sabato 1 giugno 2024

Tanto rumore per nulla...

 

La fiera della vanità

di Claudio Montini

Aspettando Godot, passeggiando a piedi nudi nel parco tra una casa di bambola e il giardino dei ciliegi, tendo l'orecchio e mi domando per chi suona la campana, questa volta.
Tra la luna e i falò, corrono dieci piccoli indiani impegnati a fare il giro del mondo in ottanta giorni mentre un milione di stelle stanno a guardare.
Il piccolo principe, dal terrazzo della casa in collina, dice addio alle armi e apre le braccia andandosene via col vento, di la dal fiume e tra gli alberi, nel buio oltre la siepe.
Sogna di trovare i sette pilastri della saggezza per edificare, su di essi, la Gerusalemme finalmente liberata dagli indifferenti e dai miserabili, incapaci di andare al di la del bene e del male senza procurarsi pessime scuse per un massacro.
Allora inganno il tempo, disegnando un ritratto dell'artista da giovane, per rendere omaggio alla Catalogna mentre la figlia di Iorio accende una fiaccola sotto il moggio, svelando un piccolo mondo antico dove il piacere è una trappola per topi.
Sulla strada, alzerò lo sguardo dalla Terra alla Luna quando avrò doppiato l'isola di Arturo e quella misteriosa, dopo essere stato coinvolto in estenuanti conversazioni in Sicilia con uomini e no, dopo mille e una notte spese a sfuggire alla morte a Venezia sospesa tra un mondo nuovo e un mondo perduto.
Le sabbie di Marte ricopriranno i miei ossi di seppia insieme al nome della rosa e alle opinioni di un clown.
Il giocatore, che idiota sono stato a pensare il contrario, non si farà vivo poiché fuggito con madame Bovary alla ricerca del tempo perduto, dopo averle strappato dal petto, una volta per tutte, la lettera scarlatta e averla gettata sul falò delle vanità.

©2024 Testo di Claudio Montini
©2020 Immagine di Orazio Nullo "Vanity fair" - Atelier Des Pixels collection

lunedì 27 maggio 2024

Pensieri in libertà...

 


A incazzarsi sempre, dopo un po', ci si stanca e pure parecchio, senza riuscire per altro a recuperare né ad andare da qualche parte, avanti o indietro che sia. Tanto vale, una tantum, scendere da quel "coso" lì e andare a piedi, dove ci pare e piace, per fatti nostri regalando biglietti di sola andata per quel paese (il cui sindaco è pure amico mio, cantava Sordi) a tutti quelli che si piccano, per un motivo o per un altro, di frantumarcelo. Non funziona sempre, ma hai visto mai quanti mal di pancia in meno?


©2024 Testo di Claudio Montini ©2015 Immagine di Orazio Nullo "Dangerous hypocrites" Atelier Des Pixels Collection

mercoledì 1 maggio 2024

Primo Maggio, festa del Lavoro: siamo tutti solo lavoratori?

Il pane degli altri


di Claudio Montini

Noi siamo quelli che stanno al loro posto,
che non alzano la voce e vanno a letto presto.
Siamo i primi ad essere colpiti e calpestati,
illusi e raggirati, sacrificati e ammazzati
senza ritegno, senza vergogna né verità
che ci ristori, almeno, la dovuta dignità.

Lo facciamo per un pezzo di pane da dividere
in tre, in quattro, in otto per il quieto vivere,
per salvare la faccia e una briciola di speranza,
perché tutto ha un prezzo, anche la pazienza
e il sudore della fronte e i calli alle mani:
meglio un uovo oggi che una gallina domani.

Lo sappiamo fin dal principio che non è giusto,
che ogni azione comporta un rischio e un costo,
che non sempre il gioco vale la candela.
Ma la vita non è una crociera in barca a vela
ed è noto che il pane degli altri abbia sette croste
dai monti e al piano, sulle spiagge e sulle coste.

©2024 Testo (inedito) di Claudio Montini 
©2016 Immagine di Orazio Nullo "Job and service victims memorial monument" - Atelier Des Pixels collection
 


