Vincenzo Maimone
LA DISTANZA PIU' BREVE
Fratelli Frilli
Editore (2020)
HAI MAI VISTO PIOVERE IN UN GIORNO DI SOLE?
di Claudio Montini
Spesso ammiriamo la capacità, di alcuni reduci e sopravvissuti ad
eventi tragici o catastrofici o luttuosi o variamente criminali, di
lasciarsi alle spalle la brutta esperienza per ricominciare a vivere
senza nemmeno immaginare quanta fatica e sofferenza costi a loro.
Pochi narratori si sono avventurati su un terreno tanto incerto e
scivoloso, poiché ricco di variabili e sfumature nonché luci e
ombre persino per gli specialisti indagatori dell'animo umano, quanto
lo è quello del superamento di un trauma e la relativa ricostruzione
esistenziale.
Vincenzo Maimone, col pretesto del tutto apparente di rispondere alle
istanze suggerite dai risvolti e dagli sviluppi della trama
dell'opera immediatamente precedente (SICILIA TERRA BRUCIATA,
Fratelli Frilli Editore, 2016), in LA DISTANZA PIU' BREVE
(Fratelli Frilli Editore, 2020) prosegue la sua
indagine autoptica sui meandri oscuri e sulle risorse razionali,
istintive e animali degli esseri umani scoprendo che, tanto le une
quanto le altre, si situano e si incontrano e si attivano nello
scorrere implacabile della vita e dei giorni partendo dalla
dimensione metafisica posta tra memoria e sentimento.
Siete capaci di immaginare uno spazio più ristretto e intimo, un
punto del cosmo in cui la materia di cui sono fatti anche i sogni sia
più densa e compatta di quella di un buco nero, una distanza più
breve freneticamente attraversata da lampi ad altissima energia in
grado di stimolare, positivamente o negativamente, la vostra
esistenza?
Certo che lo siete e il professor Maimone, pagina dopo pagina e una
riga dopo l'altra, vi indica e rivela e dimostra quale sia LA
DISTANZA PIU' BREVE, non già dall'alto della cattedra di
professore associato in Filosofia Politica presso l'Università di
Catania, forte della sua laurea in Filosofia, ma dall'interno di
tutti i suoi personaggi che smettono di essere “pupi”
manovrati dall'alto in un teatrino di legno e cartapesta colorata
per diventare figure terrene dotate di un mondo interiore che lui
registra e rende senza sconti o giudizi.
Un omicida seriale gode nell'assistere allo scempio provocato nella
vite dei superstiti, altrettanto quanto si pasce della vista dei
trofei espunti ed estorti alle proprie vittime, in quanto ciò
rientra nel piano della sua vendetta; quando si rende conto di non
aver affatto portato a termine la scellerata missione, annientare la
felicità altrui con incubi e timori, accresce la propria acrimonia
contro i presunti colpevoli del suo stato e si lancia in una impresa
cui soltanto la morte può mettere fine.
Invece, la vita o il destino o il fato hanno un peculiare senso della
giustizia, diverso da quello degli esseri umani: sono ostinati ad
andare avanti e superare i propri limiti in cerca di nuovi stimoli,
nuovi amori, nuove mete che guariscano e chiudano le ferite del
presente e i traumi del passato, senza dimenticare ma tentando
nuovamente di afferrare la felicità.
Così il Bene e il Male chiuderanno i loro conti in sospeso nel solo
modo che conoscano da millenni, mentre i protagonisti chiuderanno il
Finale di partita, cui ammicca il sottotitolo, con nuove
consapevolezze e una salutare presa di distanza, un distacco utile a
farle sedimentare e maturare.
Non è una fuga dal dolore, non c'è consolazione che tenga, nemmeno
l'oblio che si concede troppo spesso a fatti brutti di questa nostra
bella penisola: è la vita che va avanti, non si distrugge né si
perde, ma si trasforma anche per chi crede di disporne a suo
piacimento.
Accompagnandoci lungo LA DISTANZA PIU' BREVE (Fratelli
Frilli Editore, 2020), anche la lingua e lo stile letterario di
Maimone si evolvono e maturano ulteriore verosimiglianza e
scioltezza, fragranza di vivere quotidiano e spessore spirituale solo
dove e quando serve al tessuto narrativo, grazie all'attenzione
quanto mai vigile e rigorosa ma delicata per i particolari più
efficaci a illustrare un quadro intero in una o poche frasi, sebbene
esso sia ricco di dettagli e implicazioni: il resto del lavoro,
automaticamente, lo compie l'immaginazione del lettore proiettando
sequenze e sensazioni proprio in quel teatro di posa situato tra la
memoria e il cuore.
Lì si vedrà la pioggia venire giù in una giornata di sole,
esattamente come guardano al futuro e vedono la vita tutti i
sopravvissuti e i reduci e gli scampati alle tragedie che l'hanno
sconvolta: le vittime vivranno, come sosteneva Cicerone, nella
memoria degli amici e degli amati.
©2021 Testo e immagine di Claudio Montini
Nessun commento:
Posta un commento