandovi attori di ieri, senza scrittura e senza copione.
Come marionette da rottamare e smaltire: da fare sparire, insomma.  

©2022 Testo di Claudio Montini   ©2014 Immagine di Augusta Belloni 

lunedì 14 novembre 2022

Anteprima...

 

Foto ricordo Pavia da asporto

di Claudio Montini - 2022

Volume 15

GLI ATOMI micro romanzi per chi va di fretta

Prossimamente ne parlerò!!!

Non ho mai avuto troppa pazienza, anzi, non ne ho mai avuta del tutto, non mi va genio di aspettare che il mondo passi anche dalle mie parti e preferisco andargli incontro. 
Anche a piedi, un passo dopo l'altro, uno davanti all'altro. 
Anche se lui gira da millenni e non ha mai smesso di farlo. 
Anche se mi stanco facilmente e torno da dove son venuto. 

©2022 Testo di Claudio Montini


sabato 29 ottobre 2022

Accade a Mezzana Bigli (PV): presentazione del romanzo con parole e musica...


Davide Zardo
VIGEVANO ROSSO DUCALE
i delitti di Beatrice d'Este
2021 Le mille e una pagina  


I GIORNI E LE OMBRE DEL COMMISSARIO SPADA

di Claudio Montini

Sabato 29 Ottobre, a Mezzana Bigli alle 16,30, presso quelle che un tempo erano le Scuole elementari di Stato, ora trasformato in Centro Polifunzionale (ovvero anche Biblioteca comunale), andrà in scena l'incontro con l'autore a cura di Pier Emilio Castoldi e il supporto musicale e teatrale del duo "Le Stelle Erranti".
Edgar Allan Poe e sir Arthur Conan Doyle si sono finalmente stretti la mano grazie ai buoni uffici di Agatha Christie, Renato Olivieri, Giorgio Scerbanenco e gli applausi di Vincenzo Maimone, Enrico Pandiani, Romano de Marco e un distratto (dagli esiti della incarnazione televisiva di Schiavone) Antonio Manzini; tutto questo movimento di astri del firmamento letterario di ispirazione poliziesca ha generato un flusso di ottime e potenti vibrazioni che si sono infuse e trasmesse nell'estro e nell'arte di Davide G. Zardo, agevolando la venuta alla luce di ROSSO DUCALE – i misteri di Vigevano (Ed. Le Mille E Una Pagina, 2021) che, dopo Nebbie e altri miracoli (Ed. Giallomania, 2014), antologia di racconti, rappresenta il suo esordio come romanziere a lungo metraggio senza smettere il ruolo di cronista del territorio (è, infatti, giornalista pubblicista dal 2006 e collabora con alcune testate pavesi e lomelline in particolare). Decenni dopo Mastronardi, Vigevano torna ad essere protagonista letteraria dopo esserlo stata delle cronache nazionali per fatti e polemiche poco edificanti, le quali ultime trovano eco anche nelle pagine di Zardo che se ne serve abilmente per dare più sapore di intrigo e di mistero a un giallo di stampo britannico nel senso più ampio e classico del termine, ma anche per dichiarare un'amore disperato e sconfinato per la ex capitale della calzatura (così come Pavia lo è stata per le macchine per cucire) oltre che stigmatizzare i comportamenti della classe dirigente e della società che gli gira intorno, nessuno escluso, con una prudenza degna del miglior ermetismo (CONVERSAZIONE IN SICILIA di Elio Vittorini al proposito, docet) ma pungendo con una ironia tagliente e serrata degna dei migliori passi de L'IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNEST di Oscar Wilde. A carnevale ogni scherzo vale, ma il commissario Spada prenderebbe volentieri a prestito la scala di rotture di coglioni del collega aostano, obtorto collo, Rocco Schiavone, per collocare la morte di un ex assessore alla cultura al massimo livello: un po' perchè spera vanamente che la moglie ritorni sui suoi passi e riprenda la via al suo fianco, un po' perchè l'omicidio maldestramente camuffato da suicidio si intreccia con un furto di una calzatura carica di sette secoli di storia, essendo appartenuta a Beatrice d'Este sposa giovane e sfortunata di Ludovico Sforza detto il Moro, un po' perchè circolano strane voci su una lottizzazione edilizia nei confronti di un'area naturalistica su cui insiste un'opera di ingegneria idraulica firmata da Leonardo da Vinci in persona, in difesa della quale la vittima si era spesa opponendosi strenuamente alle mire dei nuovi inquilini del palazzo comunale. Già, i guerrieri della lotta allo spreco e allo sperpero di pubblico denaro, che non fanno sconti nemmeno ai bambini negando la mensa scolastica a chi non paga puntualmente la retta o, peggio, vanta debiti arretrati senza investigare sulle cause o sulle condizioni o sulle ragioni, col paraocchi ideologico e propagandistico tipico dei gabellieri medievali cui il simbolo di partito si ispira: anche loro verranno smascherati dalla Nemesi, la dea riparatrice delle ingiustizie, riprodotta in un quadro custodito nel Museo Civico da cui è sparita la pianella sforzesca, con modalità che rimandano alla prima parte de IL NOME DELLA ROSA di Umberto Eco e ai finali di Chandler e Hammett, in cui i buoni "modificano" a fin di bene la scena del crimine facendo un favore a sè stessi e alla giustizia.
Tutto è bene quel che finisce bene? L'amore trionfa?
Ai posteri, pardon, ai lettori l'ardua sentenza: intanto le ombre e i giorni del commissario Spada, nostalgico milanese trapiantato a Vigevano, filosofo con la pistola e la lente d'ingrandimento alla Sherlock Holmes, si allungano e svaniscono ma non risolvono il misterioso cammeo della duchessa che, tra le righe e dietro le quinte della storia, si riappropria della pianella sottrattale da un servo devoto il giorno che venne deposta nella Certosa di Pavia; si aggira per le strade della amata Vigevano per constatare quanto i poveri, a lei così cari, siano sempre più marginalizzati da crapuloni borghesi; lascia entrambe le calzature come prova a carico del colpevole, vendicandosi così di tutti coloro che avevano avvelenato la città in cui aveva vissuto un poco di felicità e liberandosi da ogni vincolo con questa valle di lacrime. 
ROSSO DUCALE è un romanzo soltanto in apparenza semplice, lineare, scorrevole nella lettura e nella immaginazione (nel senso anglofono del termine, ovvero la creazione di immagini dal testo): in realtà è un complesso meccanismo multistrato, come la cosmologia tolemaica e aristotelica fatta di sfere inserite le une nelle altre e influenti tra loro, un filo d'acciaio teso tra due mondi paralleli su cui Davide G. Zardo cammina con estrema prudenza registrando ogni possibile fluttuazione di energia, rendendola godibile e apprezzabile anche a noi comuni mortali col puntiglio e con la grazia e la sensibilità propria dei poeti.
Il centro della costruzione rimane l'uomo: non il commissario, né la vittima, né i collaboratori, neppure il colpevole o i suoi complici; è l'essere umano e ciò che sente e che prova e che vive ad essere coprotagonista insieme alla città, che non è più soltanto teatro o fondale o quinta fissa, ma diventa soggetto da scoprire, da conoscere, da studiare rivelandosi carico e pregno di storia, di storie e di bellezza che merita più di uno sguardo di annoiata sufficienza.
Poi viene l'omaggio ai grandi giallisti del passato, adottandone lo schema narrativo: la morte violenta, l'inchiesta, la raccolta dei dettagli e delle informazioni, il ragionamento e la riunione dei presunti colpevoli e dei comprimari in una stanza, un tranello ben allestito e una disamina retorica dei fatti, un bel rasoio di Occam, che inchiodi il colpevole alle sue responsabilità lasciandogli solo la scelta tra l'ammissione di colpa o la disperata fuga. 
Il caso è risolto ma non la vita, che rimane il mestiere più complicato e la matassa più intricata da sbrogliare, poiché non risponde sempre alla logica deduttiva e non ha una dinamica lineare e non ha neppure una meta, come i pensieri privati del commissario autentica prova di prosa poetica. 
ROSSO DUCALE – i misteri di Vigevano (Le Mille E Una Pagina, 2021) va letto e riletto perchè, ad ogni volgere di pagina, si toglie un velo di bomboniera e si respira aria di poesia giungendo a un cuore di zucchero e mandorle, tanto gustoso quanto sottovalutato e troppo celato.