 

giovedì 25 aprile 2024

Venticinque aprile 2024: festa nazionale italiana della Liberazione

Alla libertà e alla democrazia

di Claudio Montini

Volenti o nolenti, tutti quanti noi italiani del terzo millennio abbiamo dedicato un pensiero in questa giornata a coloro che SI SONO UNITI e SI SONO SACRIFICATI ( non ho scritto in stampatello a caso) perché la sorte e il futuro dell'Italia INTERA fossero migliori e più giusti per tutti.
Il 25 aprile quegli italiani hanno ucciso e appeso per i piedi una menzogna per credere in un sogno, appena nato dal sangue dei fratelli e delle sorelle, affinché nipoti e pronipoti non ripetessero gli errori appena commessi dai padri, dagli zii e dai nonni.
Ci siamo cullati nell'illusione che non potesse accadere di nuovo, per ben oltre settant'anni, nessuna generazione successiva esclusa.
Se adesso non apriamo gli occhi immediatamente, se non ricominciamo a ricordare con rigore e lealtà tutti i fatti di quel periodo, finiremo per ripetere esattamente gli stessi sbagli commessi nei primi vent'anni del secolo breve, quello scorso, il ventesimo: le condizioni politiche e morali ed economiche, pur con tutte le debite proporzioni calcolate, affatto edificanti né confortanti sono pericolosamente simili e i sintomi di derive malsane e malate sono, purtroppo, già evidenti.
Buon anniversario della liberazione dal nazifascismo, buon anniversario alla libertà e alla democrazia.

©2024 testo di Claudio Montini
©2021 Immagine di Orazio Nullo "Partnership" - Atelier Des Pixels collection

domenica 14 aprile 2024

Lettera aperta - Notturno, seconda stagione - puntata 15

Per sé stessi e per gli altri

di Claudio Montini

Caro Massimo P., poeta,

ti ho scritto quando non potevi più rispondermi e poi ho sognato di noi, una notte sul far dell'alba.
Sì, ho sognato che mi chiamavi col telefono cellulare, io rispondevo riconoscendo il tuo numero e la tua voce inconfondibile, carica di entusiasmo come ai tempi belli in cui si discuteva d'arte e di letteratura, di idee e di progetti, si congratulava con me per qualcosa che non sapevo o non ricordavo di aver fatto, detto o scritto, qualcosa di cui tu sapevi già tutto.
Ero soltanto felice di sentire che la traversata fosse andata bene, che tu fossi riuscito ad arrivare al di là del fiume e che tu avessi trovato trovato il sentiero tra gli alberi dei boschi eterni, senza troppa fatica: vale a dire che, almeno tu, fossi libero al di là del bene e del male.
Non è mai così scontato che accada e lo faccia tanto in fretta: ci sono molti fattori che trascuriamo da qui, che sottovalutiamo e che volentieri dimentichiamo fino a un istante prima di quel momento.
Tempo fa, trovai il coraggio di dipingere un quadro coi colori e i soggetti che mi avevi dato tu, affinché essi fossero le staffette del tuo viaggio d'addio e divenissero i riverberi di tutta una vita, oltre la sua naturale fine: ma non sono arrivato a terminarlo in tempo utile a mostrartelo.
L'ho tenuto prigioniero e nascosto nella mia memoria ma, ora, ho capito che avrei dovuto predisporre una cornice fatta a regola dell'arte mia per mostrare, esporre, manifestare il frutto della nostra amicizia, quella tra un poeta e un narratore, sicuramente più forte della morte di uno dei due.
Non è più tempo di trattenere, di celare, di nascondere: la bellezza in arte è come l'acqua, come il vento, come l'amore poiché essi trovano, da soli e contro ogni probabilità, ostinatamente la via per palesarsi alle donne, agli uomini, alle genti di buona volontà. 
Così è stato per noi sconosciuti e differenti ma affini.
Così sia per coloro i quali si imbatteranno nelle nostre facce e nelle nostre opere.
Così sarà per tutti quanti amino fare qualcosa di bello per sé stessi e per gli altri.

Claudio M., narratore

©2024 Testo di Claudio Montini
©2015 Immagine di Augusta Belloni
 

lunedì 1 aprile 2024

Non solo pesce d'Aprile...

 Abbiamo chiuso il primo trimestre del 2024, ma non ho ancora intenzione di fare bilanci né di darmi pagelle: mica mi voglio deprimere subito! Non ho il tempo per farlo e, poi, sarebbe la solita voce che grida nel deserto: la depressione è come la colpa, non la vuole nessuno e nessuno la vede come propria.
Passerà anche questa volta, come tutte le altre: basterà trovare il modo di riderci sopra.
Astenetevi dai suggerimenti: di solito, li scarto a priori perché adoro sbagliare di testa mia.
Ora mi disconnetto dalla rete e vado avanti a scrivere altri racconti, altre storie di gente piccola, poco eroica, aspirante al quieto vivere che ha un sacco di dubbi e una sporta di sogni da vivere e da amare.
Prima tolgo il pane dal forno, dovrebbe essere quasi pronto, a cottura: lo metterò sopra una graticola avvolto da un tovagliolo di cotone, a raffreddare e, nel frattempo, finirò il fondello della precedente pagnotta con olio e sale (le alici le ho finite..!!). Hai visto mai che si rinfocoli il buon umore o, almeno l'ispirazione??? 

© 2024 Testo e immagine di Claudio Montini