martedì 31 agosto 2021

La mia monetina - Prima puntata

 


Orazio Nullo e il self-publisher Claudio Montini: una intervista impossibile!

Come descriveresti il significato, o uno dei possibili significati, della parola “raccontare”?

Raccontare è come spogliarsi davanti allo specchio, frugando nelle tasche della vita e in quelle del vestito che è invecchiato insieme a noi, chiamando rughe e ricordi col loro nome: anche quando fingiamo di non essere gli attori principali, anche quando fingiamo di essere registi, manovratori di fili o altre divinità superiori.

Questo aiuta, in qualche modo, a superare le asperità e i dissapori della vita quotidiana?

Certamente! Ti salva dalla follia o dalla disperazione che, insieme, ti porterebbero a nefaste conclusioni.
Se il mondo che ti circonda è vuoto o noioso o ti tiene prigioniero in una bolla, riempilo con la tua fantasia e coloralo coi ricordi mescolati alle parole che i libri, i giornali, la radio, la televisione, il cinema, i dischi e le canzoni ti hanno insegnato; nessuno può venire a vedere nella tua testa quale film stai girando, quale sogno stai cavalcando, quale canzone stai componendo o suonando: possono solo vedere gli scarabocchi che fai sul foglio, sempre che tu abbia voglia di mostrarli. 
Chi non ha questa dote o sensibilità o inclinazione d'animo, in un battito di ciglia si burla di te e ti prende per i fondelli, finendo per etichettarti e bollarti come matto svitato.

Accade, più o meno, la medesima cosa a chi ha sempre il naso sui libri e magari ride o si commuove per ciò che legge o scopre...

Sì, è così: sebbene un tale, pentito per aver preferito la fabbrica alla scuola, tempo fa mi disse di non smettere di leggere e studiare perchè "le cose" bisogna saperle, altrimenti gli altri ci mettono nel sacco, ci fregano soldi e ci prendono per poveri tapini sciocchi; un altro, mi ammonì che la testa non serve solo a portare il cappello, anche se tutti intorno a te lo fanno.

Tutto sommato, a te è andata bene...


Per fortuna, accade che incontri altri come te in giro per il mondo oppure altri che, pur avendo opinioni diverse, sanno apprezzare il buono che c'è in ciò che li circonda: il comune sentire aiuta a condividere il piacere immateriale delle belle arti e del buon vivere superando differenze e diffidenze con coraggio e prudenza e, talvolta, sana incoscienza. Ti ritrovi, prima o poi ad essere parte di una cerchia, di un club, di un gruppo di affini che ti offrono la sensazione di emergere dalla massa, di essere speciale.

Un po' più dell'amicizia e un po' meno dell'amore?


Né l'uno, né l'altra: è una sensazione più duratura di entrambe le cose ed è capace di maturare con l'età e l'esperienza, mentre con loro due accade comunque di prendere grosse cantonate e di non affinare mai né tecnica e né pratica, nel senso greco classico dei due termini. Diventa, col tempo, la consapevolezza di un dono da fare fruttare.

- Prima puntata -            continua....

© 2021 Testo di Claudio Montini
©2015- 2016 Immagini di Orazio Nullo ("Abstract portrait" and Author Image)

venerdì 20 agosto 2021

Lo spirito non teme le catene



Alza lo sguardo talebano
guarda cosa stringo in mano.
E' una matita, un libro, una biro,
non fermerai il mio pensiero.
Non soffocherai il mio respiro:
Io penso e rido e ne sono fiero.
Se Dio è grande ed è amore
Non ha bisogno di sparare,
Non ha bisogno di ammazzare,
Non ha bisogno di violentare,
Per farsi rispettare e adorare.


© 2015 Testo di Claudio Montini  inedito
© 2015 Immagine di Orazio Nullo "Dangerous Hypocrites" - Atelier Des Pixels


domenica 15 agosto 2021

Notturno - Episodio 23: Restituendo alla notte quel bel tacere che mai fu scritto

