sabato 31 ottobre 2020

Ho un posto in cui tornare senza bisogno di partire

 Claudio Montini

AI NOSTRI PAESI CE NE
SON DELLE PIÙ BELLE

StreetLib Selfpublishing - 2018 -

elettronico ISBN 9788829576616 (ASIN B07LFRLRTL)
cartaceo ISBN 9788829579266

I luoghi dove si cresce e si matura, villaggi o città che siano, prendono dimora nell'anima e vivono nella nostra memoria nutrendosi dei nostri sogni e generando storie che nessuno potrà mai smentire. Esse riempiranno i giorni vuoti e quelli tristi, ci faranno evadere dalla malinconia perché solo ai nostri paesi ce ne sono, davvero, delle più belle da raccontare. Avere un posto in cui tornare, oppure uno da cui partire senza la certezza di rivederlo e, in fondo, nemmeno il rimpianto vuol dire essere ancora vivi: così sosteneva Cesare Pavese in un passaggio de La luna e i falò. Sairano non è un paese come gli altri, anzi, è smemorato come tutti gli altri; ma li batte e sta in vantaggio su di loro perchè insegna a condividere e ricordare la gioia delle piccole cose, delle abitudini, della gente che si guarda in faccia, che si rinfaccia le peggio cose ma che, quando c'è una lacrima da asciugare o un dispiacere da consolare o un morto da accompagnare e far vivere nel ricordo di tutti, non è secondo a nessuno. Sairano è un posto da cui si smania di partire per far fortuna e si spera di tornare vincitori, ma anche un posto dove si torna volentieri, foss'anche solo con la memoria, giusto per riassaporare le cose buone di una volta. Sairano è una frazione del comune di Zinasco in provincia di Pavia ma, leggendo questi dodici racconti, vi apparirà come una categoria dell'anima e un angolo nella memoria di chi li ha scritti: un bel posto dove rifugiarsi, di tanto in tanto, per ritrovare energia e armonia.

© 2020 Testo di Claudio Montini
© 2018 Immagini e grafica di copertina di Orazio Nullo


giovedì 29 ottobre 2020

Notturno: Episodio 14 - Il rapporto umano

Rapido, intenso e ruvido

di Claudio Montini

Rapido, intenso ma ruvido quanto basti a non apparire finto, calcolato o premeditato: tale dovrebbe essere ogni rapporto tra esseri umani. 
Nulla è più durevole di un sentimento provvisorio, tanto è capace di rinfocolarsi, di autoalimentarsi, di innescarsi nei momenti in cui cedono le forze e le certezze e le difese. 
Così le tasche sono piene di sentenze inutili o tardive. 
Così le orecchie sono piene di promesse al vento che facce di cemento e ghiaia hanno spacciato per lampanti verità. 
Così gli occhi sono torbidi per i fumi dei bracieri in cui ardono vanità e velleità. 
Rapido, intenso ma ruvido quanto basti a non apparire finto, calcolato o premeditato: tale dovrebbe essere ogni rapporto tra esseri umani. 
Un battito di ciglia, un giro di lancette (qualora ancora ce ne fossero), un attimo fuggente e un particolare insignificante muteranno lo scenario e le relative conseguenze. 
Se un bel tacer non fu mai scritto, allora, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire anche quando diffida della verità di colui che, mai, dubbi non ha. 
Rapido, intenso ma ruvido quanto basti a non apparire finto, calcolato o premeditato: tale dovrebbe essere ogni rapporto tra esseri umani. 
Ho un sacchetto di parole, in fondo si usano sempre le solite, nascosto tra le cianfrusaglie che custodisco nella valigia dei sogni, sotto al letto che accoglie le ossa e la polpa. 
In un fazzoletto di cent'anni fa, ho raccolto le lacrime segrete che il dolore, inflitto gratuitamente da chi ha confuso incoscienza con pietà e dovere con affetto, ha provocato e promosso e ignorato senza pentirsene affatto. 
Rapido, intenso ma ruvido quanto basti a non apparire finto, calcolato o premeditato: tale dovrebbe essere ogni rapporto tra esseri umani. 
Il mare non accetta più bottiglie di naufraghi: ha già troppa plastica ed altri rifiuti da digerire. 
La montagna aspetta che il cielo caschi o torni a farsi sentire.
La terra, pazientemente, aspetta di ridurre in polvere le ossa di chi la manipola, la sfrutta, la calpesta e la maltratta. 
Siamo ospiti occasionali e casuali, senza meriti né diritti, con la sola prerogativa di illuderci circa la nostra specialità.
Siamo destinati ad estinguerci? 
Sì, come tutto l'universo. 
Rapido, intenso ma ruvido quanto basti a non apparire finto, calcolato o premeditato: tale dovrebbe essere ogni rapporto tra esseri umani.

