Pier Emilio Castoldi
LA CURIOSA STORIA DEL TEO MORINI
Le Mille e Una
Pagina Editore (2021)
Una bella storia d'amore, morte e libertà
di Claudio Montini
Un capolavoro è tale, specialmente in letteratura, se al termine
della lettura si è disposti a rileggerlo da capo e per intero, come
se fosse la prima volta che si vada oltre la copertina.
LA CURIOSA STORIA
DEL TEO MORINI (Le Mille e Una
Pagina Editore, 2021), composta
e diretta da Pier Emilio Castoldi con rara maestria, eleganza e
ciglio asciutto, è un capolavoro per un elevato numero di ragioni e
tutte squisitamente letterarie: per la trama; per gli scenari tanto
immaginari e così altrettanto veri; per la lingua curatissima eppure
di facile ascolto; per il ritmo e il tono e lo stile della narrazione
capace di essere lirica e didascalica, senza indulgere troppo
nell'una o nell'altra cosa e senza perdere fascino e magia; per il
profilo netto e intellegibile dei personaggi maggiori e minori che
compongono il coro di questa tragedia greca e che, come quello,
declamano la morale universale sottesa in tutta la storia e rivelata,
solo alla fine, dall'unico personaggio davvero degno di essere
definito essere umano perchè capace di amare oltre ogni apparenza,
oltre ogni pregiudizio, oltre ogni ombra.
Se ve la vendono come la storia di un pazzo che sogna di riavvolgere
il tempo, convinto di trovare il punto in cui le cose hanno
cominciato ad andare male, quasi sicuro di ripararle e farle andare
per il verso giusto, non credeteci: Teo Morini è un sognatore ma non
è un pazzo, è un'anima pura e fragile ma lucida e capace di amare
il suo prossimo al punto tale da aborrire l'idea farlo soffrire in
qualunque modo, uno spirito generoso e giusto e libero che la vita ha
tormentato fin troppo.
Castoldi,
con LA CURIOSA STORIA DEL TEO MORINI,
offre al lettore una bella storia d'amore, morte e libertà in pieno
stile neorealista ma nel senso primigenio del termine, ovvero di
stile opposto a quello finto e sofisticato dell'era dei telefoni
bianchi, della retorica di partito e di massa dello storicismo e del
narcisismo calato nella letteratura d'evasione come una cappa
soffocante ogni entusiasmo per la lettura e la fantasia.
Gli anni in cui si svolge la storia sono proprio quelli in cui nasce
e si sviluppa quella corrente cinematografica e letteraria, c'è un
fiume e un piccolo paese di pianura come ce ne sono tanti: ma,
appunto, recuperando lo spirito degli esordi del neorealismo e
saldandolo con il gusto per la musicalità intrinseca della frase
scritta e detta, compiendo cioè la stessa operazione che il
progressive rock ha tentato sul finire degli anni Sessanta del XX
secolo, l'autore lomellino di nascita riesce a confezionare un
periodare ritmico e sinfonico e armonico, mai greve e mai banale e
mai noioso, capace di riconciliare con la bella letteratura italiana
anche il più svogliato e recalcitrante dei lettori entusiasmando ed
emozionando, allo stesso tempo, quelli più avvezzi a volare via
dalle brutture della realtà quotidiana tuffandosi tra le righe di un
libro.
LA CURIOSA STORIA
DEL TEO MORINI (Le Mille e Una
Pagina Editore, 2021) non
si può riassumere, sarebbe un delitto che non si merita: è una
storia di una fluidità, una scorrevolezza, una piacevole lievità
(simile alla più magistrale delle sfogliatelle o del più fragrante
millesimato con bollicine) che non si può fare altro leggerla
liberando la mente da qualsiasi pregiudizio, liberando il cuore da
ogni stereotipo, lasciandosi cullare dalla successione dei quadri
narrativi esattamente come si fa con una sinfonia: la magia della
letteratura accadrà da sé e sentirete echi di Pavese, Bacchelli,
Fenoglio, Piero Chiara, Guareschi, Zavattini fino ad arrivare ad
Andrea Vitali, passando persino per Pasolini cui sarebbe piaciuto,
forse, il soggetto per un film ma avrebbe anche applaudito il
risultato raggiunto da Pier Emilio Castoldi, ovvero quello di avere
reso attuale e aggiornato lo stile e i temi cari alla tragedia greca,
al romanticismo di fine Ottocento, alle tensioni di tutto il
Novecento in cerca di una nuova modalità di comunicazione riguardo
alle due anime contrapposte nello spirito del genere umano.
Non c'è nostalgia per il passato, non c'è giudizio, non c'è il
messaggio rivoluzionario a tutti i costi: c'è l'umanità coi suoi
pregi e i suoi difetti, tutti rappresentati; c'è il sogno per chi
vuole sognare; ci sono lacrime di commozione per la tenerezza e il
garbo e il pudore con cui si racconta l'amore, così come si racconta
il dispiacere per non avere capito in tempo; c'è la consapevolezza
che comunque la vita va avanti, come la strada oltre il ponte oppure
oltre una curva o un punto in cui è accaduto qualcosa che ci ha
fatto male: bisogna non avere paura di passare oltre e correre
incontro al futuro.
©2022 testo e foto di Claudio Montini
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