© 2022 Testo di Claudio Montini   Immagine condivisa via Facebook

giovedì 20 ottobre 2022

Atto di fede - Notturno, seconda stagione - Puntata n. 2

ATTO DI FEDE


 Cinque minuti dopo l'ultimo secondo, ci stupiremo di essere ancora vivi e congederemo col sorriso stampato sul viso, come l'effigie di ceramica che va a sbiadire in un cimitero o in un cassetto dimenticato da tutti.
Salvati o perduti, liberi o prigionieri, assolti o condannati, premiati o puniti: cosa mai potrà importarcene se saremo atomi frenetici pronti ad essere rimescolati, ricombinati e ricostituiti in altre forme di energia e di vita.
Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma... Per chi ci crede ancora!

©2022 Testo di Claudio Montini   ©2014 Immagine di Augusta Belloni

domenica 16 ottobre 2022

Letti & Piaciuti: LA CURIOSA STORIA DEL TEO MORINI di Pier Emilio Castoldi - Ed. Le Mille e Una Pagina (2021)

 Pier Emilio Castoldi

LA CURIOSA STORIA DEL TEO MORINI

Le Mille e Una Pagina Editore  (2021)
 

Una bella storia d'amore, morte e libertà

di Claudio Montini

Un capolavoro è tale, specialmente in letteratura, se al termine della lettura si è disposti a rileggerlo da capo e per intero, come se fosse la prima volta che si vada oltre la copertina. 
LA CURIOSA STORIA DEL TEO MORINI (Le Mille e Una Pagina Editore, 2021), composta e diretta da Pier Emilio Castoldi con rara maestria, eleganza e ciglio asciutto, è un capolavoro per un elevato numero di ragioni e tutte squisitamente letterarie: per la trama; per gli scenari tanto immaginari e così altrettanto veri; per la lingua curatissima eppure di facile ascolto; per il ritmo e il tono e lo stile della narrazione capace di essere lirica e didascalica, senza indulgere troppo nell'una o nell'altra cosa e senza perdere fascino e magia; per il profilo netto e intellegibile dei personaggi maggiori e minori che compongono il coro di questa tragedia greca e che, come quello, declamano la morale universale sottesa in tutta la storia e rivelata, solo alla fine, dall'unico personaggio davvero degno di essere definito essere umano perchè capace di amare oltre ogni apparenza, oltre ogni pregiudizio, oltre ogni ombra. 
Se ve la vendono come la storia di un pazzo che sogna di riavvolgere il tempo, convinto di trovare il punto in cui le cose hanno cominciato ad andare male, quasi sicuro di ripararle e farle andare per il verso giusto, non credeteci: Teo Morini è un sognatore ma non è un pazzo, è un'anima pura e fragile ma lucida e capace di amare il suo prossimo al punto tale da aborrire l'idea farlo soffrire in qualunque modo, uno spirito generoso e giusto e libero che la vita ha tormentato fin troppo. 
Castoldi, con LA CURIOSA STORIA DEL TEO MORINI, offre al lettore una bella storia d'amore, morte e libertà in pieno stile neorealista ma nel senso primigenio del termine, ovvero di stile opposto a quello finto e sofisticato dell'era dei telefoni bianchi, della retorica di partito e di massa dello storicismo e del narcisismo calato nella letteratura d'evasione come una cappa soffocante ogni entusiasmo per la lettura e la fantasia. 
Gli anni in cui si svolge la storia sono proprio quelli in cui nasce e si sviluppa quella corrente cinematografica e letteraria, c'è un fiume e un piccolo paese di pianura come ce ne sono tanti: ma, appunto, recuperando lo spirito degli esordi del neorealismo e saldandolo con il gusto per la musicalità intrinseca della frase scritta e detta, compiendo cioè la stessa operazione che il progressive rock ha tentato sul finire degli anni Sessanta del XX secolo, l'autore lomellino di nascita riesce a confezionare un periodare ritmico e sinfonico e armonico, mai greve e mai banale e mai noioso, capace di riconciliare con la bella letteratura italiana anche il più svogliato e recalcitrante dei lettori entusiasmando ed emozionando, allo stesso tempo, quelli più avvezzi a volare via dalle brutture della realtà quotidiana tuffandosi tra le righe di un libro. 
LA CURIOSA STORIA DEL TEO MORINI (Le Mille e Una Pagina Editore, 2021) non si può riassumere, sarebbe un delitto che non si merita: è una storia di una fluidità, una scorrevolezza, una piacevole lievità (simile alla più magistrale delle sfogliatelle o del più fragrante millesimato con bollicine) che non si può fare altro leggerla liberando la mente da qualsiasi pregiudizio, liberando il cuore da ogni stereotipo, lasciandosi cullare dalla successione dei quadri narrativi esattamente come si fa con una sinfonia: la magia della letteratura accadrà da sé e sentirete echi di Pavese, Bacchelli, Fenoglio, Piero Chiara, Guareschi, Zavattini fino ad arrivare ad Andrea Vitali, passando persino per Pasolini cui sarebbe piaciuto, forse, il soggetto per un film ma avrebbe anche applaudito il risultato raggiunto da Pier Emilio Castoldi, ovvero quello di avere reso attuale e aggiornato lo stile e i temi cari alla tragedia greca, al romanticismo di fine Ottocento, alle tensioni di tutto il Novecento in cerca di una nuova modalità di comunicazione riguardo alle due anime contrapposte nello spirito del genere umano. 
Non c'è nostalgia per il passato, non c'è giudizio, non c'è il messaggio rivoluzionario a tutti i costi: c'è l'umanità coi suoi pregi e i suoi difetti, tutti rappresentati; c'è il sogno per chi vuole sognare; ci sono lacrime di commozione per la tenerezza e il garbo e il pudore con cui si racconta l'amore, così come si racconta il dispiacere per non avere capito in tempo; c'è la consapevolezza che comunque la vita va avanti, come la strada oltre il ponte oppure oltre una curva o un punto in cui è accaduto qualcosa che ci ha fatto male: bisogna non avere paura di passare oltre e correre incontro al futuro.

