di Claudio Montini
Generalmente, amo stare alla larga dalla mischia: avrei solo da perdere, dunque non ci entro affatto.
Mi sforzo di intendere le ragioni delle parti in conflitto, ma non le sposo affatto: certi matrimoni non si hanno da fare, chiedono anche il sangue, oltre a imporre alla testa di portare soltanto il cappello o gli occhiali sul naso.
La mia indole pacifica emerge sempre, prende il sopravvento e cerca affannosamente un equilibrio, una quiete, un benessere che non troverà mai in questo universo figlio del caso e della confusione, dominato e tiranneggiato e ossessionato dal tempo.
Sono un artista dei momenti inopportuni, delle strade sbagliate, delle pie illusioni, delle carriere mancate: conosco assai bene la materia di cui parlo e, peggio ancora, scrivo.
Mi sono adattato quando avrei dovuto ribellarmi; sono rimasto quando avrei dovuto andarmene senza voltarmi; ho tenuto la bocca chiusa quando avrei dovuto parlare, urlare addirittura; ho esitato quando avrei potuto rischiare; ho aspettato quando avrei dovuto passare all'azione per paura di chiedere troppo.
Perchè ho bisogno di pace, tranquillità e di silenzio: no botti, no urla, no parole espulse dalla bocca senza che il cervello sia stato preventivamente inserito e avviato.
Nemmeno risate o sospiri o motivetti fischiettati con le mani in tasca; neppure colpi di tosse o starnuti.
Ho voglia di silenzio: ammetto solo i rumori di fondo della natura, il vento che agita le chiome degli alberi, il ruscello che saltella e si ingrossa fino al mare, la risacca di questo che non smette di lavare le spiagge e gli scogli.
Grilli e cicale, gatti in amore e cani da guardia all'erta, coi nervi tesi tanto da abbaiare ad ogni ombra, vadano a farlo altrove insieme alle ruote e ai motori che non hanno altro da fare se non sfrecciare sotto le mie finestre, diretti chissà dove col demone del ritardo a mordergli le natiche.
Voglio le strade vuote, le saracinesche abbassate, le insegne spente e masse di decerebrati bivaccanti e scioperati rinchiusi nei serragli, negli stabulari, nelle loro stalle a considerare quanto grande sia la loro fortuna di avere chi riempie, giorno per giorno, greppia e abbeveratoio.
Ne ho piene le tasche di loro e dei loro emuli e delle loro infantili giustificazioni.
Voglio silenzio e riflessione!
Davvero è così difficile da capire?
Ne ho voglia come a vent'anni si ha voglia di sesso e di vino e di pane e salame e patatine fritte.
©2021 Testo di Claudio Montini
©2017 Immagine di Orazio Nullo "Bonfire burns through the night"
©2017 Immagine di Orazio Nullo "Bonfire burns through the night"
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