Oltre la selva e il bosco eternidi Claudio Montini
I poeti ascoltano l'inudibile, vedono l'invisibile e vestono di parole entrambe le cose dando loro, così, corpo e colore e vita.
Sono cercatori instancabili di di bellezza e armonia, portatori sani di speranze e generosi creatori di sogni: li regalano, infatti, al mondo distratto e indifferente in cambio di un non nulla di visibilità, un applauso, un complimento, un cenno benevolo ma evanescente quanto un sorriso.
Se ne conoscete uno, non lasciatelo solo ma gratificatelo di una occhiata benevola alle sue parole: ne trarrete beneficio e rinfrancherete la sua anima, meglio di un balsamo profumato.
Ho letto testi in cerca di editore e in quelli, più che nei miei, ho visto l'esistenza che avrei voluto vivere narrata, sceneggiata, ripresa e montata e dipinta con le mie stesse parole quotidiane, genuine e fragranti come il pane fatto in casa, ordinate e composte nel mosaico di un sogno che avevo da sempre nel cuore mentre la mente lo andava cercando altrove.
L'artista puro non pensa al domani o alla materia con cui crea le sue opere d'ingegno, perché ritrova sé stesso ogni volta in cui coglie l'attimo fuggente, l'idea urgente che illumina la mente e fa sbocciare il progetto al quale si aggrapperà, nutrendolo e costruendolo, incurante del fatto che potrebbe compiersi fuori del tempo massimo a lui concesso come creatura vivente.
Lo fa per tutti quegli sconosciuti che ammirano e non invidiano la bellezza, rallegrandosi e dimenticando i propri peculiari guai ogni volta che la incontrano, sia essa fatta di parole o colori o pietra o metallo prezioso.
Se accade anche per un solo individuo, di procurare benessere con la propria opera, egli sarà l'uomo più ricco del mondo anche se non apparterrà più ad esso, anche se sarà già passato altrove, sull'altra riva del fiume, oltre la selva e il bosco eterni.
©2024 Testo di Claudio Montini
©2015 Immagine di Augusta Belloni