©2022 testo e foto di Claudio Montini 





 

domenica 2 ottobre 2022

Lucio Dalla - La sera dei miracoli (Video Live)


Nelle tempeste, istintivamente ci si aggrappa a qualsiasi cosa che abbia una parvenza di solidità, anche una canzone può essere un scoglio o un galleggiante che ti tiene a galla. Riuscire a mantenere lo spirito che avevi prima di varcare quella soglia, nonostante le rose e le spine che ti hanno comunque graffiato la pelle e l'anima, è un atto di coraggio e una scommessa sul futuro che merita ammirazione. Io preferisco me stesso di adesso, non quello di allora, nonostante la stanchezza e il peso della croce che mi porto appresso: non ho ancora speso del tutto la mia monetina e sento che non è ancora giunto il momento di interrare la croce col mio nome sopra. Mi ostino a vivere, mi ostino a sperare, mi ostino ad aspettare che la sera dei miracoli sia quella che ancora deve arrivare. (testo di Claudio Montini)

martedì 13 settembre 2022

L'avvocato delle cause perse - Mi è scappata una poesia dalle dita...

L'avvocato delle cause perse

di Claudio Montini

Da tempo non pensavo più a te.
Guardavo al passato e non c'eri:
eppure tra tutte le cose capitate,
vittorie o sconfitte e mille mestieri,
eri l'unica a far degna d'esser vissuta
l'intera teoria d'albe e tramonti e nottate
affastellate alla rinfusa o a ragion veduta
sulle mie spalle sferzate e sgraziate.

Domani è un altro giorno, avanti Savoia!
Fai ciò che puoi senza aspettare alcuna gioia.
Dai ciò che hai senza aspettare ricompensa:
per i servi, solo briciole cadute dalla mensa.

Amare il prossimo più di me stesso,
questo il reato che mi sono contestato.
Non ho più scampo né via di fuga adesso,
fuorché il mondo fittizio che ho inventato.
Ho rubato fiumi di parole a secchiate
mescolandole a desideri e sogni bislacchi:
le ho condite, farcite, distese e tagliate,
le ho cucite con spago e carta da pacchi

Domani è un altro giorno, avanti Savoia!
Fai ciò che puoi senza aspettare alcuna gioia.
Dai ciò che hai senza aspettare ricompensa:
per i servi, solo briciole cadute dalla mensa.

Mi rimetto, contrito, alla clemenza della corte,
sebbene reputi linda e innocente la coscienza:
ho fretta, si badi, non ansia di sapere la mia sorte,
sebbene il destino non difetti affatto di pazienza.
Intanto sogno, sì, sogno sempre in grande:
Il futuro, breve o lungo, è un foglio bianco
sul quale una storia o una poesia si stende
per rifocillare e nutrire anche l'occhio stanco.

Domani è un altro giorno, avanti Savoia!
Fai ciò che puoi senza aspettare alcuna gioia.
Dai ciò che hai senza aspettare ricompensa:
per i servi, solo briciole cadute dalla mensa. 

©2022 Testo di Claudio Montini - inedito - diritti riservati all'autore
©2021 Immagine di Orazio Nullo "The key" - Collezione Atelier Des Pixels


Accadrà a Pieve del Cairo (PV): domenica 18 settembre

Prima edizione di LomeNoir!!!


 Si celebrerà a Pieve del Cairo (PV), presso la sala polivalente ex S.O.M.S di piazza Marconi, domenica 18 settembre la prima edizione di LomeNoir che altro non è che una rassegna letteraria o micro festival letterario dedicato al romanzo poliziesco o noir o giallo che dir si voglia.
Ci sarà un sacco di bella gente, ne sono certo: una parte di loro parlerà dei libri che ha scritto, il resto ascolterà attento e partecipe, alcuni compreranno i volumi che la Libreria Le Mille e Una Pagina (di Mortara) si occuperà di mettere in vendita.
Anche se non li comprate subito, fa lo stesso: l'importante è che sappiate che ci sono e vi aspettano per regalarvi momenti sereni e distensivi senza effetti collaterali.
La vostra presenza sarà gradita e gratuita come l'ingresso alla sala. Che altro dirvi? Ah sì. c'è un sito da consultare con le informazioni di base, www.lomenoir.it 
Da Lomello è tutto, a voi la linea!

