di Claudio Montini
- Terzo e ultimo episodio -
La fretta è una cattiva consigliera e
il mare mi risputò più volte sulla spiaggia: forse quel giorno non
era dell'umore giusto, ma si impara anche così ad annusare l'aria e
sentire da dove tira o dove vorrebbe andare.
Coi treni e con gli anni funziona allo
stesso identico modo, dal momento che passano e se ne vanno quasi mai
aspettandoci: io ho preso un treno alla volta e ne ho persi altri
cento perché, saliti in carrozza, si chiudono le porte e si parte
senza ritorno attraversando campi e vigne da cui non sono uscito
senza pena, se non al prezzo del sudore di sette camicie, con pochi
colpi di fortuna e altrettanti trofei, acciacchi assortiti e altri
guai.
A san Silvestro, l'anno ha staccato il
suo ultimo biglietto e se ne è andato coi botti, come quelli che
l'hanno preceduto, per chi se li è cercati e goduti, per chi li ha
visti e invidiati, per chi li ha esecrati e maledetti: tutti senza
memoria, questo è lo scherzo del destino e il succo dell'inganno di
Capodanno.
Se il buon giorno si vede dal mattino,
quest'ultimo non ha più da tempo l'oro in bocca perché l'ha dato al
banco dei pegni: il nuovo anno appena iniziato è simile a quello
passato, tale e quale senza scampo e senza appello.
I nostri vecchi, uno dopo l'altro, sono
partiti per chissà dove e i superstiti hanno imparato a farne a
meno: è questa la sola vera novità per l'anno che è arrivato e per
quello che verrà, nel regno delle grandi bugie e delle mezze verità.
©2024 Testo di Claudio Montini
©2021 Immagine di Orazio Nullo "Mirrors game" - Atelier des Pixels gallery
Nessun commento:
Posta un commento