Epitaffio per quando sarà il mio turno
di Claudio Montini
una mano non stretta,
una voce cui non ho dato retta.
Ecco, loro peseranno tutto:
quel poco che ho costruito
con il troppo che ho distrutto,
quando avrò finito
di offender Dio
sbagliando a modo mio.
Niente lacrime né singhiozzi
per chi cerca lune nuove nei pozzi,
invece di cavalcare bolidi e razzi.
Ho intrecciato nuvole e fili d'erba,
ho lasciato in pace la frutta acerba,
ho fatto sempre la cosa meno furba.
Mi rammarico poco ma non mi pento
d'aver soffocato ogni dolore o lamento
in una risata o una poesia a tradimento.
©2025 Testo di Claudio Montini
©2015 Immagine di Augusta Belloni condivisa su Facebook
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