Daniela ha gettato la sua croce
e ha smesso di seguirlo, senza voce;
Lui, forse, neppure il tonfo ha sentito:e ha smesso di seguirlo, senza voce;
così non le ha impedito
di appendere sé stessa al cielo,
come un vestito o un vecchio velo.
Daniela stava in mezzo a tanta gente
che non ha visto né sentito niente:
chi più, chi meno, tutti convinti
d’avere scalogne ben più importanti,
lacrime da spendere in propri accidenti,
per passare oltre e tirare avanti.
Daniela è passata davanti allo specchio
ma non ha più trovato la sua parte, l'occhio:
tremano anche i forti davanti a tanto vuoto,
non c’è corazza contro i dardi della sorte,
non c'è rimedio al supplizio del destino.
Daniela già sapeva che c’è alla fine della valle,
ma aveva troppi segni e piaghe sulle spalle;
era stanca di correre contro il vento,
di contentarsi del bacio di un momento,
di sprecare la voce in un deserto vuoto,
di sprofondare incatenata al vivere quieto.
Daniela ha lasciato a noi la sua croce,
il giorno in cui in lei non v'era più luce:
l'ha gettata a noi capaci di dimenticare
ciò che non ci piace abbracciare,
ciò che non riusciamo a vedere,
ciò che non sappiamo perdonare.
©2018 Testo di Claudio Montini (revisionato nel 2020) diritti riservati all'autore
©2016 Immagine di Orazio Nullo "Life different prospect"
Nessun commento:
Posta un commento