©2022 testo di Claudio Montini - immagine dal web

giovedì 8 settembre 2022

Antifona d'ingresso - Notturno, seconda stagione, puntata 1

Antifona d'ingresso

L'amore è come l'acqua: prima o poi trova la sua strada, scavando goccia a goccia ogni roccia e stravolgendo tutto ciò che incontra sul suo cammino. 
Anche la vita degli esseri umani: soprattutto quella.
Sebbene tra di loro, vi sia ancora una considerevole minoranza che non ne ammetta oppure, del tutto, ne ignori l'esistenza.

Inizia la seconda stagione del Notturno: mettevi comodi e ne leggerete una per colore...

©2022 Testo di Claudio Montini     © 2014 Immagine di Augusta Belloni

sabato 3 settembre 2022

Accadrà a Lomello (PV), sabato 10 settembre 2022

 

BENVENUTA TEODOLINDA

di Claudio Montini

Bentornata in questo cuneo di terra, incomprensibile come il tassello che si fa all’anguria per capire se sia buona o ti abbiano rifilato una “saponetta” insipida: alla fine lo capisci solo al primo boccone della prima fetta.
E’ una terra strana, che tutti bramano ma nessuno ama; dove la Storia passa ed è passata ogni giorno, ma non si è mai fermata; è una terra senza memoria e senza cuore perché l’unico valore che non scade è aver pance e borse piene, il resto del mondo vada pure in malora.
Voi, regina Teodolinda, lo sapete bene, l’avevate già capito quando avete seppellito i vostri mariti; voi, costretta a scappare persino dalla capitale del regno, avete accettato un altro guerriero nel letto matrimoniale ancora tiepido affinché quel popolo, che era diventato il vostro amato popolo, non avesse a patire lutti e pene d’una guerra di successione: soltanto a Lomello non hanno mai smesso di ricordare le nozze col duca di Torino, momento unico in cui la Storia si è fermata a riposarsi in riva all’Agogna per ricominciare.
Bentornata in questa terra illusa e avvelenata dal commercio e dal progresso, dove non si semina più grano ma cemento armato, dove si strappano ghiaia e sabbie dal suo ventre per riempirlo di rifiuti e fanghi industriali, dove nessuno si vuole sporcare né le vesti né le mani: ci piace far fortuna senza muovere un dito, magari accodandoci ai furbi e ai vincenti, sicuramente invidiandoli a morte.
Pavia sapeva, faceva, ascoltava e curava: Pavia ha smesso anche di ricordare perché il passato è solo vecchio ciarpame da buttare.
I vecchi, inascoltati, si vendicano pretendendo silenzio anche da chi ha ancora tutta la vita da campare.
Benvenuta, Teodolinda signora di Pavia e di Longobardia.

© 2011 Testo di Claudio Montini
©2022 Immagine dal web/ Pro Loco Lomello Facebook profile



domenica 14 agosto 2022

C'è del nuovo nella Bottega Del Parolaio: ILLUSIONI A STELLE E STRISCE (2022)

Claudio Montini

ILLUSIONI A STELLE E STRISCE

ebook  disponibile su www.kobo.com

2022



C'è un filo rosso che lega queste tre storie: sono ambientate, almeno in linea di principio, negli Stati Uniti d'America perchè essi rappresentano, per la mia generazione nata nella seconda parte del secolo breve, cioè il XX, il mito della terra dove tutto è possibile sebbene, effimero e finto e ingenuo fin che si vuole, esso non sia nato lì ma appartenga al repertorio culturale europeo almeno dai tempi di Omero. Dunque, sotto qualunque meridiano o parallelo vivano e si agitino, i sogni e le paure come le ambizioni e le angosce oppure i sentimenti degli esseri umani sono i medesimi, simili in tutto e per tutto a quelli di chi è già andato e a quelli di chi deve ancora arrivare in questa valle di lacrime. Nel primo “capitolo” troverete una storia di amicizia tra uomini provati dalla vita e temprati dalla sorte; nel secondo “capitolo” andrete ai confini della realtà, come accadeva con quella serie di film per la tv prodotta da CBS tra gli anni '50 e '60 del XX secolo; nel terzo e ultimo “capitolo”, scoprirete che ci sono molte più cose tra cielo e terra di quante ogni filosofia possa spiegarne e quanto la saggezza antica non sia affatto desueta.

Dettagli e-book
Data di uscita: 8 agosto 2022
ISBN: 1230005705634
Lingua: Italiano
Opzioni di download: EPUB 2 (Adobe DRM)
©2022 testo di Claudio Montini
©2022 immagine di Orazio Nullo
(Immagine in copertina "Eagle on the moon" di Orazio Nullo - 2019)

sabato 6 agosto 2022

Buonanotte d'estate

L'ora giusta
di Claudio Montini

Immagine del 2015 e sembra di un secolo fa. Nemmeno io sono più quello di allora, sono solo più stanco: allora sognavo il premio Strega, oggi sono piegato in due dal colpo della strega. No, tranquilli, non si tratta di Maria Angela che aiuto a vivere al meglio possibile la sua sfortuna, anzi, le sue due sfortune: l'ictus che le ha paralizzato il lato destro del corpo e il fatto che, quasi trent'anni fa, abbia accettato la mia proposta di matrimonio. Suo padre, mancato lo scorso anno, un amico vero più che un suocero, mi disse portandola davanti all'altare "Tegnemela d'in cunt." (Tienimela d'acconto, falla stare bene per tradurre un po' alla larga). L'ho sorretta quando è caduta, l'ho ascoltata, non perdo occasione per farla ridere (anche delle nostre disgrazie) e cerco di farla stare bene, come da contratto. In fondo, il matrimonio è un contratto valido nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia, anche se l'amore col tempo si trasforma, a volte si sdrucisce, a volte si riaccende, a volte prende fa dei giri larghi. Non sto solo tenendo fede a una promessa soltanto, ma a due: vale a dire anche a quella fatta a quell'amico di cui vi ho detto prima e che amava queste campagne seminate a riso, in cui tanti anni aveva lavorato sebbene fosse arrivato dal Piemonte come boscaiolo. Ciau Geppe: arvedse, lon che sarà l'ura giusta...

©2022 Testo di Claudio Montini
©2015 Foto di Claudio Montini

mercoledì 15 giugno 2022

Nel vuoto a volteggiare .... ooops! Mi è scappata una poesia!!!