©2020 Testo di Claudio Montini
©2017 Immagine di Orazio Nullo "Bonfire burns through the night" Atelier Des Pixels Collection

Le puntate precedenti sono in inda a partire da Gennaio 2020, almeno una al mese: navigate a vostro piacimento nel blog... e buona lettura!

domenica 25 ottobre 2020

Radio Patela Magazine presenta...


 Claudio Montini & La Jena Sabauda

PACIUGHI IN CUCINA 

(2016) StreetLib

ISBN 9786050442021 elettronico (epub/mobi)
ISBN 9788822899873 cartaceo

di Jena Sabauda

Mio caro lettore, qui non troverai immagini dei piatti ma suggerimenti per realizzare pietanze diverse dalla solita routine, come se stessi chiacchierando con me o ti avessi dato un ricettario della nonna, di quelli che erano scritti con la matita e tra le pagine magari trattenevano qualche macchia o polvere di farina, oltre a ritagli di giornale con una ricetta particolare ma che, in ogni caso, aveva già subito delle modifiche ancora prima di arrivare alla pentola perchè mancava qualcosa in dispensa. Non è un manuale e non è un'enciclopedia: è una raccolta di ricette, è un passatempo che finirà per fare bene alla pancia, alla testa e anche al cuore....a tutta la vita, insomma! Buona lettura e buon appetito da La Jena Sabauda.

©2016 Testo di Claudio Montini (ai tasti) e Jena Sabauda (ai fornelli)
©2016 Immagine di Orazio Nullo

sabato 24 ottobre 2020

Dimagrire col sorriso sulle labbra


Claudio Montini

SALITE UNO ALLA VOLTA!
Bilancia in rivolta, Gemelli a dieta... Pesci?...in barile!

2017  Indipendently published 

ISBN 9781537797625 cartaceo

Perdere peso senza sforzo grazie ai preziosi consigli della dottoressa Maria Chiara Villa, biologa specialista di Scienza della Nutrizione: è una cronaca semiseria di una dieta annunciata, non più rinviabile. La vera rivoluzione non è nel piatto e in cosa e quanto ci metti ma è, prima di tutto dentro sé stessi: ritornare a volersi bene, ad amarsi al punto di volersi vedere più belli e darsi una regolata con pochi e semplici accorgimenti, bandendo gli eccessi e le cattive abitudini. La strada da percorrere è lunga e necessita di una buona dose di pazienza, ma i risultati arrivano senza penare troppo. 

©2017-2020 Testo di Claudio Montini
© 2017 Immagine di Orazio Nullo

venerdì 23 ottobre 2020

La mia scelta: vivere!

Lavatevi spesso le mani, indossate sempre la mascherina a coprire naso e bocca (è più facile che con le mutande, ammesso e non concesso che le adoperiate per proteggere le vostre vergogne) e mantenete le distanze di sicurezza... Altrimenti arriva questo cattivone e vi sistema per le feste, magari sdraiandovi in eterno. A voi la scelta: io preferisco vivere. 


©2020 testo di Claudio Montini
©2020 Immagine "Nature revenge" di Orazio Nullo

mercoledì 21 ottobre 2020

Noi che amiamo il basket e la vita...

...saremo più forti del Covid!

di Pietro Zanaletti e Claudio Montini

Dove sono i ragazzi? Torneranno, torneranno: è scritto che sia così. Riempiranno l'aria e l'area di braccia tese e gambe flesse che disegnano parabole destinate ad un anello, sospeso come il giudizio sullo sfondamento e la stoppata o il blocco da cui tirare la più innocua delle bombe, ma la più pesante e bruciante. Torneranno più forti della nostra nostalgia per i sudori giovanili, lo stridore delle suole di gomma e il martello regolare della palla prima che spicchi il volo per la gloria o per un grido che muore in gola. Torneranno con le loro magliette o le loro canottiere di tutti i colori, una mano contro l'altra o un trio contro l'altro o uno contro uno, per vincere dal campo anche con i tiri liberi: e noi vinceremo insieme a loro.

