Il tempo e i topi
racconto a puntate
di Claudio Montini
Quinta puntata
Il giovane lo servì di barba e capelli, senza nemmeno dargli il tempo di realizzare: col braccio teso e un sorriso di cemento ghiacciato e le lenti brunite dalla luce crescente del giorno, dette il via alla corsa dei due soci a stelle e strisce, il signor Smith e il signor Wesson, o meglio, di due confetti al piombo dalla bomboniera da loro ideata e perfezionata.
I colpi andarono a segno così come aveva immaginato: alle spalle del vecchio fiorirono due nuvole di materiale organico, dalla testa e dal centro della schiena, in asse con i fori che si aprirono sulla fronte e sullo sterno; la carcassa, ormai del tutto inanimata, barcollò per un residuo di forza cinetica dovuto all'impatto dei proiettili e agli ultimi brividi trasmessi dai nervi, quindi si inarcò all'indietro precipitando lungo il declivio con non poca polvere e sassi e terriccio che contribuirono a celare il cadavere alla vista poco attenta.
Meglio così: non ci sarà bisogno di aspettare la ruspa.
Due autoarticolati compattatori con rifiuti misti, meglio se solidi urbani...
Sì, con una buona percentuale di materiale umido e organico...
Sarebbero perfetti per un lavoretto pulito pulito...
Uccelli e topi ne vanno pazzi: il resto lo avrebbe fatto il tempo.
Quello che non avevano avuto né suo fratello né, tanto meno, i suoi genitori: ora giustizia era stata fatta, ora poteva lasciare che la leucemia riunisse la famiglia.
Non aveva altro da perdere, non aveva più altro scopo o interesse.
©2021 Testo di Claudio Montini (inedito)
©2022 Immagine di Orazio Nullo "Against all odds" - Atelier Des Pixels
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