di Claudio Montini
La somma di due solitudini non genera quasi mai una coppia fissa di individui: li aiuta, se mai, a superare temporaneamente sofferenze e disagi esistenziali, regalando loro effimeri stati di euforia.
Tanto è vero che, se non accade, l'universo non se ne accorge nemmeno e prosegue lungo la rotta prestabilita, la sua entropia rimane intatta e in equilibrio con la materia oscura e tutte le probabilità, indeterminate o indeterminabili, ad esse associate.
Al contrario, quando un simile improbabile evento si manifesta, si concretizza e si consolida nel tempo anche infinitamente piccolo, se rapportato all'eternità, scocca una scintilla che si scaglia come un lampo che vibra increspando il tessuto dello spazio-tempo, certamente in misura assai minore rispetto alle onde gravitazionali, la quale viene rilevata e avvertita soltanto dai soggetti protagonisti e da pochissimi altri individui peculiarmente ipersensibili.
Questo fenomeno, per comodità di linguaggio, usiamo chiamarlo amore e derubricarlo o definirlo o postularlo con una notevole mole di altre espressioni che mascherano la totale ignoranza, congenita per altro, riguardo alla sua vera essenza e natura.
©2025 Testo di Claudio Montini
©2015 Immagine di Augusta Belloni condivisa su Facebook
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