domenica 29 dicembre 2024

Antidoto alla nostalgia - Notturno, seconda stagione - Puntata n. 20

Apri una finestra...

di Claudio Montini


Quando chiuderai il passato in un cassetto, assicurati di farlo a chiave e di portarla con te, nel fondo di una tasca dei pantaloni coperta da fazzoletti di carta, accendisigari, carte di caramelle e spiccioli di rame, bulloni e viti e filo di ferro, indirizzi smarriti e fotografie stropicciate.
Se ci riesci, dimenticatela e dimentica di averla a portata di mano: sarebbe la cosa migliore da fare.
Ogni giorno ha la sua pena e non è solo un modo di dire, un luogo comune, una banalità da salotto: è il distillato concentrato di secoli di vita vissuta, di fortuna e di scalogna.
Dunque, se non sai fare altrimenti per darti coraggio, sfiorala con le dita come se fosse un amuleto ma con le mani in tasca, di nascosto, senza farsi notare.
Le cicatrici sulla schiena e le rughe che hai in faccia, sì, proprio quelle sotto alle borse degli occhi che, notoriamente, contengono nulla che non sia stanchezza e ore di sonno perdute a vanvera, tutte queste cose parleranno per te a chi vuole davvero ascoltare la tua voce e vederti per il solo piacere di spendere del tempo con te, senza inventare altre scuse per farlo.
Allora, apri una finestra sui muri della prigione che ti sei costruito o costruita lasciando entrare aria fresca e pulita e nuova: capirai subito se ne vale la pena, da solo o da sola, senza ricorrere alle mie parole vendute a buon mercato per spacciare sogni usati, opinioni non richieste e rime baciate a cuori solitari in affanno o a inguaribili nostalgici del tempo andato.

©2024 Testo di Claudio Montini
©2015 Immagine di Augusta Belloni condivisa dal profilo Facebook

Maria - Andrea Stefanet (2024) - Visti, ascoltati & piaciuti!!

 

musica e parole di Andrea Stefanet

commento di Claudio Montini

Eloquente, struggente, stupefacente per l'efficacia e la semplicità e la purezza del suono e del messaggio che veicola e di cui è permeata: in parole povere, arriva dritta e dirompente a quell'angoletto di cuore che ancora ci definisce come esseri umani senzienti e sensibili al dolore, all'ingiustizia, alla fatica di vivere altrui. Non potrà cambiare il mondo perchè le canzoni o i poeti o i narratori non ci sono riusciti mai, è un dato di fatto storico: ma, ne sono certo, cambierà la percezione dei problemi di cui si fa portavoce, la nostra percezione dico, acuirà la nostra empatia e ci spingerà a non voltarci dall'altra parte, prima o poi, spingendoci a chiedere "perchè?" e a domandare, a chi di dovere, di fare qualcosa per risolvere tutte le questioni annose e spinose in una piccola "Maria" possa mai trovarsi coinvolta. Non conosco il futuro, non saprei nemmeno dire come e quale sarà il mio domani ma, fin dal primo ascolto, ho pensato con terrore che potrebbe essere mia figlia anche se di figli non ne ho: ora so, grazie a questo brano elegante, pulito, potente dal suono limpido e per niente scontato o lasciato al caso, che non voglio che accada ancora, che un altro angelo di nome "Maria" corra dal mare incontro alle stelle per colpa di una pistola, o di un missile o un cinico trafficante di esseri umani. Grazie, Andrea Stefanet e grazie a tutta la squadra di amici e collaboratori che ha realizzato questo brano che ha dato voce a ciò che non sarei riuscito mai a dire.

