venerdì 21 novembre 2025

A chi verrà dopo di me... Notturno, seconda stagione: puntata n. 24

Linee guida per un viaggio ignoto
di Claudio Montini


Fai come credi, fai ciò che è meglio per te: al prossimo tuo non importa altro che vivere un giorno in più di tutti gli altri suoi simili, te compreso.
Anzi, pur di riuscirci, non esiterebbe a sacrificarti e a lasciarti indietro senza rallentare per aspettarti e, meno che mai, a tornare a riprenderti.
Credi all'amore, se vuoi, tutte le volte che ti andrà a genio di sognare ma non ti illudere che possa durare: certi incendi sono fiammelle di candela o fuochi fatui, altri invece divampano come falò di paglia e sterpaglie utili soltanto a disinfettare la boscaglia e le colonie infestanti di erbacce e insetti.
Una manciata di faville disperse nel fumo e ceneri carbonizzate e maleodoranti, se piove.
L'acqua del mare è salata come le lacrime spese a vuoto, senza scopo e senza risultato: non lenisce il dolore, non pulisce le ferite, non restituisce il tempo perduto.
Del resto, nemmeno alla pioggia riesce tanto e lo sa benissimo e si guarda bene dal provarci a farlo: cade dalle nuvole senza bersaglio, asciutto o bagnato che sia.
Allora, evita i calci nei denti o nel sedere, se ci riesci: sebbene lascino più segni dentro che fuori, non ti salveranno dagli schiaffi morali, dall'ironia cattiva e gratuita, da tutte le beffe e gli scherzi del destino che se ne infischia dei meriti e delle circostanze e della giustizia.
La vita non è una corsa ad ostacoli né una gara a chi la consuma più in fretta: sarà sufficiente arrivare puntuali, a tempo debito, nel momento giusto per saltare sopra un benedetto o maledetto treno che, tuttavia, passa una e una sola volta soltanto così come, al contrario, si dovranno avere occhi e orecchi bene aperti per saltare giù dal medesimo convoglio prima che deragli o finisca la sua corsa sul binario morto.
Certo, ci vuole coraggio per fare tutte queste cose ma anche spalle larghe più di un sorriso e scarpe dalle suole buone e dure, da battere a terra coi piedi dentro affinché non resti loro attaccata nemmeno la polvere di un posto che non ti ama e non ti vuole.
Ti diranno che la testa serve soltanto a portare il cappello: annuisci, ringrazia e poi fa come ti pare dal momento che, chi non ha testa, è bene che abbia gambe se vuole cavarsi d'impaccio.
In ogni caso, tanto per i vincitori che per i vinti, tranne che per i morti, domani è un altro giorno e si vedrà quale o quante croci porterà.
Io, intanto e comunque...


Andrò via così come sono arrivato
a un metro dal traguardo
oppure con il solito ritardo
cogliendo l'ennesimo vano risultato.

Non disturbarti a versare lacrime
se ti sveglierai senza me accanto:
chissà da quanto aspettavi il momento
di spezzare vincoli e catene anonime.

Lascerò fare al tempo e al destino,
un oste scaltro e un venditore di cavalli,
proprio due galantuomini retti e belli,
purché accettino il dileggio del declino.

Sghignazzerò sotto i baffi che non ho
a bocca chiusa senza alcun ritegno
di voi nel mio vestito di zinco e legno
perché offender Dio più oltre non potrò.

Non temo alcuna destinazione ignota:
ho fatto poco più di ciò che dovevo,
ho improvvisato quando non sapevo,
ho scommesso sull'ipotesi più remota.

A mia discolpa e difesa porrò sulla bilancia
qualcosa di bello fatto per gli altri,
i sogni appesi a emozionanti incontri
insieme al resto che non è noia ma mancia.

©2025 Testi di Claudio Montini
©2015 Immagine di Augusta Belloni




 

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