La Storia siamo noi
di Claudio Montini

La storia, con la “esse” maiuscola, dunque: ovvero gli uomini e le armi e gli amori e i fatti, forse le idee.
La Storia è scritta soltanto dai vincitori, a bocce ferme, a sedie occupate, a voci moleste e contrarie zittite.
La Storia si ripete, qualche volta uguale e altre no, ma si ripete per colpa di chi non sa o non vuole ricordare.
La Storia si dimentica in fretta appena arriva l'estate e la voglia di correre e scappare, sbocciata a primavera, si fa più urgente nelle vene e nella carne: è la vita che lotta per sopravvivere a sé stessa e alle proprie illusioni.
La Storia siamo noi, nessuno si senta escluso e nemmeno scelto o benedetto: tutti sono utili ma nessuno è indispensabile.
La Storia non si fa: è già fatta di tante minuscole cose, legate le une alle altre, gesti o voci o sapori o persone o situazioni, che modificano il presente per consegnarlo al passato mentre il futuro è ancora nebbia tra le dita.
La Storia non giudica, non assolve, non condanna; non concede risarcimenti, non ammonisce, non cura e non resuscita.
La Storia non è mai una sola e perciò, talvolta, consola colui che va in cerca di giustificazioni alla coscienza sporca.
La Storia passa sopra, passa oltre, passa via e tira dritto per la sua strada infischiandosene di fondali e quinte, scene e scenari, costumi e maestranze varie, comparse comprese.
La Storia rincorre primedonne e capocomici, mistici estatici e predicatori roboanti, carismatici imbonitori e folli carnefici.
La Storia vuole mostri da prima pagina, monumenti da fissare o testimoni esemplari del proprio tempo che producano carte e documenti e prove: in tutto questo trova la sua definizione e la sua ragione di esistere.
La Storia non si cura dei dettagli, dei dubbi, delle supposizioni perchè non si preoccupa delle generazioni, dei popoli e delle genti comuni: delle comparse per le scene di massa non le importa affatto, le dà per scontate, nemmeno le nota.
Eppure dovrebbe farlo, un volta o l'altra...
Senza i loro sogni, i loro desideri, le loro intuizioni ovvero la loro pervicace ricerca della felicità lei, la Storia, non avrebbe ragion d'essere raccontata, raccolta, studiata.
Senza quelle facce un po' così, quelle espressioni un po' così, quelle storie con la “esse” minuscola che si contentano di mettere insieme il pranzo con la cena, di aggiungere giorni ai giorni, di accantonare qualcosa per il tempo del riposo, i suoi attori e imbonitori e pensatori non avrebbero alcun pubblico da intrattenere, stupire o turlupinare.
Nemmeno quelli come me, che si illudono d'essere tanto abili nel manipolare la materia di cui sono fatti sogni e parole, poi, avrebbero molto da fare.
Gli toccherebbe d'andare davvero a lavorare in campagna.
Gli toccherebbe di lasciare liberi i grilli che hanno per la testa, affinché se ne tornino là nei campi a far baccano con le cicale.
Gli toccherebbe di andare a letto presto, restituendo alla notte quel bel tacer che non fu mai scritto.

©2021 Testo di Claudio Montini
©2017 Immagine di Orazio Nullo "Bonfire burns through the night" - Atelier Des Pixels Collection

sabato 14 agosto 2021

Alla memoria di Gino e Piera che ci hanno salutati

  Gino Strada e Piera Degli Esposti, da quest'anno, festeggeranno in un gran bel posto, con tanta altra bella gente che ci manca da morire: adesso tocca proprio a noi fare in modo che la loro fatica per rendere questo pianeta un mondo migliore non vada a farsi benedire...
Grazie Piera e grazie Gino per aver fatto fino in fondo il vostro mestiere, per il coraggio e per l'amore.

Mi raccomando, cerca un bel posto
per trascorrere il Ferragosto.
Non voglio andare lontano,
basta che sia a portata di mano.
Lasciami sognare.
Lasciami volare.
Lasciami riposare.
Sarà soltanto un giorno,
sarà solo un andata e ritorno,
ma dimenticare ogni tormento
cambiando aria, asfalto e cemento
scioglierà il sasso buio e gelato
che il fato, in petto, ha trapiantato.
Lasciami sognare
prima che sia la notte eterna a calare.
Lasciami volare
prima che le ali si vadano a staccare.
Lasciami riposare
prima che le forze mi possano lasciare.
Mi raccomando, cerca un bel posto
per goderci in pace il Ferragosto.

©2020 Testo di Claudio Montini
©2015 Immagine di Claudio Montini

martedì 3 agosto 2021

Sull'amicizia...

... la penso così!
di Claudio Montini

L'amico ha tutto quello che manca a te: è un dato di fatto, non solo la strofa di una canzonetta. 
Tuttavia, tale affermazione difetta di una verità fondamentale: ovvero che l'amico attraversa la sfortuna e la fortuna esattamente come capita a te, eppure non si dimentica mai di salutarti e di domandarti come va e di regalarti un'abbraccio. 
Forse ha passato momenti assai più brutti dei tuoi, è molto più che probabile, eppure ti offre una spalla su cui piangere o riposare e, intanto con pudore, ti racconta di quella volta in cui stava per cedere al buio e ha trovato una piccola luce, l'ha raccolta con le mani e l'ha protetta dal vento e, con pazienza ma anche tanta fede nel domani, insieme a quella ha ritrovato la via, la verità e anche la vita. 
Sarà che le singolarità, i numeri unici, gli originali e irripetibili, gli anticonformisti ricchi di talento da sembrare magici, mi attirano come una calamita attira il ferro.
Se poi scopro che sono ricchi di genuina umanità e simpatia disarmante, così fuori serie e fuori posto nel mondo ma così bravi a nascondersi tra le sue quinte, come solo i timidi d'assalto sanno fare, non posso che rallegrarmi di aver trovato un amico vero e non solo un conoscente.

© 2021 Testo di Claudio Montini
© 2012 Foto di Claudio Montini