Nel vuoto a volteggiare

di Claudio Montini


Il bello del tempo è che passa
se ne va e non torna mai uguale,
come veleno che sfibra e rilassa
beffando ogni energia vitale

Allora, ieri, qui e ora, forse domani,
nemmeno le parole sanno determinare
chi ti abbia invitato prendendoti le mani,
mentre ti trovi nel vuoto a volteggiare.

Il pensiero non è veloce come la luce,
ma non cede all'attrazione gravitazionale,
sfugge alla logica, si divincola e si riduce
alla poesia, alla teoria meccanica razionale.

Ma il tempo è giudice implacabile:
decide da sé quando la memoria 
debba rimanere ricordo indelebile
o si perda nei meandri della Storia.

©2022 Testo di Claudio Montini
©2018 foto di Claudio Montini


domenica 12 giugno 2022

Letti & piaciuti: Enrico Pandiani "LONTANO DA CASA" - Adriano Salani Editore (2021)

 

Enrico Pandiani

LONTANO DA CASA

collana Le Stanze

Adriano Salani Editore (2021)


IL MOTO FRENETICO DEL MONDO

di Claudio Montini

Cosa fanno i grandi narratori per essere tali? Osservano, studiano e assorbono l'intera realtà senza sconti e senza remore; elaborano le informazioni, anche quelle sgradevoli, filtrandole attraverso la logica e la fantasia e l'immaginazione affinchè tutti possano vedere, rendersi conto, conoscere ciò che si nasconde dietro le medaglie, le ricche vetrine e le rutilanti cartoline con cui l'occidente ostenta la propria civiltà democratica. 
I narratori, i creatori di storie di finzione e dei personaggi immaginari che le animano, sono le sentinelle della nostra coscienza drogata e stordita dal fracasso dei mezzi d'informazione perchè, attraverso le parole con cui compongono le storie che producono, pur divertendoci e distraendoci, ci costringono a vedere quanto male ci sia intorno a noi e quanta fatica faccia il bene a farsi strada per affermarsi e restituire dignità agli esseri umani. 
Enrico Pandiani appartiene a questa schiera e lo dimostra, una volta di più, con LONTANO DA CASA (Salani Editore, collana LE STANZE, 2021) in cui ci propone una storia di periferia torinese che non termina quando si esaurisce la scorta di proiettili ma, come in una tragedia greca o una shakespeariana, viene ristabilito l'equilibrio tra giustizia e destino con la sconfitta dei malvagi e l'onore postumo alle vittime che, a vario titolo, hanno contribuito al buon esito della vicenda e alla salvezza dell'involontario eroe o protagonista o perno e motore degli eventi. 
L'ex capitale italiana dell'industria pesante e dell'automobile in particolare svela, attraverso le parole misurate e semplici ed eleganti di Pandiani, il magma umano che si muove e si arrangia e si ostina a cercare la propria fortuna o, al più, un francobollo di terra dove piantare radici, che sopravvive lontano da piazza Statuto o la Gran Madre o la Mole, cioè nella periferia post industriale e dismessa della Barriera, coacervo di etnie e culture e lingue e disperazioni e varie altre povertà. 
In questo teatro, va in scena una storia da cronaca nera che più nera non si può ma che fin dagli esordi non lascia indifferenti perchè incide la soglia dell'orrore e reclama, istintivamente, giustizia per la vittima mandando a quel paese ogni stereotipo e ogni preconcetto ideologico: un uomo di colore, certamente africano e quasi sicuramente immigrato, viene rinvenuto privo di vita e di vestiti e martoriato di ferite quanto San Sebastiano; a riconoscerlo viene chiamata una giovane di origini iraniane che insegna italiano agli immigrati e il resto della giornata lo spende a favore di chiunque abbia bisogno, anche solo di una parola di conforto. 
Quella è la punta dell'iceberg che sconvolgerà la sua esistenza e porterà il lettore a scoprire un mondo che telecamere e microfoni e riflettori difficilmente e rarissimamente intercettano: Pandiani è magistrale a puntare lo sguardo asciutto, apparentemente distaccato perchè spietato, chirurgico nella sua precisione e nella scelta di concedersi caratterizzazioni linguistiche da cinema neorealista che non scadono mai nella macchietta ma completano la caratura dei personaggi, sull'intera vicenda ottenendo una felice scorrevolezza narrativa. 
Non c'è una parola fuori posto, non una di troppo, non una ripetizione: che lo si legga tutto d'un fiato o che ne si centellini la fruizione, compatibilmente coi propri impegni e le proprie forze, ad ogni ripresa si è immediatamente nel cuore dell'azione e tutto il quadro torna perfettamente a fuoco, volando da un capitolo all'altro come Tarzan faceva nella jungla atterrando sempre nel punto giusto. 
Riecheggia, in LONTANO DA CASA di Enrico Pandiani per i tipi di Salani Editore (collana LE STANZE, 2021), la medesima domanda cui Primo Levi ha cercato risposta per i sommersi e per i salvati ponendola a noi, posteri contemporanei dalla memoria corta: come si fa a rendere giustizia a qualcuno che per la società non esiste? 
Ovverosia, quanto è difficile nella nostra società contemporanea chiedere e ottenere rispetto, avere diritto ad un'opportunità o, persino, riuscire a farsi ascoltare per dare luogo a un dialogo tra esseri senzienti e alleviare la solitudine specialmente quando si è lontani, non solo da casa, ma da tutta quella rete di affetti e relazioni che rendono la vita un bene da non sprecare? 
Non è una questione di tolleranza o di integrazione o di elemosina: è una questione di umanità, di tornare ad essere umani, sebbene sia difficile riuscire a immaginare quanto in basso possano arrivare i nostri simili; invece di tendere una mano, la si serra intorno a un arma, a un sasso, a pugno per avventarsi e urlare contro qualcuno, finendo per costruire muri e sancire alleanze con cui battere e umiliare il nemico, isolandolo fino alla fine dei sui giorni o cacciandolo come selvaggina. 
Questa è la domanda, il messaggio, il pungolo alle nostre coscienze che Enrico Pandiani pone nel cuore di LONTANO DA CASA edito nel 2021 da Salani nella collana Le Stanze
La risposta è lì, sotto gli occhi di chi avrà la gioia e la fortuna di leggere per intero quest'opera d'arte in cui lo scrittore torinese lascia in panchina i suoi personaggi storici ( Pierre Mordenti, con Les Italiens, o Zara Bosdaves con il suo tulipano nero, un po' amante e un po' angelo custode). 
Essa è più vicina al nichilismo di Hemingway che al razionalismo di Kant; vale a dire che, un dio buono e giusto potrebbe spazzare via tutto il male e chi lo pratica, ma poi anche l'esistenza del bene non avrebbe più alcun senso: dunque, ammesso e non concesso che esista, Dio rimanga pure dov'è ad osservare il moto frenetico di questo mondo.

