PROVACI ANCORA, CLAU!!
di Claudio Montini
Sono pieno di verbi all'infinito, molti dei quali non si possono riferire.
Ho un cesto sulle spalle pieno di cantonate, strade sbagliate, facce dimenticate e persone ingrate.
Non ho fame, non ho sete, non ho neppure forza per contestare qualsiasi cosa mi circondi, mi attraversi, mi sommerga e mi soffochi.
Prima o poi, mi siederò sopra un paracarro di granito malamente sbozzato, scolorito, ricoperto di edera e muschio come quello che c'era, chissà poi perchè?, sdraiato sul fondo del cortile dove mi hanno tirato su bimbo, ragazzo, uomo mio malgrado.
Io stavo bene, anzi benissimo, da solo: una matita, un quaderno e una radio per sentire la musica popolare alla luce del giorno per lasciarlo passare inventando una nuova storia da sognare, per andare a dormire insieme con la porta ben chiusa, per tenere le ombre della notte alla larga dal nido.
Invece la strada, la rotta, il percorso andavano altrove in mezzo alle case e alla gente mentre la meta cambiava e mutava e spariva e si affacciava come un miraggio, un'ombra, un riflesso mai lontano e mai vicino: dunque la corsa non finiva al traguardo, se non di rado, e il premio fiaccava i miei denti, scorticava il palato, bruciava nello stomaco tanto che era meglio dimenticare, tralasciare, cancellare.
Magari con una battuta spiritosa, ironica, il più originale possibile per ridere delle disgrazie e farle più digeribili.
In questo, almeno in questo, posso riconoscermi come artista?
Migliorerò, sicuramente, ma quanto a guarire sarà ben difficile...
Che cosa ho, questa volta?
Nulla, come sempre, sono solo un più sciocco (e più stanco) del solito....
© 2021 testo di Claudio Montini
© 2016 foto di Claudio Montini
© 2021 testo di Claudio Montini
© 2016 foto di Claudio Montini
Nessun commento:
Posta un commento