©2024 Testo di Claudio Montini ©2024 Andrea Stefanet condiviso dal profilo Facebook

venerdì 27 dicembre 2024

Senza disturbare - Notturno, seconda stagione - Puntata 19

Senza disturbare

di Claudio Montini




Studio il passato per capire il presente e migliorare in futuro: sono un archeologo fuori dagli schemi e non allineato.
Non sono importante, non sono un sapiente, non sono influente: sono una piccola ruota dentata incastrata in altre ruote sempre più grandi.
Quando smetterò di girare, sarò sostituito e sarò libero tanto da essere dimenticato.
Volevo essere la volpe che saccheggia un pollaio senza farsi acciuffare, volevo essere il mazzo di carte che cambia la vita e allunga le mani sul gruzzolo a fine partita, volevo essere una stella cometa immaginaria protagonista di mille e una leggenda senza veleni né prepotenti o eroi.
Invece, ho sprecato tempo e aria dentro il serbatoio copiando il mondo senza sapere affatto disegnare, prendendo senza restituire altro che la mia fatica e il sudore della fronte pur di vedere fiorire un sorriso, saziandomi di briciole d'amore e di sogni, portando appesi al petto elogi e complimenti come medaglie di ghiaccio in una parata sotto al sole di giugno o luglio o agosto.
Forse ho imparato, almeno credo di esserci riuscito, a non voltarmi indietro sapendo già che vedrei soltanto macerie, illusioni e fallimenti fino alla linea dell'orizzonte.
Conosco molti modi per farmi del male e altrettanti per non pensarci, per ignorarlo, per evitarlo ma non sono tutti leciti e, meno che mai, onesti e leali: se mi offrissero una “macchina” per tornare indietro nel tempo a cambiare il corso delle cose, io non saprei che farmene e la rifiuterei perché smetterei di esistere così come sono adesso.
Seguiterei a cercare me stesso e la mia fortuna tracciando rotte sbagliate, ascoltando voci infondate, imboccando strade che non portano a niente, consumando in fretta e furia sia il piacere che la gioia evanescenti, attraversando deserti oltremodo affollati di altri individui uguali a me ma che si credono migliori: in altre parole, seguiterei a navigare come ho sempre fatto.
Prima o poi, getterò l'ancora là dove, alla fine, abbandonerò il mio relitto e uscirò di scena, senza aspettarmi nulla e senza disturbare.

©2024 Testo di Claudio Montini
©2015 Immagine di Augusta Belloni condivisa su Facebook

domenica 22 dicembre 2024

Letti & Piaciuti: RITRATTI DI LOMELLINA di Alba Mor Stabilini con le poesie di Marco Feccia

UNA SALUTARE INIEZIONE DI SOGNI E UMANITA'

