lunedì 24 febbraio 2025

Si sta come sugli alberi le foglie (G. Ungaretti - 1918)




Dopo tre anni, che si compiono proprio oggi, siamo ancora qui a parlare di guerra e ancora abbiamo negli occhi anche più potenti e dolorose e dirompenti immagini di morte. 
Sebbene tu non possa fartene alcunché, ti sono vicino col cuore e col pensiero e con le preghiere perché altro non posso fare, nazione ucraina.



Non si lamentano i morti,
ma urlano i loro cadaveri
agli occhi degli spettatori impotenti.

Le tragedie si compiono in silenzio,
i misfatti e i soprusi al buio o alla luce,
ma lontano da ogni cosa umana, senza testimoni.

Si scrive Bucha ma si legge anche Katyn.
Si scrive Kurdistan ma si legge anche Armenia.
Si scrive Tibet ma si legge anche Hong Kong.
Si scrive col sangue e che l'Onnipotente ne abbia pietà.

L'ascesa al calvario del terzo millennio
è appena iniziata: chi non fugge, muore danzando
ubriaco di sciocchezze e bugie e alta tecnologia

Sorgeranno tre funghi intelligenti dietro Capitol Hill
altrettanti risplenderanno sulle acque della Moscova,
il vento radioattivo spazzerà le piazze d'Europa.

Si scrive Bucha ma si legge anche Katyn.
Si scrive Kurdistan ma si legge anche Armenia.
Si scrive Tibet ma si legge anche Hong Kong.
Si scrive col sangue e che l'Onnipotente ne abbia pietà.

Nessuno si potrà più lamentare,
Nessuno avrà più occhi per vedere,
Nessuno dovrà più fingere di essere felice.
Nemmeno gli eventuali superstiti: la fine è nota.


 


©2022 Testo di Claudio Montini
©2022 Immagine di Orazio Nullo "War song" - Atelier Des Pixels gallery

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