di Claudio Montini
Nella stagione dei disinganni, troppe galline cantano senza aver mai fatto un uovo in tutta la vita che si sono lasciate alle spalle.
Se sei a terra sdraiati e dormici sopra perchè avrai bisogno di tutte le tue forze per alzarti di nuovo: mettiti al riparo, piuttosto nasconditi se è il caso, ma non dare al nemico la soddisfazione di vederti piangere o sanguinare o di lamentarti in qualunque altro modo.
La userà per colpirti e ferirti senza toccarti, per piegarti e annientarti soffocandoti, prima nel tuo orgoglio e poi nel tuo sangue.
Nessuno verrà a salvarti o a medicarti senza ricompensa, così come nessuno scenderà dal carro del vincitore per farlo.
L'hai fatto anche tu, a suo tempo: sai benissimo come funziona il meccanismo perverso secondo cui agiscono i lupi travestiti da agnelli.
Poi ci sono gli squali, le piovre, le sanguisughe, le serpi in seno, iene e sciacalli che ti chiamano amico piuttosto che parenti e presunti amanti, civette incipriate e corvi del malaugurio pronti a ghermire la tua pelle, ogni singola libbra della tua carne, i tuoi occhi e le parole, persino il tuo ricordo, per giocarsi tutto questo tirando dadi come i legionari ai piedi delle croci del Golgota: senza pietà per l'altrui sorte, ognuno si porterà via qualcosa ridendo.
Ma anche per loro, passerà il carretto fiorito e il proverbio sarà finito.
©2024 Testo di Claudio Montini
©2024 Immagine di Orazio Nullo "Not in my name" - Atelier Des Pixels Gallery
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