Foto di Pietro Zanaletti (©2020 Pizeta); testo di Claudio Montini (©2020)

martedì 20 ottobre 2020

La vendetta è il confine tra amore e morte


 Claudio Montini

IL DESTINO E' UN'AMANTE SENZA PIETA'

2016  StreetLib.com

ISBN 9788892589087  elettronico 
ISBN 9788827595983  cartaceo

Una storia di amore e morte orchestrata dal Destino, il quale fa leva sulla coscienza e sulla memoria dei personaggi per portarli là dove è già scritto che essi debbano andare, sebbene ciascuno di loro sia convinto di poter modificare a proprio piacimento il corso delle cose, illuso di possedere una superiore abilità rispetto ai comuni mortali che si abbandonano alle piroette della dea bendata. Alla fine del ventesimo secolo, presso la Stazione Centrale di Milano viene rinvenuto il cadavere di un uomo in uno scompartimento di una carrozza del treno proveniente da Trieste e diretto a Torino: è una esecuzione, non un suicidio; non si tratta di una vittima qualsiasi, ma di uno scrittore di Pavia dalla popolarità in crescita in Italia e in Europa occidentale in procinto di debuttare nel mercato editoriale dell'Europa orientale, dopo aver promosso l'edizione nelle principali lingue slave della sua opera d'esordio durante una sontuosa presentazione presso un grande albergo di Gorizia, sede della casa editrice artefice di tutta l'operazione che lo ha messo sotto contratto esclusivo per celebrare la imminente quotazione in borsa del gruppo finanziario di cui fa parte. Una donna apparentemente risoluta e cinica, eliminata la concorrenza ricorrendo a seduzione e piombo, ha messo in piedi una colossale lavatrice per capitali di provenienza malavitosa a prezzi di saldo, stipulando anche patti di non belligeranza o reciproca tolleranza con il resto del mondo del malaffare. Ma qualcosa nella mente della donna si rompe aprendo una breccia nel forziere in cui aveva relegato la coscienza, insieme al rancore e altre paure: il Destino, amante senza pietà che vuole tirare le somme senza più aspettare, rimette sulla sua strada lo scrittore pavese, già stato una sua infatuazione giovanile, la cui decisione di troncare la loro breve relazione era stata la causa, a detta della donna, di molte scelte sbagliate tra cui quella di sposare un sedicente possidente balcanico. 
La vendetta rivelerà un gusto assai sgradevole, oltre che imprevedibile. Basterà una domanda innocente, che ne è stato dell'unico che hai amato?, durante un'improbabile tentativo di riconciliazione religiosa, una confessione davanti a un prete goriziano, a scatenare la follia latente e a dare il via a un piano scellerato per una uscita di scena eclatante, senza giudizio e senza appello. Alla fine nulla sarà come prima nè come è sempre sembrato, ma tutti i superstiti si rassegneranno al fluire del destino lasciando perdere l'anelito al pareggio dei piatti della bilancia della giustizia, accontentandosi di quello al quieto vivere per i giorni che restano. Il destino è un'amante senza pietà perchè svela i suoi segreti e le sue carte quando si è già compiuto.

©2016 - 2020 Testo di Claudio Montini
©2016 Immagine di Orazio Nullo

mercoledì 14 ottobre 2020

Letti & Piaciuti: I PROBLEMI DELLA SIGNORA PICH di Gianna Baltaro - 2003 - Ed. Angolo Manzoni

