Sassolini nelle scarpe
Ho bisogno di uscire a rivedere le stelle: nella notte senza automobili, sono i grilli a chiedermi compagnia mentre i gatti inseguono nuovi amori al chiaro di luna.
di Claudio Montini
Ho bisogno di dormire senza incubi e senza preoccupazioni, respirando la salsedine delle carezze del mare o gli aromi umidi e pungenti della pineta sul limitare, immaginario, del ghiacciaio.
Ho bisogno di riempire il silenzio e accendere il buio con un nuovo sogno colorato: non è difficile, ma non ci riesco; non costa nulla alla mia fantasia, ma sembra spenta.Non mi aiuta nemmeno il computer, la rete, il vino per cucinare che bevo di nascosto per stordirmi a buon mercato, il falcetto che brandisco contro l'erba gramigna infestante il giardino e il cortile.
A complicare ulteriormente le cose, l'oriente estremo e inconoscibile ci ha fatto dono di un nemico sottile, particolare e particolato, imprevedibile ma micidiale una volta che si è annidato.
Tutti nella tana, al sicuro, dunque o forse: guai ad uscire, a tossire, a toccare senza guanti, a sternutire senza adeguati paraventi che nascondono i sorrisi, ma anche nasi troppo curiosi.Già...:ma i controlli? Gli esami diagnostici? Sangue o saliva? Tampone o prelievo?
«Non cominciare ad essere polemico: non ci sono per tutti, i vecchi possono anche morire (quella è l'unica e ultima cosa che devono fare in vita) e i sanitari non si devono far vedere con tute e maschere e visiere: possono spaventare la gente e, poi, il rischio biologico fa parte del loro mestiere... Si arrangino come al solito.» disse lo spaventapasseri vestito a festa al pappagallo con la cravatta che insegnava ai gatti ad arrampicarsi, seduto dietro la sua scrivania nel palazzo di acciaio e di vetro eterno monumento al denaro sprecato.
Intanto i soldati di Roma, non più ladrona ma soltanto matrona, portavano i morti in solitudine ad ardere altrove restituendo alle famiglie orfane soltanto anonime ceneri, impossibili da tumulare perchè l'assembramento non s'ha da fare.
Intanto i soldati di Roma, non più ladrona ma soltanto matrona, portavano i morti in solitudine ad ardere altrove restituendo alle famiglie orfane soltanto anonime ceneri, impossibili da tumulare perchè l'assembramento non s'ha da fare.
Ho bisogno di uscire a rivedere le stelle e chiedere pietà per chi lavora, per chi lotta, per chi aspetta e per chi ancora spera di cavarsela ancora una volta: sappia costui che la mia memoria non è più tanto corta...
© 2020 Testo di Claudio Montini
© 2017 Immagine di Orazio Nullo "Bonfire burns through the night" - Atelier Des Pixels collection
Gli episodi precedenti sono stati pubblicati in Aprile, Marzo, Febbraio e Gennaio 2020.
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