mercoledì 10 marzo 2021

Notturno - Episodio 19: Se Dio è dappertutto, il Papa ci va senza paura

Ci rimetteremo in marcia

di Claudio Montini

Non sono i sani ad aver bisogno del medico, ma i malati. 
Questi ultimi, in quanto tali, non si aspettano tanto un miracolo quanto una parola di conforto, anche una vicinanza silenziosa o una stretta di mano o una carezza su una spalla da cui hanno spostato la croce che stanno trascinando, per riposarsi solo un momento, per non farsi vedere stravolti e curvi e domi, per guardare negli occhi l'altro venuto disarmato da lontano a fare qualche passo nei tuoi mocassini nei tuoi panni. 
Non c'è niente da capire: era già tutto scritto, da duemila anni, e lo aveva dimostrato quel giovane maestro che aveva invitato a scagliare la prima pietra colui che fosse senza peccato.
Lo ha ripetuto parlando da una montagna e ha mandato il suo successore a dirlo al mondo che si credeva civilizzato; di là, dal confine del mondo, costui è tornato all'origine, alla radice, alla fonte, al punto di partenza di questo rapporto ultra millenario sfidando la paura della morte e della guerra.
Se ancora vi state domandando il motivo per cui abbia voluto chiudere questo cerchio, allora toglietevi quella pietra che c'è in mezzo al vostro petto e, insieme alla ghiaia che c'è nella vostra testa, usatela come zavorra da legarvi al collo per gettarvi nel pozzo dell'oblio.
Due millenni di elucubrazioni e sofismi, abusi di libero arbitrio e deliri di onnipotenza, egoismo e ingordigia hanno reso sorde le orecchie del mondo: c'è voluto un uomo vestito di bianco per dimostrare che il Creatore del cielo e della terra ci sta ancora parlando, indipendentemente dal nostro inutile cicaleccio che ci ostiniamo a spacciare per libertà di opinione e di espressione, dalle smancerie melliflue e subdole che mettiamo in atto per catturare un effimero applauso, dal baccano mortifero dei cannoni o dei missili o dei proiettili che ingrassano mani e tasche sempre più lorde di sangue innocente.
Dio, o qualunque altro nome gli vogliate attribuire, parla tutti i giorni come parlò ad Abramo di Ur in Mesopotamia coi fatti e coi gesti; ci ripete che il copione è già scritto e va letto e riletto, non dato per scontato come una poesia imparata contro voglia a memoria: poi, va vissuto amando sé stessi e gli altri per quel che si è lasciando l'errore altrui là dove si trova.
La via d'uscita, la soluzione, la verità si presenterà da sola mentre siamo seduti in riva la fiume ad aspettare il transito del cadavere del nostro nemico: addirittura potrebbe essere l'essere vecchio e ricco di pessime abitudini che è in noi.
Allora, ci alzeremo e ci rimetteremo in marcia verso la Terra Promessa secondo virtù, conoscenza e fratellanza.

©2021 Testo di Claudio Montini
©2017 Immagine di Orazio Nullo "Bonfire burns through the night" - Atelier Des Pixels collection

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