Gianna Baltaro 

I PROBLEMI DELLA SIGNORA PICH
Edizioni Angolo Manzoni
2003


di Claudio Montini

L'invidia e il rancore sono la miscela esplosiva che, con il denaro come innesco, spinge i pistoni degli ingranaggi con cui si muove il teatrino delle marionette umane. Passano le mode, cambiano i tempi, accelerando e rallentando ma mai ribaltandosi e rivoluzionandosi, eppure gli ingredienti e le strategie sono sempre gli stessi: lo sa bene Gianna Baltaro che, raccogliendo I PROBLEMI DELLA SIGNORA PICH nella Quattordicesima indagine del commissario Martini (Edizioni Angolo Manzoni, 2003), li mette in scena in una Torino del secolo scorso, anni '30 o giù di lì, affatto fascista e ancora molto umbertina, in cui la cortesia e la buona creanza non avevano ancora ceduto alla diffidenza e all'arroganza della trasgressione ad ogni costo. 
A sconvolgere l'ordine costituito del quadro sociale dell'ex capitale del Regno con un piede (o forse tutti e due) nel passato e lo sguardo dritto ma cauto sul futuro, ci pensano due luttuose fatalità che si concretizzano nell'omicidio dell'amministratore della Fondazione Speranza e nell'incidente stradale che pone fine all'esistenza terrena della sua presidentessa, la signora Elisabetta Pich. Il fatto che si verifichino in un breve volgere di giorni l'uno dall'altro potrebbe essere una macabra coincidenza; se nonché l'autopsia sulla sfortunata automobilista rivela la presenza di sostanze tali da alterare la concentrazione alla guida, sostanze di cui la defunta non ha mai fatto uso. Dunque gli omicidi su cui indagare sono due e, il ritrovamento di un appunto della vittima sul luogo del primo delitto, fa sì cheemerga la correlazione tra i due eventi e faccia convergere le attenzioni della polizia sulla cerchia familiare della signora Pich e pure chiami in causa colui che, tessendo una paziente tela di ragno, farà cascare il colpevole in trappola senza colpo ferire, mandandone all'aria tutto il castello di azioni premeditato lungo tutta una vita. Il fine indagatore dei meandri maligni dell'animo umano in questione risponde al nome di Andrea Martini; ex commissario di polizia a capo della Squadra Mobile di Torino che, all'apice del successo e della carriera, eredita da un prozio un bel podere avviato a vigna nelle Langhe vicino a Diano d'Alba (Cn) e si reinventa, si direbbe oggi, gentiluomo di campagna e imprenditore vitivinicolo, grazie anche alle cure degli operai che da prima di lui attendevano alla vigna e alla cantina permettendogli lunghi soggiorni sotto la Mole Antonelliana dove per tutti è ancora il commissario Martini. Tanta è la stima di cui ancora gode per l'ottimo lavoro svolto come tutore dell'ordine e investigatore che l'attuale capo della Mobile è autorizzato, non solo in questo caso, ad avvalersi della collaborazione e della consulenza del predecessore dal Procuratore del Re operando con le stesse prerogative di un funzionario di polizia in servizio attivo, dato l'innato acume investigativo, la conoscenza relativa a ogni fascia sociale della città, una buona dose di empatia e un pizzico di fortuna (che non guasta mai, in ogni ambito di attività umana). 
Seguendo una intuizione flebile come un filo di fumo (e leggendo I problemi della signora Pich ne converrete anche voi), agendo in perfetta sincronia con il con il commissario Ferrando (titolare dell'inchiesta) non come Poirot e Hastings ma come Ellery Queen e il padre, cioè su un piano paritetico e distinto, l'ex commissario svelerà il nido di serpi che la defunta ereditiera Elisabetta Pich allevava in seno e di cui non è riuscita a liberarsi perchè vittima, a sua volta, della vendetta di uno scheletro ben conservato nei suoi armadi tra i ricordi di gioventù. 
Gianna Baltaro è magistrale nel confezionare questo delizioso e sottile e affascinante gioco di ruolo, un congegno che non ha nulla da invidiare ai rompicapi di mrs. Christie o monsieur Simenon o di sir Conan Doyle perchè lo realizza con una sapienza teatrale e una dettatura dei tempi scenici tali per cui sembra di ascoltare un radio dramma e addirittura di vederlo prendere corpo davanti ai nostri occhi, mentre si scorrono le righe di una prosa eccellente e mai banale o scontata o retrodatata per meglio aderire alla temperie culturale del tempo in cui si svolge l'azione. Ha un ritmo radiofonico, una chiarezza e una sintesi di modulazione che non intaccano l'efficacia immaginifica e logica della trama che si svolge secondo una progressione che avvolge e affascina tanto che risulta quasi doloroso staccarsi dalle pagine, sebbene la narrazione non sia scandita da capitoli ma spazi tipografici tipo una riga vuota che sottolinea il passaggio ad un altro quadro, un'altra scena, un'altra rimozione di un ulteriore velo che nasconda qualcuno de I problemi della signora Pich
La Torino e l'umanità che Baltaro ci consegna non ci sono più, come lei che è mancata nel 2009 dopo una lunga carriera come giornalista di cronaca nera (prima donna ad occuparsi del settore per la Gazzetta del Popolo) ed come collaboratrice di altre testate nazionali nonché promotrice di eventi culturali e letterari; tuttavia non c'è alcuna nostalgia del passato e la descrizione è limitata alle piccole cose di pessimo gusto (per dirla con Guido Gozzano) che però, vista l'attuale tendenza alla cialtroneria, sottolineano la nostra attuale povertà intellettuale e sentimentale dove per eccitare gli animi si deve ricorrere, anche in letteratura, troppo spesso alla scabrosità iperbolica e pecoreccia perdendo di vista la bellezza del mestiere di raccontare la realtà con semplicità e senza stigmi. Come si usava e si insegnava, un tempo ai giornalisti che si consumavano le suole in cerca di notizie, a dettare gli articoli al telefono: bisognava essere chiari, sintetici, precisi anche con la punteggiatura i modo tale che il collega, dall'altro capo del filo, trascrivesse correttamente ed esattamente l'articolo già pensato, riletto e composto ovvero pronto per la tipografia. 
Altro che copia e incolla: Gianna Baltaro e I problemi della signora Pich, a mio modesto parere, sono uno splendido manuale da studiare e imitare per tutti coloro, me compreso, che intendono raccontare tanto la realtà che li circonda quanto inventarsi un teatrino in cui far muovere le proprie marionette, i propri demoni o i propri sogni.

