cela la disincantata pazienza
dietro una fitta e folta barba
che invecchia al posto suo e loro.
Mentre gli occhi cercano il cielo,
con le mani afferra la musica e il vento,
li intreccia e ricama e cuce con le dita,
senza sudore né apparente fatica,
come chi sa cosa fare da tutta la vita.
Nel suo sguardo non cercare risposte,
non sa dare ciò che non possiede:
ascolta la voce che hai dentro e canta
perché ti sarà accanto sul tappeto sonoro
che avrà steso sotto ai piedi del sogno
affinché esso corra su per la montagna,
balzando a cambiare la luna matrigna
in quella più dolce e prodiga e benigna
che regala, ad amori amati e amanti,
speranze e fortuna e, spesso, illusioni.
©2024 Testo di Claudio Montini
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