©2022 Testo e immagini di Claudio Montini 

domenica 5 giugno 2022

Buon compleanno, Claut!!!

 C I N Q U A N T A S E I ..... PRIMAVERE!!!!!

Domani, sei giugno, è un giorno come gli altri: appunto, un altro giorno. Tranne per me che, da cinquantasei anni a questa parte, mi ostino a illudermi che sia speciale, importante, particolare, da vivere con dolcezza e pienezza e spensieratezza ma anche con fiducia in tutti quelli che lo seguiranno fino al prossimo sei giugno, sicuro di costruire qualcosa di buono e di bello e che sta lì a farsi ammirare e non fa male a nessuno, come un altare di sabbia in riva al mare o un'albero di Natale o l'ultimo abete del bosco prima delle rocce nude e della neve che non si scioglie mai. Non amo i bilanci, non li ho capiti mai né sono mai stato in grado di farne uno corretto: sarà perchè sono sempre stato più bravo a sbagliare e ad affannarmi per recuperare, riuscendoci assai molto di rado. Tuttavia, mi sono imposto di dare tregua alla mia inadeguatezza, alla mia ansia, alla mia cronica insicurezza almeno nel giorno del mio compleanno perchè, nonostante tutto, sono felice di aver chiuso un altro calendario e averlo messo dietro le spalle e poter festeggiare questo, benchè misero, traguardo insieme a tutti quelli che leggono i miei post, comprano i miei libri o semplicemente si ricordano delle "bischerate" che abbiamo combinato insieme. Aveva ragione il maestro Ezio Bosso quando sosteneva che la musica e la vita si possono fare in un solo modo: insieme!

©2022 Testo e fotografia di Claudio Montini

mercoledì 1 giugno 2022

GLI ATOMI volume 14: l'ultima lezione dell'uomo medicina per l'ultima notte in America...

 

Claudio Montini

LA LEZIONE DELL'UOMO MEDICINA

GLI ATOMI: micro-romanzi per chi va di fretta
Volume 14

2022 

ASIN B0B2M76YZD  (amazon.com/.it; mobi)
ISBN 1230005571048 (Kobo/Rakuten; epub)

Formato cartaceo disponibile su amazon.com e altri mercati amazon  come Independently Published
ISBN 9798833677988  ASIN B0B322BH8D


Una gran bella verità è stata scritta in passato: ci sono più cose tra cielo e terra di quante possa indagarne la filosofia e spiegare la tecnologia o la ragione pura. 
In quell'ambito, frequentatissimo da narratori e poeti e mistici, ha luogo il passaggio di consegne tra due spiriti indipendenti e apparentemente distanti, se non antitetici, sebbene essi siano ingranaggi del medesimo meccanismo cosmico. 
Una biologa statunitense e uno sciamano nativo americano si incontrano in una bolla metafisica, scambiandosi informazioni ed energie tali da riverberare sul più distratto lettore ma senza turbare l'equilibrio dell'universo, anzi rinforzandolo. 
Sono due distinti cerchi della vita, uno prossimo alla chiusura e l'altro ormai a un terzo del proprio sviluppo nel tempo e nello spazio, che si tangono e si intersecano secondo una rotta o una traccia determinata sin dalla. notte dei tempi. 
Ora più che mai, è chiaro quanto la vita sia un giro di valzer abbracciati a uno sconosciuto chiamato, di volta in volta, Dio o destino o Grande Spirito o chissà cos'altro: nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma ed è pronto a ricominciare.
Doveva essere "soltanto" la traduzione in italiano di una storia che avevo pensato e scritto in inglese, per pura sfida a me stesso e spregio alla lingua del Grande Bardo di Stratford-upon-Avon. Mi sono reso conto, capoverso dopo capoverso, dei mie limiti nella padronanza della lingua britannica e viceversa della enorme ricchezza di quella cisalpina e italica in genere, la quale mi ha dischiuso gli occhi sulle potenzialità narrative della storia stessa: ho, praticamente, raddoppiato le pagine aumentando anche lo spessore e la nitidezza dei lineamenti dei personaggi, esplorando territori metafisici che non conoscevo. Forse, tutto ciò non vi sembrerà subito chiaro e nemmeno degno di attenzione ma vi garantisco che, se avrete la bontà di leggere il libro, il mio ragionamento vi apparirà lucido e luminoso come l'immagine di copertina creata da Orazio Nullo con un paio di mie vecchie fotografie.

© 2022 Testi di Claudio Montini
© 2022 Immagine di Orazio Nullo


domenica 29 maggio 2022

Promemoria....


A Sairano, frazione del comune di Zinasco, quando ero ragazzo circolava una curiosa leggenda circa le campane e la tempesta: fatto sta che quando si appressava una bufera di vento, come quella che si è levata anche qui a Lomello, più o meno dalle 21 fino alle 23:30, con corollario di scrosci d'acqua e lampi e tuoni, si scioglievano le corde delle tre campane e si davano vigorosi e sonori (è proprio il caso di dirlo!) strattoni affinché suonassero fino a che non esaurivano il moto inerziale. L'acquazzone, magari, non lo si evitava ma la grandine sì e i fulmini con relativi tuoni si limitavano al minimo sindacale, senza grossi mal di pancia o spaventi per tutti. Guarda caso, a Lomello le campane hanno rintoccato le 23:30 e il vento è calato di intensità...Nel 2017, di questa storia, ne ho fatto un micro romanzo della serie GLI ATOMI, proprio il primo volume, che troverete su amazon.com e su StreetLib.com in elettronico e in cartaceo.

 


giovedì 19 maggio 2022

Aggiornamento: è disponibile anche il cartaceo!!


 Dopo il formato Kindle e quello Epub (lo trovate sullo store Kobo), è disponibile, grazie ad amazon. it e amazon.com, anche il formato cartaceo. Ebook a €3,74 e cartaceo a €5,00. E' una favola amara e moderna, in cui il più grande fiume d'Italia parla ad un poeta che ama passeggiare sulle sue rive, in cerca d'ispirazione. Troverà una storia vera, tragica e rapidamente dimenticata come solo certe notizie di cronaca sanno essere.

domenica 8 maggio 2022

Meditate, gente, meditate...