©2020 Testo e foto di Claudio Montini


martedì 13 ottobre 2020

Un motel di carta

 Claudio Montini 

CAMERE AMMOBILIATE PER VIAGGIATORI IMMAGINARI

  Youcanprint Selfpublishing
      (2015)

ISBN 
9788891197368 (paperback)


Lungo la via per l'eternità, se ne incontrano a bizzeffe e nessuno di loro è uguale al precedente o al successivo: sono gli ostelli con camere ammobiliate per viaggiatori immaginari. Anche se qualcuno si arroga il diritto di rivendicarne la proprietà, essi sono come i pensieri oppure i sogni, i desideri, le voglie inconfessate, indicibili, inesplicabili: esistono e si trasmettono e resistono alla forza di volontà, agli abusi del potere e alle ingiurie del tempo. Sono spiriti liberi e curiosi quelli che dimorano in questi ostelli, dando aria e vita alle camere ammobiliate in cui voi, che come me aprite le porte una dopo l'altra, potete soltanto guardare e ascoltare come spettatori dinanzi a un diorama animato e sonorizzato. Se vi lascerete guidare dalle parole, se vi abbandonerete fiduciosi al loro fluire, se non chiederete loro più dell'innocente evasione che possono procurare, allora vi resteranno luccicanti briciole di sogni nello sguardo mentre vi assentate per una manciata di minuti. Questo motel immaginario ha quindici stanze da visitare per conoscere, per capire la complessità dell'animo umano, per sognare fuori dagli schemi: ora tocca a voi....

©2015 Testi di Claudio Montini
©2015 Immagine di Orazio Nullo e Augusta Belloni


lunedì 12 ottobre 2020

Le parole e le briciole di sogni

Claudio Montini
BRICIOLE DI SOGNI NELLO SGUARDO 
Youcanprint Selfpublishing 
(2013)

ISBN 9788891108647

Se le dici, volano se le scrivi, restano; 
Se le pensi tutte insieme, dipingono e svelano
Le mille e mille facce d’ogni cantuccio d’universo,
Dove un aggettivo e un accento diverso
Cantano sia il brutto che il bel tempo.
Eppure le parole lasciano, senza scampo,
briciole di sogni nello sguardo.

(da La strategia del glicine, 2012 ©Claudio Montini)

di Orazio Nullo

Lo conosco da una vita, ma riesce sempre a stupirmi tanto per le vette che il suo entusiasmo è capace di conquistare, quanto per gli oscuri abissi in cui precipita la sua anima offesa da un torto, da un'errore madornale, da un'assenza di fortuna. Tuttavia, talvolta gli è parso di dare la caccia a farfalle immaginarie, sprecando tempo ed energie preziose nello sforzo lasciare una buona opinione di sé al prossimo suo. Ma, nel lampo d'uno scongiuro che mette in fuga un pensiero fosco, in una battuta ironica che lo fa ridere da solo, in uno schizzo di fantasia sulle pareti dell'anima che disegna altre quinte e altri fondali per altre storie da raccontare, lui trova canestri colmi di parole per darsi il coraggio, la pazienza e la speranza che non ha: ritroverete tutto nelle quattordici storie e una poesia contenute qui.
Lo conosco bene, da una vita: e lui lo sa. 
Sono l'ombra nascosta nello sguardo. 
Sono il sogno frustrato e abortito.
Sono una via di fuga che scarterà, 
Sono lo specchio alla sua faccia: e lui lo sa!

