Claudio MontiniLa maison de Anne et Daniel
ovvero la casa vicino al cielo
GLI ATOMI micro romanzi per chi va di fretta
Volume 7 (2019)
StreetLib.com / Independently Published (amazon)
ISBN 9788835325260 e-book (epub2/mobi) Street.lib.com/amazon.com (ASIN B07ZQXBMBM)
ISBN 9781710063271 cartaceo (paperback) Independently Published (amazon ASIN 1710063270)
Dove accade che il cielo tocchi la terra, se non sulla cima di un
monte? Se, poi, su quella cima si trova anche un santuario dedicato
alla Madonna delle Nevi, ecco che quello è il posto ideale dove
parlare con Colui che lassù risiede: perchè non costruirvi una
dimora, una baita autosufficiente, dove attendere l'ora in cui si
dovrà restituirgli la vita? Perché non inaugurarla con una bella
gita con gli amici di una vita e farla benedire dal parroco del paese
che, per combinazione, è colui che conosce meglio di tutti gli altri
la storia di ciascuno di loro?
Questi erano gli interrogativi che la fantasia mi aveva messo in
mano, insieme ai nomi dei personaggi e poco altro, sfidandomi a
creare un degno preambolo a uno dei miei primi cimenti di scrittura
creativa per parlare di amicizia maschile, avendo per scenario uno
scenario incontaminato dal turismo di massa quale è il Lac Miserin
sopra Champorcher in Valle d'Aosta.
Ad oltre duemila seicento metri può succedere di tutto, con il
ghiaccio e l'ultima neve d'inverno (o la prima e magari unica di
primavera); io sono andato dietro ai protagonisti, ai loro sogni e ai
loro dolori e ai loro ricordi ben celati o poco condivisi come si usa
tra gente di montagna abituata all'essenziale per praticità e per
pudore, non per alterigia o egoismo o malinteso orgoglio: ho raccolto
le parole di Bruno, Victor, padre Barthelemy, Roger, Maurice tramite
l'io narrante appassionato di montagna e di letteratura. Egli si imbatterà nella storia di Daniele, deceduto in un incidente
aereo e di Anna, sua madre e moglie di Bruno, morta per il dispiacere
subito dopo, e di Bruno che diventerà l'Uomo Montagna di
Champorcher, in fuga dal dolore ma deciso a chiederne conto a Dio
stesso, lassù dove si potrebbe addirittura sentirlo tossire. Di tutti gli appunti e di un manoscritto di Daniele regalatogli da
Bruno, ne farà un volume grazie a un amico, piccolo editore e
tipografo, affinchè la memoria di quel gruppo di persone e di quei
giorni non potesse morire mai, come sosteneva Cicerone per il quale
chi vive nella memoria degli amici vive in eterno.
[…]
Io sono solo un
discreto manipolatore di idee, concetti e parole; sono un artigiano
che raccoglie storie e pensieri altrui e li assembla, li cuce, li
plasma in una nuova forma che, per prima cosa, deve piacere a me fino
al punto di diventare il mio rifugio invisibile da un mondo che mi
piace sempre meno...»
«Sei
un uomo fortunato! Ma non capisci? Io me lo sono dovuto costruire
vicino al cielo e a te basta immaginarlo, basta una matita o una
penna e un pezzo di carta per volarci dentro. Il mio si perderà col
tempo e tornerà ad essere polvere, a dirmi bene, in una generazione:
le tue parole, scritte, saranno sempre pronte ad entrare nelle anime
sensibili e a proiettare nelle menti immagini, colori, emozioni anche
se non ci sarai più. Il tempo, dal passato remoto all'infinito
futuro, non è degli ingegneri ma dei poeti e dei narratori: la loro
voce, la vostra voce, la tua voce è la linfa vitale della memoria e
lei è il solo giudice implacabile che costringe le coscienze degli
uomini a fare ciascuna il proprio dovere, a rispondere delle promesse
mancate o tradite, a non sottrarsi al proprio destino.» Rispose
Bruno, l'Uomo Montagna. […]
©2021 Testo di Claudio Montini
©2019 Immagine di Orazio Nullo