di Claudio Montini

Ci sono libri utili e libri necessari: i primi sono manuali e ricettari, saggi storici e rendiconti di viaggi in terre lontane o guide turistiche sotto mentite spoglie, autobiografie non richieste e celebrazioni non autorizzate, cataloghi vari ed enciclopedie.
Vagliati questi, restano e avanzano i secondi, gli altri, quelli che non si inquadrano nelle categorie già citate, quelli che decollano dalla realtà o dalla cronaca per mezzo della finzione per volare sopra e attraverso le miserie e le gioie umane grazie alle ali della fantasia per registrare, per fissare, per fotografare dettagli e pose e dati che, altrimenti, si perderebbero nel corso dell'evoluzione della coscienza collettiva di un popolo e dei territori in cui esso risiede e vive. 
RITRATTI DI LOMELLINA (Lomellibro editore, 2024), scritto e composto da Alba Mor Stabilini con il contributo affatto trascurabile delle intense poesie di Marco Feccia, è un libro necessario senza “se” e senza “ma” perché, come chiosa Davide Zardo (giornalista de L'Araldo lomellino e poeta nonché narratore a sua volta) nella prefazione, è un viaggio dell'anima in una galleria di ritratti in stile impressionista dove pennellate di luce rendono irrilevante la meta in favore delle persone che si incontrano lungo il cammino: infatti gronda di umanità vera, vissuta, riscontrabile, percepibile e plausibile e apprezzabile anche in un lembo di Lombardia e d'Italia considerato, da sempre, marginale, secondario, periferico e irrimediabilmente rustico.
Si tratta, a dire il vero, di un'antologia di racconti e poesie ambientate nella parte occidentale della provincia di Pavia, la Lomellina appunto, in cui, questa è la cosa nuova e notevole e meritevole di attenzione, le une convivono e collaborano e cooperano armoniosamente con gli altri nel rendere necessaria tanto l'esistenza quanto la missione di RITRATTI DI LOMELLINA: le tredici narrazioni di Alba Mor Stabilini sono efficacemente contrappuntate e arricchite dai componimenti di Marco Feccia i quali, fondendo naturalismo e spiritualità in modo essenziale ma potentemente evocativo, riverberano e sottolineano la cura e l'intensità, la scorrevolezza e la chiarezza che rendono assai godibile l'intero testo a qualsiasi tipo di lettore.
Nulla è fuori posto, nulla è eccessivo o troppo cerebrale, da specialisti per così dire, nulla è lasciato al caso: infatti, tanto Alba Mor Stabilini quanto Marco Feccia , danno prova di sapere perfettamente che il racconto così come la poesia sono strumenti letterari e divulgativi assai delicati e potenti, solo in apparenza semplici da maneggiare, eppure implacabili e complessi quanto un romanzo.
Sono affascinanti macchine per produrre qualcosa di bello per gli altri, per sé stessi, per essere riconosciuti e ricordati non come numeri da mettere in colonna ma come molecole composte di sogni e di umanità, uniche e indispensabili al buon funzionamento del mondo. 
RITRATTI DI LOMELLINA (Lomellibro editore, 2024) di Alba Mor Stabilini, con le poesie di Marco Feccia e la prefazione di Davide Zardo, è una iniezione di umanità necessaria a liberarsi dalle scorie neorealiste e ideologiche, essendo composta della stessa materia di cui sono fatti i sogni poiché capace di portare il lettore tra cielo e terra, dove allignano tutte quelle cose che nessuna filosofia sarà mai in grado di comprendere ma che rendono la vita degna di essere vissuta.

©2024 Testo e immagine di Claudio Montini 

giovedì 12 dicembre 2024

Il carretto fiorito e il proverbio finito - episodio 4

Ne vado fiero e non mi maledico
di Claudio Montini

Nei tuoi occhi innocenti passano ombre e lampi di luce colorata di cui vorrai sapere di più, un giorno molto lontano da ora.
Ne so troppo poco del mondo per spiegartelo in questo momento, per insegnartelo strada facendo, per lasciarti la convinzione che, nonostante tutto il male possibile, esso possa essere un bel posto dove vivere e prosperare quando vedrò le tue spalle allontanarsi dalla polvere in cui mi confonderò, annullerò e dissolverò.
Sei una donna indipendente, consapevole e sensibile: ricordalo sempre a chiunque provi a cingerti le spalle sussurrando frasi d'amore, le più infide e pericolose.
Difendi, con le unghie e coi denti, la tua libertà e la tua dignità e la tua intelligenza: non basta mai amare e poi fare ciò che si vuole, lo sapeva bene anche Agostino vescovo e santo.
Come lui, sono stato un uomo fortunato per avere incrociato la tua rotta ed aver navigato insieme o accanto a te, per qualche istante luce, lungo le direttrici del tempo e dello spazio descrivendo una curva o un qualsiasi altro insieme di punti coerenti e coordinati di cui, probabilmente, non resterà traccia nel tessuto dello spazio-tempo.
Ho imparato molto da te e ti ho insegnato pochissimo: sono in debito e posso soltanto ringraziarti per la calorosa, profonda, ricca e saporita umanità che mi hai donato senza voler altro in cambio che non fosse affetto, rispetto, qualche dolcetto e nessuno scherzetto.
Infine, ho scelto te, non una donna qualsiasi, per amico e giammai me ne sono pentito: è il solo meraviglioso, splendido e clamoroso disastro di cui vado fiero e non mi maledico.
Altre e diverse stelle veglieranno sui nostri passi o sui nostri inciampi, altre lacrime e sudori e gocce di sangue bagneranno il carretto fiorito che passa quando il proverbio è finito.