©2013 Testi di Claudio Montini (traduttore della nota di Orazio Nullo)
©2013 Immagine di Orazio Nullo


domenica 11 ottobre 2020

Non giudicate il regalo dalla scatola: guardateci dentro!


 Claudio Montini 

ASSENTARSI PER UNA MANCIATA DI MINUTI   
Youcanprint Selfpublishing 
(2012) 
ISBN 9788867517299


Ad alcuni la testa serve solo per portare il cappello: nella mia fanno il nido, provenienti da chissà dove, idee e memorie, frasi e profumi, posti e persone che mi sono piaciuti oltre alle menate della vita di tutti i giorni. Per sfuggire a queste ultime, fosse anche solo per una manciata di minuti, impasto tutte le altre col lievito madre della mia congenita fantasia impegnandomi a rispettare, in linea di massima, le regole della logica e della grammatica italiana. Così sono nate e, nel corso degli anni, sono state distillate le quindici storie di gente comune in cerca di attimi di felicità, di amicizia, di amore e di pace di cui avete affrontato la lettura. Sono storie di uomini, per lo più, in lotta col destino incognito e incomprensibile come le donne, defilate ma migliori di loro perché dotate di maggior senso pratico. Infine, sono storie di gente comune che ama il suo piccolo mondo ma non ne è gelosa, perché si sforza di capire le ragioni altrui, adattandosi con intelligenza ma senza sconti alla dignità. Se giungerete al capolinea senza annoiarvi, io e le mie storie siamo lieti di esservi stati utili ad assentarvi, per una manciata di minuti, dagli impegni quotidiani. Se, invece, da qui partite per sapere cosa vi aspetta...
Vi consiglio di non giudicare il regalo dalla scatola: guardateci dentro e non ve ne pentirete!!

©2012 Testo di Claudio Montini
©2012 Immagine di Orazio Nullo

sabato 10 ottobre 2020

L'offerta di sé

 


Più di ieri, meno di domani

di Claudio Montini


Eccomi: ti offro la parte solare di me,
la sola che potresti afferrare o far tua,
l'unica che lascio andare oltre il velo degli occhi
per lasciare traccia della mia rotta nel mondo.
Incrocerò la tua rotta e la farò mia,
se non ti limiterai a uno sguardo frettoloso;
ti indicherò un porto sicuro dove riparare
quando la burrasca piega alberi e vele,
quando il vento fa tremare le vene dei polsi,
spezzando il fiato e gli alberi dei marinai; 
se saprai leggere i segni dei tempi,
colmando le distanze che ci uniscono
con una parola o un gesto o un pensiero;
altrimenti vagheggerò di una terra nuova,
distesa oltre il filo dell'orizzonte e del mare,
dove ci attendono le nostre rispettive fortune
che cercheremo con le schiene opposte e lontane,
prima che si metta radici e i germogli paghino
il prezzo di una botta di vita e di uno sbaglio.
Mi dovrai guadagnare e non conquistare,
giorno dopo giorno, di volta in volta:
l'una è figlia del momento e dell'effimera fortuna,
l'altro costa fatica, sudore ed è metro del valore.
Difficilmente, raramente, forse mai curioserai
in quell'angolo di me dove tira sempre il vento
che sa di terra, di fieno, di neve, di pane e di vino;
dove il sale degli occhi asciuga le ossa di polvere
e il guscio di noce con cui scampo tempeste
attraversate senza preavviso nè premeditazione;
dove chiamo ancora rimorsi e ricordi per nome,
inebriandomi, ingenuo come allora, del loro veleno
mostrando orgoglioso ogni singola cicatrice.
Eccomi, dunque, con quel che credo di essere:
luce che scalda e suscita vita, non solo stupore
quando ce la scambiamo con gli occhi.
Diventiamo un essere solo in un istante,
basta che ti sfiori o che mi tocchi:
anche se siamo briciole di sogni in volo
nel flusso incommensurabile del tempo.
Sarò per te ogni momento degno d'essere vissuto,
il coraggio mai esibito e il singhiozzo trattenuto,
l'abbraccio regalato e il bacio meritato,
perchè domani, nei sospiri di mezzanotte,
è oggi che porta via le valigie di ieri
illudendosi che vi siano solo belle speranze.

©2020 Testo di Claudio Montini
©2020 Immagine di Orazio Nullo "Seasons of life"