giovedì 22 febbraio 2024

Primo nuovo prodotto del 2024: LA TOVAGLIA A QUADRI

I racconti sono protagonisti...
di Claudio Montini

Una tovaglia è un complemento d'arredo spesso sottovalutato e trascurato: in realtà, esso è proprio quel dettaglio che parla di accoglienza e conforto e specialità di un oggetto d'uso comune come un tavolo, in qualunque contesto domestico o ricreativo. Anche dell'osteria più sperduta e sprovveduta, la seconda cosa che si ricorderà (poiché la prima saranno le pietanze) finirà per essere la tovaglia o la sua assenza. La Locanda Dei Quattro Venti di Oreste Procida le aveva tutte stampate a quadri colorati, accostati gli uni agli altri solo per i vertici fino a formare una alternanza di quadri vuoti e pieni di colore per tutta l'estensione del tessuto. Una di esse finirà per essere la capsula del tempo per i racconti che l'oste ha raccolto e trascritto, elaborandoli dai discorsi captati e dalle confidenze degli avventori, dimenticandoseli in una vecchia credenza abbandonata. Qualcuno, casualmente li ritroverà e, leggendoli, riporterà in vita tanto lui quanto loro dando così seguito a una sorta di testamento spirituale: alla fine, non le persone ma i racconti stessi saranno protagonisti della narrazione.
State tranquilli che avremo modo di riparlarne, con dovizia di particolari...

©2024 Testo e immagine di Claudio Montini

mercoledì 21 febbraio 2024

Lo specchio ha la mia faccia - Notturno, seconda stagione - puntata 14

Prima di inciampare di nuovo

di Claudio Montini

Detesto ripetere cose che sai già e fingi di ignorare: smettila di giocare a fare lo strizzacervelli...
Non sei credibile e nemmeno ti riesce di farlo bene perché tu sei lo specchio alla mia faccia!
Allora, rispondi: quanto vale, per te, una persona? Bada, però, che la risposta servirà più a te che a me...  
Davvero? Ne sei proprio sicuro? 
Io sono la maschera, l'involucro, la cornice dell'idea che vuoi trasmettere agli altri, a chi sta fuori di noi, a chi ci sta accanto.
Io sono l'interlocutore invisibile dei tuoi soliloqui: ti conosco meglio di chiunque altro nel mondo.
Io sono la grotta e l'eremo nel quale cerchi rifugio e conforto, per non avere paura, per non piangere di rabbia, per annichilire ogni dolore e farne letteratura o ricordo da dimenticare. 
Preferisco sempre dimenticare più che rinfacciare: la rivalsa e la vendetta sono energia e tempo sprecato. C'è più tempo che vita e l'acqua passata non macina più... 
Dare soddisfazione al mio quesito, ti darà la misura del rispetto che hai per te stesso e indicherà la direzione ai tuoi passi.
Qualunque sia la sventura o l'avventura che accompagnerà o intralcerà il tuo cammino verso il traguardo inesorabile e comune a tutte le cose, viventi o inerti, considera sempre una gioiosa ricchezza il fatto di poterla raccontare agli altri tuoi simili e sodali, dopo essertela messa alle spalle così come fai con gli errori altrui che lasci là dove si trovano. 
La forza del destino, col quale ti illudi di inanellare inebrianti e vorticose piroette sulla pista da ballo della vita, è invincibile e inarrestabile quanto la sua corsa. 
Esso è una macchina complessa e lanciata dall'infinito passato all'infinito futuro lungo una rotta già tracciata e inalterabile mentre, questa è la cosa buffa e tragica nello stesso tempo, il piede che agisce sul suo acceleratore è quello di ogni creatura e non quello di Dio, del caso o della fortuna.   
Quanto vale una persona, dunque, al di là e al netto dei pensieri e dei moti del cuore che tendono a confondersi tra loro, spesso per giustificare condotte poco esemplari? 
Come la mia, per esempio? Non saprei proprio cosa dire alla mia faccia nello specchio, così, all'improvviso: non saprei dove trovare le parole per...  
Ma falla finita, per piacere! La risposta è proprio là dove non hai cercato mai...
Non tentenneresti, non esiteresti, non dubiteresti ora, se avessi conservato in te un cantuccio incontaminato dove l'anima sia solita riposare .
Se ti voltassi indietro a vedere da dove sei partito e dove sei arrivato, se mai lo facessi almeno una volta, forse ritroveresti la via e la verità prima di inciampare di nuovo.

©2024 testo di Claudio Montini
©2015 Immagine di Augusta Belloni


lunedì 12 febbraio 2024

Il Festival è finito... Gli amici se ne vanno...

...ed io rimango qui!

di Claudio Montini

Per fortuna nostra, il Festival della Canzone Italiana si è concluso con una gran messe di ascolti televisivi e di polemiche incidentali, inopportune e totalmente fuori luogo a cominciare dai promotori delle stesse.
Adesso, finalmente, potremo tornare a deprimerci e ossessionarci coi soliti problemi che ci avvelenano l'esistenza quotidiana, i battibecchi tra galline e oche starnazzanti di ogni ordine e grado e sesso, mentre i bravi "padri di famiglia, onesti lavoratori, retti e lungimiranti imprenditori" vanno tranquillamente a mignotte, aspirano sostanze stupefacenti dal naso e stuprano indisturbati o cedono armi e sostanze stupefacenti o altri derivati del petrolio per finanziare i propri vizi e quelli dei loro pargoli.
Chi è povero e malato, chi è solo e dimenticato, chi è perseguito e perseguitato, chi è oppresso e vessato ma, per sua sfortuna o volontà altrui, non è stato inquadrato da alcun'obbiettivo televisivo o registrato da alcun microfono e mandato in onda a dispetto delle tutele, delle cautele e delle fasce protette, proprio perché è rimasto nel cono d'ombra, è condannato all'oblio perpetuo e a rendere al più presto la propria anima al creatore in modo tale che non offenda, o disturbi, o rechi scandalo al nostro quieto vivere di leoni da tastiera.
In fondo, è come a Natale: tutti buoni a parole, ma ciascuno a casa sua e lontano dagli occhi.
Ancora meglio se anche lontani dal cuore o da ciò che ne resta: la coscienza si è già estinta da tempo.

©2024 Testo di Claudio Montini
©2018 Immagine di Orazio Nullo "Bitter goblet" - Atelier Des Pixels gallery