domenica 21 luglio 2024

Eppur si muove - Notturno, seconda stagione - puntata 17

Sono solamente immaginati

di Claudio Montini

I morti vanno lasciati riposare in pace: non possono più sbagliare, non possono più fare del male, non possono più tradire ma anche difendersi, giustificarsi, spiegare.
Più che la giustizia o l'onore e il rispetto per i loro resti, farebbe assai più comodo a loro un'affettuoso e indulgente e onesto ricordo di ciò che sono stati piuttosto che lacrime e lamentazioni e interpretazioni da parte dei loro eredi, cronisti, interpreti e filologi delle idee che li animarono mentre attraversavano la medesima valle di lacrime: costoro, piaccia o meno ammetterlo, agiscono soltanto in nome della vanità propria dei viventi e del correlato edonismo narcisista.
La storia è scritta dai vincitori, anche per queste ragioni: quella dei vinti non interessa ad anima viva poiché nessuno tifa per i perdenti, né li consola o li sostiene o si mette nei loro panni dal momento che essi hanno scommesso contro il destino, sfidandolo e peccando di presunzione ritenendo di essere dalla parte giusta contro ogni ragionevole dubbio.
Gli eventi che essa registra e raccoglie non si susseguono ma accadono contemporaneamente, sovente impercettibilmente, ma ineluttabilmente fino a farla somigliare a un bizzarro cimitero descritto come un mosaico e dettagliato nelle sue parti, o tessere, da montagne di documenti e reperti atti a nascondere una discarica di macerie, cadaveri e altri effetti collaterali.
Che sia questo il prezzo da pagare per evitare l'estinzione, l'oblio, la fine?
Intanto il mondo continua a girare, nel cosmo senza fine e in continua espansione, tra amori appena nati e altri già finiti mentre alcuni sono solamente immaginati.

© 2024 Testo di Claudio Montini
© 2015 Immagine di Augusta Belloni

giovedì 18 luglio 2024

Un'azzardo o un'anteprima? I fiori, dopo tutto, crescono in silenzio...


 Sarà un buon lavoro?


di Claudio Montini

In un mondo di legno e di gesso, sassi e sabbia e schegge di specchio, muschio e cartapesta, coriandoli e orizzonti dipinti coi colori a tempera e ad acqua, un uomo e una donna si amano spesso con tenacia e ostinazione facendosi beffe delle convenzioni e della religione.
Il tempo darà loro ragione?
Lo scopriranno solo vivendo ogni momento, bacio o schiaffo che sia, ogni evento, orgasmo o pianto che sia, ogni circostanza, insomma, con gli occhi negli occhi e le mani dell'uno in quelle dell'altra come se tutti questi fossero unici e irripetibili: esattamente come sono loro due quando diventano uno spirito e un corpo e un'anima sola.
Allora e soltanto allora, la morte non avrà più alcun senso di esistere, avrà perso lo scettro della paura e tronerà ad essere l'altra faccia della medaglia, una tappa del percorso e non la fine del viaggio lungo il sentiero che corre dall'infinito passato all'infinito futuro.

A grandi linee, molto grandi a dire il vero, questa è la trama del mio nuovo romanzo: quello che ancora sto scrivendo, pardòn, ricamando intorno a un omaggio a un amico poeta che ci ha lasciato troppo presto.
L'idea, in fondo, è stata sua e io ci ho messo le parole, ho costruito la sceneggiatura arrivando però troppo tardi rispetto alla fretta del cancro che l'ha spedito di là dal fiume, tra gli alberi e il giardino che accoglie tutte le anime belle e buone.
Spero di terminarlo per l'autunno e pubblicarlo per Natale 2024: ma sperò, altresì, di rivedere l'amico mio a tempo debito per domandargli, faccia a faccia finalmente, se io abbia fatto un buon lavoro...

©2024 testo di Claudio  Montini 
©2013 di Claudio Montini

venerdì 5 luglio 2024

Il rumore del vento - di Andrea Stefanet


Favoloso, meraviglioso e tonificante per lo spirito: c'è ancora vita nell'universo e non soltanto pagliacci senza arte né parte che si gitano come tarantolati, biascicando parole incomprensibili. "IL RUMORE DEL VENTO" è cuore e memoria e malinconia e dolcezza e consapevolezza dei nostri limiti, ma anche dei nostri tempi, ma anche dei nostri sogni e il disvelamento di quanta forza abbiamo a disposizione per realizzarli. E' un ottimo prodotto musicale, un'abito fatto di note e di parole mai banali e scelte con cura, di suoni precisi ed eleganti che avvolgono anche le anime più scafate, più scaltre e provate e le rivestono di luce invitandole a seguire il ritmo di questa ballata country che fa, letteralmente, prendere il volo adagiandoci su un tappeto di suoni mai invadenti o chiassosi. La scelta di una esecuzione, praticamente, acustica nonostante tutte le opzioni elettroniche che oggigiorno si hanno a disposizione premia, a mio parere, tanto il testo quanto la prova dell'ensemble (tecnici in consolle compresi) che attorniano Andrea Stefanet in questa nuova produzione. E' un toccasana per le anime, prima ancora che per le orecchie: siamo dalle parti di John Denver, Johnny Carson o Dolly Parton, dei primi lavori di Crosby, Stills, Nash & Young, quando la musica era ancora una roba seria anche tra quelli che suonavano in cantina perchè ci mettevano il cuore. Ascoltatela e riascoltatela e poi mi saprete dire... Evviva!!

©2024 testo di Claudio Montini

mercoledì 3 luglio 2024

Maturità, t'avessi preso prima...

 Il sale dei cinque continenti

di Claudio Montini

Hanno finito gli esercizi obbligatori
e ora sono entrati nel corpo libero
dei flussi disordinati e aleatori
in cui li abbiamo, a dire il vero,
inconsapevolmente concepiti e partoriti
svezzati, instradati e, da remoto, accuditi
giurando a noi stessi di evitare gli errori,
a torto o a ragione, dei nostri genitori.

Non ce ne siamo resi del tutto conto
che sono cresciuti in un momento,
seguendo le nostre tracce,
osservando le nostre facce,
studiando le nostre vecchie rughe,
escogitando nuovi mondi e altre fughe,
mentre calpestavano le nostre orme,
liberandosi via via delle nostre mani,
forti dei loro sogni e di altre forme
ma con la nostra stessa incoscienza,
per correre incontro al domani
senza una briciola di pazienza.
Il futuro è un treno che viaggia a fari spenti
nella notte che cambia l'oggi in ieri,
spettinando sogni e ambizioni e pensieri:
i nostri figli sono il sale dei cinque continenti.

©2024 testo di Claudio Montini -diritti riservati all'autore-
©2023 Immagine di Orazio Nullo "Celebration day" - Atelier Des Pixels gallery