©2024 Testo di Claudio Montini
©2024 Immagine di Orazio Nullo "Wizards of Oz" by Atelier Des Pixels Gallery

giovedì 5 dicembre 2024

Da questa finestra sul mare (feat. Gauzzi Fabio) di Marco Alexander Gardella (2024)

Un sogno!! Una meravigliosa esperienza d'ascolto!! Finalmente si torna a cantare come si deve: si respira la vita e la vita sei tu Marco Alexander Gardella!!! Non me ne vogliano i nostri comuni amici musicisti, Matteo Melzi e Andrea Stefanet, ma erano anni che aspettavo un brano così elegante, come un valzer inglese o un foxtrot, insomma un lentone di quelli da fare innamorare anche i cubetti di ghiaccio nel whisky on the rocks, bevuto con una bella signora su una rotonda sul mare. Una scrittura elegante e mai sopra le righe, con un bel portato della voce piena, di gola e diaframma, infilata in un bell'abito da sera e pienamente a suo agio, tanto da trasmettere tranquillità, serenità, emozione pura e genuina senza eccessiva malinconia per la bella stagione passata. Insomma, un bel camino acceso, una bella poltrona comoda, una calda coperta che riscalda il cuore e l'anima accanto a una persona importante, nelle cose piccole e quelle grandi, nella buona e nella cattiva sorte, generosa e leale ma non necessariamente specchio della nostra faccia perchè, dopo tutto, è per questo che l'amiamo. Finalmente, un sogno musicale per sognare così come mi ha fatto sognare per anni Neil Diamond con "September morn": evviva la bella musica leggera che i ragazzotti nuovi dovrebbero, se non imparare, almeno ascoltare senza pregiudizi per scoprire che queste piccole opere rimangono più a lungo nella memoria delle loro cacofonie diatoniche sincopate e parossistiche.

©2024 Testo di Claudio Montini ©2024 Musica e immagini di Marco Alexander Gardella condivisi dai profili Facebook e YouTube

martedì 3 dicembre 2024

Per dire, finalmente, "Mai più vite recise"

Tinte forti per dire: "basta!"

Il vento di scirocco
di Claudio Montini


Il vento di scirocco
agita il mio ciuffo,
mescola vano e sciocco
con la voglia di un tuffo
in un mare di tinte
forti, squillanti e decise
per dire, finalmente,
“Mai più vite recise!”

Usciremo dall'emergenza,
sì, un giorno, prima o poi:
devi avere pazienza.
Oltre il ponte degli eroi,
c'è il viale dei ciliegi
perennemente in fiore:
lì non hai privilegi,
se non hai dato amore
chiedendo in cambio nulla
se non la stessa uguale
evanescente bolla
che vola e non fa male.

Chiamami col mio nome:
saprò farmi notare,
senza pensare al come.
Basterà fischiettare
quella vecchia canzone
che ha aperto gli occhi
all'intera nazione
piegata sui ginocchi,
stremata dalla guerra.
Con le ciglia asciutte,
i piedi piantati a terra,
canterò per tutti e tutte.

Il vento di scirocco
agita il mio ciuffo,
mescola vano e sciocco
con la voglia di un tuffo
in un mare di tinte
forti, squillanti e decise
per dire, finalmente,
“Mai più vite recise!”

Io sillabo a matita,
su bianchi dorsi intonsi
già usati e a fine vita,
sogni ma non responsi
di oracoli o versi criptici,
soltanto per diletto,
senza scopi pratici
se non donare affetto.

Il vento di scirocco
agita il mio ciuffo,
mescola vano e sciocco
con la voglia di un tuffo
in un mare di tinte
forti, squillanti e decise
per dire, finalmente,
“Mai più vite recise!”

©2024 Testo di Claudio Montini (inedito)
©2024 Immagine di Rosalba Conte condivisa dal suo profilo Facebook, per gentile concessione