 

La fortuna è una bugia nata come antidoto alla paura e alla malinconia, inventata dalla speranza contro ogni probabilità, affinché gli esseri umani si ostinassero a sopravvivere dopo il tramonto, il crollo, l'estinzione di ogni pia illusione.

A da passà, a nuttata....


©2022 Testo e immagine (2013) di Claudio Montini

domenica 24 aprile 2022

Non è Harry Potter, uno, non è Albus Silente, l'altro: ma sono maghi... da leggere e sfogliare

 

Una macchina che riavvolge il tempo...
di Claudio Montini


A Candia Lomellina (PV), ai confini della provincia di Pavia che guardano al Piemonte di quella di Vercelli, la vivacità culturale e la relativa curiosità, ad essa connaturata e connessa, non mancano affatto e non disdegnano di farsi promotori di autori locali, così detti dai maniaci delle etichette e delle classifiche, ovvero non ancora assurti alla ribalta nazionale. 
Il naturale moto di orgoglio da campanile vorrebbe che, a questo punto, ponessi all'eventuale lettore di queste righe una domanda retorica, assai antipatica a mio parere: perchè mai, noi di provincia, dovremmo sentirci di serie "B" se vantiamo uno scrittore dalla penna fluida e intelligente pubblicato da una giovane casa editrice di Mortara (PV), dunque delle nostre parti, nata dalla felice intuizione e dalla smisurata passione di due Signore Libraie Coi Fiocchi (e anche attributi che certi maschietti se li sognano o li vedono col binocolo, imprenditorialmente parlando)? Per quale motivo non dovremmo fare sapere al mondo intero che presso la Biblioteca Comunale di Candia Lomellina (PV), intitolata a Pietro Maggi e situata in piazza Bergamasco al numero civico 5, Pier Emilio Castoldi presenterà la sua più recente fatica letteraria stimolato e incalzato dalle domande di Davide Zardo a partire dalle ore 21,00 di venerdì 29 Aprile?
Ebbene sì, signore e signori: a Candia, presso la Biblioteca comunale (quanto sarebbe bello che altre, se non tutte, le biblioteche comunali della Lomellina la imitassero...) si parlerà de LA CURIOSA STORIA DEL TEO MORINI  (Edizioni Le Mille e Una Pagina, 2021) e se ne potranno addirittura ascoltare brani salienti letti da Cinzia Bauci e Pierantonio Gallesi, in arte Le stelle erranti.
C'è vita nell'universo e ce n'è anche nella pianura del mare a quadretti, così come in quelle terre a ridosso del grande fiume d'Italia che scavallano in confini di Piemonte e Lombardia; non siamo dalle parti del Mondo Piccolo di Giovanni Guareschi: siamo soltanto un poco più ad occidente e la politica non c'entra quasi niente, non ha a che fare coi sentimenti degli uomini e col dolore che certi scherzi del destino è capace di provocare, fino a fare perdere il senno.
Basta, però, che della materia se ne interessi uno scrittore ed ecco che la magia si compie, tra fango di alluvioni e terre da riconquistare, tra paesi grossi come bottoni che tengono insieme una regione, nonostante le zanzare e la fatica e la nebbia e altri miracoli: nasce la macchina che riavvolge il tempo e Pier Emilio Castoldi con Davide Zardo come navigatore dimostreranno quanto essa sia alla portata di tutti e niente affatto complicato tanto gestirla quanto condurla, ogni volta che si vuole.
Se non potrete essere presenti Venerdì 29 Aprile 2022 alle 21,00 presso la Biblioteca Comunale "Pietro Maggi" di Candia Lomellina (PV) (piazza Bergamasco, 5), sarà necessario e sufficiente che vi procuriate una copia de LA CURIOSA STORIA DEL TEO MORINI (Le Mille e Una Pagina editore, 2021) per immergervi nella lettura e ...il gioco sarà fatto!

©2022 Testo di Claudio Montini
©2022 Immagine tratta dal profilo Facebook di Biblioteca Comunale Pietro Maggi Candia Lomellina (Pv)

giovedì 21 aprile 2022

Ciao, Pierina!


Il cortile adesso è davvero vuoto.
Il treno è giunto all'ultima stazione:
il lungo non facile viaggio è finito.

Una salita e una discesa tra gioia e commozione,
una candela al santo che, poi, ha provveduto
a ispirare il passo, se non a tracciare la direzione:

così s'è fatta, un giorno accanto all'altro, l'ora mia
d'essere memoria libera da ogni cruccio o affanno,
come un sorriso regalato in una posa da fotografia
o il sughero che vola sulle spume a capodanno.



A zia Piera mancata il 20 aprile 2022

©2022 Testo di Claudio Montini
©2017 Immagine di Orazio Nullo "Flying seeds" - Atelier Des Pixels collection

venerdì 15 aprile 2022

Non si interrompe un sogno: allora sogniamo ancora con GLI ATOMI e il volume numero 13: IL CICLO DELL'ACQUA

 

Claudio Montini

IL CICLO DELL'ACQUA

GLI ATOMI micro romanzi per chi va di fretta
Volume 13        (2022)

disponibile in ebook
epub ISBN 1230005511983 kobo.com
mobi ASIN B09XVLNC91 amazon.com + amazon.it

prossimamente anche in edizione cartacea

Il progetto "Gli Atomi: micro romanzi per chi va di fretta" era stato pensato, da me ed Orazio, come composto da dodici libri ovvero uno al mese: nel sottoscala della nostra follia, sarebbe dovuto diventare una pubblicazione mensile, se mai avessimo trovato un editore altrettanto folle quanto noi da volerlo distribuire nelle edicole. Siccome non si è palesato nessuno, abbiamo deciso di proseguire a "giocare" le nostre carte da soli: il materiale non ci manca affatto e proseguiamo nella produzione a oltranza della serie. Di seguito, vi facciamo omaggio di un assaggino.... 

