sabato 29 giugno 2024

All'Ovest niente di nuovo...

Un nome da torero
di Claudio Montini

«Sono salito a bordo di un tram chiamato desiderio che mi ha condotto in una città ideale che non era la città di luce o la città della gioia: era il castello dei destini incrociati. 
Lì, ha preso il via la mia odissea nello spazio alla ricerca del tempo perduto: era finito il viaggio nella paura. 
Lontano dalle allegre comari di Windsor e dalle loro baruffe chiozzotte, dal mercante di Venezia e dalla fattoria degli animali non temevo il mastino dei Baskerville o il fantasma dell'Opera. 
Avevo smesso di cogliere fiori del male: quella era l'ennesima mia metamorfosi.» 
Così parlò Zarathustra ai capitani coraggiosi e raccontò di una questione privata tra il vecchio e il mare, di promessi sposi in un piccolo mondo vittima di orgoglio e pregiudizio, di uno stupido errore che condannò il signore delle mosche, vent'anni dopo, alla solitudine dei numeri primi. 
Intanto, sulla montagna incantata salirono sei personaggi in cerca d'autore, inoltrandosi lungo il sentiero dei nidi di ragno per organizzare la cena delle beffe e uccidere un uccello finto. 
Invece, gente di Dublino si perse per un anno sull'altopiano protetto e guardato da cime tempestose, cercando di recuperare le ultime lettere di Jacopo Ortis scambiate, dal barone rampante e dal cavaliere inesistente, con un cappello di ciliegie e una chiave a stella con cui riavvicinare, forse saldare e, dunque, riparare il visconte dimezzato. 
L'amica geniale intuì la forma dell'acqua con la mossa del cavallo e la donna della domenica liberò la ragazza di Bube da una vita agra, mentre canne al vento vibrarono sussurrando un nome da torero.

©2024 Testo di Claudio Montini
©2018 Immagine di Orazio Nullo "Bitter goblet" - Atelier Des Pixels collection

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