di Claudio Montini
Vorrei bussare alla porta buia dei tuoi sogni e illuminare la tua stanza con un sorriso pieno di colori come l'arcobaleno.
Vorrei essere un fazzoletto di cotone e di lino bianco e morbido per asciugare tutte quelle lacrime spese invano.
Vorrei prenderti per mano e volare via con te sopra una nuvola soffice, per guardare il sole salire dal mare mentre la luna sbadiglia e se ne va a dormire.
Vorrei tornare bambino e incontrarti all'asilo: mi bloccherei in mezzo al cortile, smetterei di giocare con la sabbia e le macchinine, ti correrei incontro perchè finalmente sei arrivata tu, unica, a rendere un paradiso questo posto pieno di suore antipatiche.
Ma la vita non è un romanzo e neppure una passeggiata di salute: tutto ciò lo posso soltanto sognare perchè un sogno è un'aquilone che non so governare, il cui filo si spezza facilmente ferendo, però, i palmi delle mani.
Si mescola così il sangue col sudore e brucia la ferita fino a domani, quando finalmente tornerò a sognare di te, di me , della felicità che ci spetta di ricevere da chi ha scritto le nostre parti, le nostre trame, i nostri copioni sebbene noi si sia convinti di recitare a braccio e a soggetto.
Improvvisando: come io ho fatto adesso scrivendo tutto questo per te soltanto, per dirti che ti stavo pensando, per dirti che vali quanto l'oro del mondo.
Forse un po' di più: ma lo scopriremo solo vivendo.
©2023 Testo di Claudio Montini
©2019 Immagine di Orazio Nullo "Wishful thinking" - Atelier Des Pixels Collection
©2019 Immagine di Orazio Nullo "Wishful thinking" - Atelier Des Pixels Collection
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