martedì 21 luglio 2020

Per comandare bisogna saper fare

La lezione sbagliata dei cattivi maestri
di Claudio Montini

Si resta senza parole di fronte a certe affermazioni gratuite, forse sfuggite di bocca senza avere connesso il cervello. Il delirio di onnipotenza e di onniscienza che colpisce e ghermisce le anime di coloro che si trovano a gestire una briciola di potere, con soldi altrui e avendo cura di mettere bene al sicuro quelli che si ricevono a vario titolo, riesce a fare dimenticare il rispetto e l'amore che si deve al prossimo e alla sua fatica di vivere? Credevo che certi atteggiamenti appartenessero soltanto alle barzellette e alle riviste satiriche dell'ultimo ventennio del secolo scorso: purtroppo, devo constatare che l'educazione contemporanea ha fallito miseramente, abolendo gli strumenti coercitivi e fisici di repressione del comportamento scorretto, scurrile, incivile e volgare. Il ferro si forgia col martello e con l'incudine, non con le belle parole; i divieti non vanno annunciati e prontamente disattesi, ma messi in pratica e provati sulla propria pelle; quando servono due sonori schiaffoni vanno elargiti con energia ma senza cattiveria: basta il primo, perchè si impari ad annusarne l'arrivo fin dal moto del sopracciglio e dallo spostamento d'aria. A noi, quelli della mia generazione, quelli nati prima della rivoluzione culturale e sessuale che erroneamente facciamo partire dal 1968 dell'era cristiana, ma in Italia è arrivata con un decennio abbondante di ritardo, dopo la prima scaldata di pannolino, era più che sufficiente una particolare inflessione della voce o uno sguardo obliquo e tagliente per capire di averla fatta fuori dal vaso o per intuire fino a che punto si poteva tirare la corda. Col tempo, abbiamo imparato a farci furbi e a evitare le occasioni prossime di peccato, ovvero l'arte di dissimulare e depistare, riuscendo persino ad accettare le regole ma anche a ballarci dentro e, perchè no?, pure fuori. Ma costoro che sono classe dirigente, adesso, cui è stato concesso quasi tutto purchè stessero zitti o evitato tutto purchè rimanessero belli, lindi e impuniti per essere mostrati in pubblico come capolavori d'arte contemporanea e campioni dell'avvenire, blanditi con reprimende verbali e omaggi alla scaltrezza e allo sviluppo precoce, hanno imparato per bene a raggirare il prossimo e a campare sulla pelle dei poveracci demonizzando chiunque si mettesse sulla loro strada, sebbene animato dalle migliori intenzioni tra cui quella di fare loro aprire gli occhi sulle loro cattive abitudini. Si riconoscono facilmente: si muovono in branco ma questo gli serve soltanto per avere una accozzaglia di tifosi vocianti che diano un senso alla loro presenza; parlano all'infinito e al futuro e al cielo senza guardare nessuno negli occhi e gridano, non per farsi sentire, ma per coprire le domande semplici e per ciò insidiose oltre a impedire che si possa vedere dentro la pochezza del loro spirito; promettono, promettono, promettono pur sapendo che non saranno mai in grado di mantenere perchè ignorano tanto lo stato reale delle cose quanto il funzionamento delle stesse. Infatti non li troverete mai dove c'è da studiare, da sudare, da imparare e da mettere in pratica spendendo fatica e pazienza e tacendo dei calci nel sedere e degli scappellotti presi da chi ha più esperienza e si ostina a insegnarti come si fa. Infatti parlano, spesso e volentieri, di una cosa che non conoscono: il lavoro e la vita di tutti i giorni che Dio, o chi per lui, manda in terra.

©2020 testo di Claudio Montini
©2019 immagine di Orazio Nullo "Living Italy"

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