[…] Tra cielo e terra corrono i fiumi, non si fermano mai, hanno fretta di mescolarsi al mare per completare un moto circolare, benedetto dai raggi del sole e dal soffiare del vento.
Scorrono e fuggono inesorabili come il tempo, come le voci e i ricordi e le idee e i desideri di chi si siede sulla riva e riesce ad ascoltare questo infinito cicaleccio tra elementi. [...]
Ma sono sempre meno quelli capaci di farlo.
[…] Ci vuole l'uomo giusto e io, una volta tanto, l'ho trovato. […] Il mio campione, l'uomo che fa al caso mio, il soggetto adatto e il tipo ideale giunge sulla scena di una storia che nessuno ha mai intuito, né udito e neppure immaginato ma esiste, è sospesa e sostenuta dalle molecole che trascino con me, in attesa di chi possa ascoltarla senza fare domande, lasciando che si depositi nella memoria come un tarlo in letargo o una melodia distratta o un sogno senza ricevuta di ritorno. […] Io sono già altrove, come altri e insieme ad altri, di nuovo in vista del mare, pronto a ricominciare: ma questa storia, della ragazza e del fiume, non poteva evaporare o svanire tra i flutti e la schiuma degli scogli. [...]
Io sono il fiume Po e lui è il poeta, il narratore, l'osservatore di nuvole e di stelle […]
Perciò, […] mettetevi comodi e seguiteci: un battito di ciglia prolungato, un momento di silenzio e il viaggio ha inizio.
Adesso tocca a voi! Buona lettura!!

©2022 Testo di Claudio Montini
©2022 Immagine e copertina di Orazio Nullo (Immagine: "Girl in the river" 2022 Atelier Des Pixels collection)

martedì 5 aprile 2022

Canzone di guerra nel terzo millennio

 



Non si lamentano i morti,
ma urlano i loro cadaveri
agli occhi degli spettatori impotenti.

Le tragedie si compiono in silenzio,
i misfatti e i soprusi al buio o alla luce,
ma lontano da ogni cosa umana, senza testimoni.

Si scrive Bucha ma si legge anche Katyn.
Si scrive Kurdistan ma si legge anche Armenia.
Si scrive Tibet ma si legge anche Hong Kong.
Si scrive col sangue e che l'Onnipotente ne abbia pietà.

L'ascesa al calvario del terzo millennio
è appena iniziata: chi non fugge, muore danzando
ubriaco di sciocchezze e bugie e alta tecnologia

Sorgeranno tre funghi intelligenti dietro Capitol Hill
altrettanti risplenderanno sulle acque della Moscova,
il vento radioattivo spazzerà le piazze d'Europa.

Si scrive Bucha ma si legge anche Katyn.
Si scrive Kurdistan ma si legge anche Armenia.
Si scrive Tibet ma si legge anche Hong Kong.
Si scrive col sangue e che l'Onnipotente ne abbia pietà.

Nessuno si potrà più lamentare,
Nessuno avrà più occhi per vedere,
Nessuno dovrà più fingere di essere felice.
Nemmeno gli eventuali superstiti: la fine è nota. 

©2022 Testo di Claudio Montini
©2022 Immagine di Orazio Nullo "War song" - Atelier Des Pixels gallery

sabato 19 marzo 2022

Diciannove marzo duemila ventidue: festa del papà.

     

Vi teniamo d'occhio e vi aspettiamo...

di Claudio Montini


Sei un uomo fortunato, figliolo, non dimenticarlo mai. 
Goditi ogni istante senza rimpiangerlo mai nè rinnegarlo e non voltarti indietro: il meglio deve ancora venire ed è tutto lì davanti a te, anzi, a voi, padri e figli che siete e sarete e che potete persino vederlo danzare all'orizzonte senza che riveli mai le sue dimensioni, nè il suo nome o il suo volto.
Dunque, ogni attimo è capitale da investire, da spendere, da coltivare, da cogliere e da gustare perchè la vita non è come la libertà, che finisce dove comincia quella del mio prossimo, ma ti prende per mano e ti insegna a camminare, a leggere, a scrivere, a far di conto; ti cammina accanto e ti prepara a fare altrettanto con tutta quell'altra vita sconosciuta che aspetta sul limitare dell'orizzonte che hai davanti. 
Puoi dargli un nome comune oppure chiamarlo con il suo, come si fa con gli amici, dedicargli un giorno di festa e sognare di condividere gioie e dolori, asciugandovi la faccia reciprocamente oppure addormentandovi l'uno sulla spalla dell'altro, sotto un cielo di stelle mute e vuote di risposte sul domani che verrà: non sarà mai solo la causa della tua origine ma la montagna da scalare più ardua, la pietra di paragone più rigorosa, il competitore che ti conosce meglio di chiunque altro e quello più difficile da battere e da tirare dalla propria parte. 
Tu sarai sempre suo figlio e lui sarà comunque tuo padre e vi sarete, in ogni caso senza rendervene conto, scambiati e ceduti e strappati e donati e rubati e regalati scampoli, francobolli, briciole d'anima e di sogni anche quando il vostro tempo sarà finito e, l'uno o l'altro, sarete scesi dall'ultimo treno all'ultima stazione: perchè nessuno può fare a meno di ricordare, per quanto male possano ancora fare anche le ceneri delle ingiustizie e delle cattiverie. 
E' la condanna del genere umano: sbagliare e ricordare, cadere e ricordare, amare e ricordare, andare via e farsi ricordare; è la condanna di un padre che si è speso per costruire il nido, affinché potesse insegnare ai cuccioli a volare senza sbucciarsi ginocchia o bruciarsi le ali e precipitare: ma la vita è passata oltre e sopra ai suoi sogni e l'ha chiamato altrove lasciando che ognuno trovasse la propria strada da sé. 
Questa è la tua fortuna, sebbene ne faresti volentieri a meno: poter scegliere da solo la tua direzione, senza sprecare un minuto e senza ascoltare nessuno, seguendo l'istinto e accettando con coraggio le conseguenze delle tue azioni.
Questa è la tua fortuna: giusta o sbagliata che sia, sarà quel che Dio vorrà, ammesso e non concesso che abbia voglia di occuparsene.
Non è giusto, credimi lo so bene, ma adesso so che è così qui da dove teniamo d'occhio e aspettiamo, io e ora anche mamma, te e gli altri venuti dopo di te.

Carlo Montini  (1929 - 1986) - Elda Callegari Montini (1936 - 2019)



©2022 testo di Claudio Montini
©2011 e 2017 Claudio e Alessandra Montini